
DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA…
Aldo Grasso per il "Corriere della Sera"
Sandro Bondi, complice Lucia Annunziata, ha inaugurato un nuovo tipo d'intervista. Conoscevamo il format dell'intervista (tipo «Iene», di solito un confronto a due dal tono scherzoso), da ieri conosciamo l'intervista «more uxorio». Il poeta Bondi, infatti, si è presentato all'appuntamento domenicale dell'Annunziata insieme con la sua compagna Manuela Repetti, uniti nel partito e nella vita.
Non le hanno mandate a dire, ne avevano per tutti. Non hanno risparmiato critiche agli ormai ex colleghi di partito confluiti nel Nuovo centrodestra, definiti «teste di rapa» e accusati di avere fatto «un calcolo cinico». Bondi li ha impallinati: «Hanno abbandonato Berlusconi nel momento più difficile della sua vita». Repetti non è stata da meno e ha sparato a zero contro il presidente Napolitano: «Tutto ruota intorno a lui. La politica dal 2011 è sotto la regia di Napolitano, dalla caduta del governo Berlusconi, che sta proseguendo anche oggi».
Ma sono bastate poche battute perché lo spettatore non seguisse più quello che stavano dicendo: è il loro rapporto di coppia che interessava, le occhiate complici che si scambiavano, gli scorci di vita che lasciavano intravvedere, in un gioco animato da un sottile contrappunto amoroso.
Giorni fa, a una trasmissione radiofonica, la Repetti ha detto del compagno: «Sandro non è capace di fare i regali. Non sa assolutamente fare la valigia. Anche se gliela faccio io e lui ci mette un attimo le mani, con un gesto butta per aria tutto. In casa non fa assolutamente nulla, ma mi accompagna a fare la spesa». Aria di crisi? No, erano rimbrotti affettuosi. E tuttavia, forse per senso di colpa, Bondi ha deciso di farsi accompagnare dalla Repetti a fare la spesa televisiva.
Com'erano teneri il poeta falco e la senatrice diversamente colomba! Teneri come il tonno ma duri come muri. Si guardavano negli occhi, annuivano, si toccavano annunciando che il dopo Berlusconi sarà fatto solo di «nulla», di «miseria morale». In due, «more solito», si ama (e si odia) meglio.
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