beppe grillo come donald trump

IL REGOLAMENTO M5S DICE CHE IL CAPO ELETTO PER IL GOVERNO SARA’ ANCHE IL CAPO DEL MOVIMENTO. MA CHI TEME CHE DI MAIO PRENDA TUTTO IL CUCUZZARO, SBAGLIA: GRILLO NON FARA’ UN PASSO INDIETRO - SENZA DI LUI IL MOVIMENTO NON ESISTE - TUTTE LE VOLTE CHE HA ANNUNCIATO UN ADDIO È SEMPRE TORNATO IN SCENA  

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Pierluigi Battista per il “Corriere della Sera”

BEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIOBEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

 

Se uno vale uno, per Beppe Grillo ha piuttosto sempre funzionato così: «L' uno vale bino». E infatti, lui è sempre stato due cose insieme. È nella sostanza il leader carismatico e incontrastato dei 5 Stelle, creatura da lui concepita, partorita, accudita, cresciuta, lanciata, eppure non lo è nella forma. Quello che calca la scena ma anche il retroscena, l' ispiratore e l' ispirato, il capopopolo e l' amico del popolo. Non è solo, banalmente, una finzione.

beppe grillo alla camera ardente di paolo villaggiobeppe grillo alla camera ardente di paolo villaggio

 

Beppe Grillo, capo di un movimento ispirato al dogma giustizialista, non può nemmeno immaginare di essere il candidato chiamato a ricoprire ruoli istituzionali, essendo, come avrebbe detto Antonio Di Pietro, «tecnicamente un pregiudicato», gravato da una sentenza definitiva di condanna. Eppure, senza di lui il M5S non avrebbe nemmeno lontanamente potuto contare sugli exploit elettorali che abbiamo conosciuto. E per cui il capo che non può essere capo, il leader che non può candidarsi a leader nelle elezioni, si sottopone a un continuo, defatigante balletto: sono il capo, non sono più il capo, sono il capo, non sono più il capo.

beppe grillo davide casaleggiobeppe grillo davide casaleggio

 

Ora c'è un regolamento che dice: il capo eletto per il governo sarà anche il capo del movimento. Addio Beppe Grillo. Ma a quanti addii non mantenuti ci ha ormai abituato Grillo nel corso di questi anni? Una volta disse, proprio al Corriere : faccio un passo di lato. Una trovata lessicale molto scaltra. Se avesse detto «faccio un passo indietro», l'ansiogena prospettiva del non ritorno, della inesorabile definitività di una scelta avrebbe dato un tocco di irrevocabile in un Paese in cui nulla è irrevocabile.

beppe grillobeppe grillo

 

Le promesse di uscire dalla scena politica vengono regolarmente disattese, come si è visto anche molto di recente, dando allo scenario politico italiano un' impronta irrimediabilmente poco seria. Per cui Grillo, dicendo di farsi di lato, disse in realtà soltanto mi scanso ma solo per un po', non occupo il centro del palcoscenico, ma solo temporaneamente.

 

I più maligni interpretarono questa solo parzialissima uscita di scena come un pretesto per avviare un tour di spettacoli a pagamento, visto il temuto estinguersi delle entrate del comico leader dopo il suo ingresso nell' agone politico.

 

Ma in realtà, come Cincinnato, Beppe Grillo ha dovuto indossare nuovamente i panni del leader in pubblico, perché in privato non c' è stato un solo momento in cui il passo di lato abbia avuto la minima influenza sulla vita del Movimento, principalmente perché i suoi seguaci, giovani e inesperti, senza di lui stavano portando i Cinque Stelle nelle sabbie mobili.

 

beppe grillobeppe grillo

Certo, c' è stata la tegola della scomparsa di Casaleggio, che univa solida struttura organizzativa a carisma e che con Grillo formava sopra e sotto i palchi la coppia ideale. Ma soprattutto bisognava riportare all' ordine quegli scapestrati che avendo il timone del Movimento si perdevano in beghe e rivalità che facevano infuriare il leader momentaneamente collocato a lato (non dietro, a lato).

 

E poi, la grana delle grane: il disastro della giunta romana nelle mani del sindaco Virginia Raggi. Dunque: viaggi e soggiorni nell' albergo a due passi da via dei Fori Imperiali dove aveva alloggiato un po' di tempo prima Mario Monti.

 

BEPPE GRILLO marcheseBEPPE GRILLO marchese

Riunioni segrete e interminabili, vertici infiammati, giornalisti da sbeffeggiare, telecamere con cui giocare al gatto e al topo. Un leader redivivo. Un leader ritornato. Anche con i gesti, con le mosse, le gag, le trovate teatrali da comico consumato, da teatrante più che esperto.

 

Chissà se il nuovo leader, oltre a prendere le redini del Movimento al posto di Grillo, riuscirà a imitare il leader-ombra anche, per dire, inventando l' happening della nuotata sullo Stretto di Messina. Oppure la mascherata sulla spiaggia toscana dove Grillo ha una casa e che richiama l' attenzione mediatica. Ma ora la leadership cambia mano, forse. E se i ragazzi non mettono la testa a posto, le regole si cambiano secondo le nuove esigenze. È già successo, in Italia.

alice salvatore beppe grillo luigi di maioalice salvatore beppe grillo luigi di maio