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TENSIONE ALLE STELLE TRA MATTARELLA E MELONI! DIETRO L'ATTACCO DELLA "VERITÀ" DI BELPIETRO AL CONSIGLIERE DEL PRESIDENTE MATTARELLA, FRANCESCO GAROFANI, ACCUSATO DI COMPLOTTARE CONTRO LA PREMIER, C’È L’INSOFFERENZA CRESCENTE DI MELONI E DEL SUO INNER CIRCLE NEI CONFRONTI DELL’INTERVENTISMO DEL PRESIDENTE DA LORO GIUDICATO "ECCESSIVO" – LA RISPOSTA DEL CAPO DELLO STATO, DOPO L’ATTACCO DEL MELONIANO BIGNAMI, VA OLTRE LO "STUPORE". "A MATTARELLA MANCANO ANCORA TRE ANNI DI MANDATO E NON È IL TIPO CHE SI FA INTIMORIRE", SOTTOLINEANO FONTI PARLAMENTARI - NON SAREBBE STATA UNA SORTITA “MAL-DESTRA” QUELLA DI BIGNAMI: L’IPOTESI DI UNA STRATEGIA DISCUSSA NELLA CHAT DEL PARTITO (QUELLA DOVE FAZZOLARI DIRAMA I SUOI DISPACCI) E L'INTERVENTO PRECIPITOSO DEL DUPLEX MELONI-FAZZO PER SALVARE LE APPARENZE CON IL COLLE - DAGOREPORT 

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DAGOREPORT

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Fabrizio Finzi per Ansa

 

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 1

Le spade sono state sguainate. Questa è l'impressione che si intreccia tra Palazzo Chigi e il Colle al termine di una giornata tesissima dopo l'attacco della Verità di Belpietro ad un consigliere del presidente Mattarella, Francesco Garofani, accusato di complottare contro Giorgia MELONI.

 

Non c'è nessuna connessione logica tra quanto scritto da Belpietro - "Il piano del Quirinale per fermare MELONI" è il titolo contundente - e quanto si legge in un secondo articolo del quotidiano che riporta i virgolettati di Garofani, si ragiona al Colle. Ma soprattutto ad irritare è stata la richiesta di una smentita indirizzata direttamente al Quirinale dal capogruppo di FDI alla Camera Bignami:

 

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 4

Belpietro ci attacca tutti i giorni, è colpa di Mattarella anche se c'è il maltempo e poi ci attaccano per una chiacchiera di Garofani che dice delle ovvietà che nulla c'entrano con le accuse di Belpietro, si sottolinea in ambienti del Quirinale. Ma sia tra le forze politiche che al Colle, nessuno si nasconde che si sia aperta una fase nuova - visto anche il silenzio della premier - nelle relazioni tra i due Palazzi.

 

Se l'ufficialità parla di un presidente "sorpreso" dalla svolta del "partito di maggioranza relativa" (sottolineatura non casuale), la risposta a caldo del presidente è stata durissima e va ben oltre il semplice "stupore". "A Mattarella mancano ancora tre anni di mandato e se è questo che vogliono si ricordino che non è il tipo che si fa intimorire", sottolineano fonti parlamentari informate.

giorgia meloni e sergio mattarella - consiglio supremo della difesa

 

Dall'altra parte, in FDI, sono ancora più espliciti e non si nasconde che l'uscita di Bignami non è stata casuale: in maggioranza, ma in particolare tra i "Fratelli", da tempo sta covando sotto la cenere una crescente insofferenza nei confronti di un interventismo del presidente da loro giudicato eccessivo. Balza agli occhi - ma le fonti non confermano - che dopo il Consiglio supremo di Difesa  sia stato dato il via libera al doppio colpo Belpietro-Bignami. Si racconta, sempre in ambienti parlamentari, di una MELONI in sofferenza da tempo con il Quirinale, con il suo ruolo di equilibratore,  smussatore e correttore dei provvedimenti della maggioranza.

 

Un ruolo tutoriale non compreso all'interno del partito: più fonti rivelano che da tempo si cercava un pretesto per una pizzicata d'avvertimento. Probabilmente non è solo l'attenta valutazione di leggi e decreti che disturba FDI, ma anche l'autorità internazionale della quale gode il presidente, le sue reiterate prese di posizione in politica estera e il suo incrollabile ancoraggio all'Europa.

Consiglio supremo di difesa - CERCHIATO IN ROSSO FRANCESCO SAVERIO GAROFANI

 

Se si tratterà di un episodio isolato o di una nuova fase, come ritengono in molti, si vedrà. Quel che è certo è che l'incidente conferma come sottotraccia il dibattito sulla campagna elettorale sia già proiettato ben oltre le regionali. Il nervosismo per il referendum sulla separazione delle carriere è palpabile in entrambi gli schieramenti politici.  Resta poi il giallo delle informazioni avute dalla Verità: roba fresca o nel cassetto del quotidiano da tempo? Quesito che impazza anche perchè, si sussurra in Parlamento, Belpietro potrebbe avere dell'altro da pubblicare. (ANSA).

