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Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Si fa sempre più in salita la strada per un’eventuale terza ricandidatura alla presidenza della Regione Campania dell’attuale governatore Vincenzo De Luca. Nonostante egli stesso abbia fatto approvare dal consiglio regionale una legge che recepisce l’indicazione del governo di porre un limite ai due mandati ma cancellando il pregresso, il che gli permetterebbe di presentarsi dunque a fine del 2025 come se non avesse mai governato, sono almeno tre le spinte contrarie perché questo avvenga.
VINCENZO DE LUCA GIORGIA MELONI A BAGNOLI
La prima è la ben nota posizione di Elly Schlein, segretaria del Pd, che ha detto no al «governo dei cacicchi», cioè a quei potentati locali che diventano un partito nel partito, di cui De Luca (ma anche Emiliano) sono un esempio piuttosto calzante. Ma l’esponente campano ha già fatto capire che è pronto anche a ricandidarsi con una propria lista, rompendo quindi l’eventuale campo largo che dovesse costituirsi in una Regione chiave e contendibile da entrambi gli schieramenti. Si parla già infatti di una possibile candidatura dell’ex presidente della Camera Roberto Fico, in quota M5S.
vincenzo de luca prova a entrare a palazzo chigi - 1
La seconda spinta contraria arriva dal governo, che ha già fatto sapere che intende impugnare la norma. Può farlo però solo in tempi strettissimi, massimo entro il 10 gennaio perché la Consulta lo recepisca e abbia tempo per dare un parere.
Per questo, è possibile che nel prossimo Consiglio dei ministri (il 7 o 8 gennaio), con i pareri dei ministri competenti (Casellati e Calderoli) si decida appunto per l’impugnazione, con una decisione che potrebbe fermare il terzo mandato di De Luca, e dunque in qualche modo dare una mano anche a Schlein, ma nello stesso tempo impedire ufficialmente anche a Zaia e Fedriga di correre per un ulteriore mandato.
ELLY SCHLEIN GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Non a caso, raccontano, la Lega sarebbe contraria, e anche lo stesso governatore del Veneto ha chiesto chiarezza: se la legge della Campania resterà in piedi, De Luca sarebbe l’unico dei governatori in carica a poter correre per un terzo mandato. Quindi, a quel punto, anche Veneto e Friuli-Venezia Giulia potrebbero votare una legge simile e ricandidare gli stessi Zaia e Fedriga, sulla base — così ha sempre detto Salvini — della libertà di scelta dei cittadini di votare le persone di cui si fidano.
C’è infine un terzo fronte, ed è stato aperto dal centrodestra campano. Consiste in un ricorso al Tar contro la legge sul terzo mandato, in cui si chiede l’annullamento della delibera voluta dal governatore De Luca. […] L’opposizione sul territorio si muove perché, come ha spiegato il coordinatore azzurro Fulvio Martusciello, «il governo impugnerà, ma la Corte costituzionale difficilmente riuscirà a pronunciarsi prima delle elezioni regionali. Questo significa che Vincenzo De Luca sarà candidabile, con il rischio concreto, nel caso vinca le elezioni, che a distanza di pochi mesi gli eletti delle sue liste possano essere dichiarati decaduti».
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