 

L’INSOFFERENZA DI MELONI

Tommaso Ciriaco, Lorenzo De Cicco per la Repubblica - Estratti

 

maurizio belpietro 02

Non è stata una sortita maldestra quella di Galeazzo Bignami. Non si era appena svegliato, non aveva sputato il caffè davanti a una copia de La Verità, non ha abborracciato un comunicato senza troppo badare alle virgole. La nota che il fedelissimo di Meloni, firmandosi «capogruppo di FdI», fa diffondere alle 12.12 dal suo ufficio stampa a Montecitorio viene cesellata, per ore, dallo stato maggiore della fiamma.

 

L’articolo del “cronista” Ignazio Mangrano — sembra un nom de plume, non risulta iscritto in alcun ordine dei giornalisti d’Italia — rimbalza già dalla notte prima nelle chat dei Fratelli, alimentando la suggestione che qualcuno abbia dato l’imbeccata.

 

FRANCESCO SAVERIO GAROFANI

Che sia così o no, la notizia finisce di mattina presto sul canale Whatsapp della “Comunicazione” di FdI, quello dove il potente sottosegretario di Palazzo Chigi, Giovanbattista Fazzolari, dirama i suoi dispacci per le vie brevi: quali notizie riprendere, quali smorzare, quali cavalcare con le uscite coordinate dei parlamentari. Qui l’ordine di scuderia è chiaro: colpire.

 

Poco dopo mezzogiorno, con mandato pieno, il presidente dei deputati di FdI centra allora il bersaglio “Colle”. Non menzionando esplicitamente il presidente Sergio Mattarella, ma la nomenclatura quirinalizia. O almeno un pezzo. Quello con trascorsi — questa è l’accusa più ricorrente, nelle conversazioni della cerchia stretta della premier — «in ambienti del Pd».

 

Francesco Garofani diventa l’appiglio, la valvola di sfogo di malumori covati sottotraccia da tempo. È anche l’uomo che consiglia Mattarella sulla difesa, da ultimo alla riunione del consiglio supremo dell’altro ieri, in cui il Quirinale ha ribadito il sostegno a Kiev dopo giorni di imbarazzi e tentennamenti dall’esecutivo.

MATTARELLA MELONI CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA 1

I rapporti tra gli staff del resto, in tre anni e passa di legislatura, sono spesso stati vissuti a Palazzo Chigi come una sequenza di attriti, malintesi, se non di ostilità malcelate.

 

Nel mirino dell’inner circle della leader è finito più volte, in passato, perfino il segretario generale della presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.

 

Sfoghi privati e narrazione pubblica: «Giorgia» vs il Palazzo. Prova ne è l’ultima arringa da comizio, ieri sera da Padova, a difesa del premierato: «Vogliamo una riforma che dica basta agli inciuci, ai giochi di palazzo, ai governi che passano sopra la testa dei cittadini».

 

galeazzo bignami atreju foto lapresse

Meloni poteva non sapere dell’affondo firmato dal suo capogruppo? Chi ha parlato con la leader di FdI giura che la risposta è stata questa: no, non aveva nemmeno letto il pezzo. Mentre di certo Fazzolari era informato.

 

Ma persino dagli uomini del capogruppo trapela un’altra versione, detta a mezza bocca: su un tema così scivoloso, un frontale con il Colle, non può bastare nemmeno l’assenso del solo Fazzolari. 

 

(...)

 

giovanbattista fazzolari e giorgia meloni

Di sicuro la premier interviene in una seconda fase, dopo la replica del Quirinale. E non per scaricare Bignami, semmai per blindarlo, via dichiarazioni di Fazzolari. Privatamente, Meloni chiede di chiarire quale sia l’obiettivo. Cioè Garofani, non il capo dello Stato. La presidente del Consiglio insiste: la smentita alle frasi pubblicate da La Verità sarebbe stata doverosa e non è avvenuta.

 

La replica del Quirinale? Viene giudicata un errore. Perché avrebbe ingigantito la vicenda e fornirebbe copertura politica a chi forse non l’avrebbe meritata. Perché il fatto, sono certi a Palazzo Chigi, è avvenuto. Quelle frasi «sono state pronunciate». Più esponenti di primo piano di FdI parlano a taccuini chiusi di un presunto «audio» che sarebbe in possesso del direttore del giornale di destra, Maurizio Belpietro. Registrazione che avrebbe «ricevuto da una fonte». E non ieri l’altro. Ma «diversi giorni fa». Un’informazione che è stata confidata direttamente dal giornalista a diversi rappresentanti (anche di governo) del partito della fiamma. Accolta non proprio con dispiacere.

FRANCESCO SAVERIO GAROFANIgiorgia meloni galeazzo bignami meme by edoardo baraldi INFECTION - MEME BY CARLI PER IL GIORNALONE - LA STAMPAsergio mattarella e giorgia meloni - consiglio supremo della difesa