LA FATWA CONTRO GLI USA - LE MANIFESTAZIONI CONTRO GLI STATI UNITI SONO SEMPRE PIÙ INTENSE: IN KASHMIR SI BRUCIANO BANDIERE AMERICANE E PUPAZZI CON IL VOLTO DI OBAMA - AL QAEDA FESTEGGIA E RINCARA LA DOSE: “CHIEDIAMO AI GIOVANI ISLAMICI DI SEGUIRE L'ESEMPIO DEI LEONI DI BENGASI, AD UCCIDERE GLI AMBASCIATORI, I RAPPRESENTANTI AMERICANI O A CACCIARLI”...

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Da "Corriere.it"

«Uccidete tutti gli ambasciatori Usa». Al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqmi) ha rivolto un appello ai suoi seguaci a «seguire l'esempio» dell'attacco al consolato Usa a Bengasi. Lo rivela il centro americano di monitoraggio dei siti islamisti IntelCenter.

«USA ANDATE AL DIAVOLO» - È quanto si legge in una nota di Aqim pubblicata su un sito web jihadista, a una settimana dall'omicidio dell'ambasciatore Usa in Libia, Chris Stevens, sull'onda delle proteste per il film blasfemo su Maometto. «Ci congratuliamo con i nostri fratelli combattenti musulmani che hanno difeso l'onore del nostro Profeta e diciamo loro: l'uccisione dell'ambasciatore Usa è il miglior regalo che potevate fare a questo governo arrogante e ingiusto», prosegue il comunicato di Aqim, braccio armato di Al Qaeda nel nord Africa. E poi la frase più agghiacciante: «Chiediamo ai giovani musulmani di seguire l'esempio dei leoni di Bengasi, ad ammainare le bandiere nelle loro ambasciate e a bruciarle (...) prima di uccidere gli ambasciatori, i rappresentanti americani o a cacciarli», ha scritto Aqmi.

Nel frattempo manifestanti islamici che hanno protestato in diverse città dell'Indonesia hanno chiesto agli Stati Uniti di punire con la pena di morte Nakoula Bassely Nakoula, il produttore del film ritenuto offensivo nei confronti del profeta Maometto. Circa cento studenti hanno manifestato nella città, situata nella parte centrale dell'Indonesia. Altre 200 persone hanno marciato a Medan, la terza più grande città del Paese, bruciando una bandiera statunitense e gridando «America vai al diavolo». Intanto l'ambasciata Usa di Giacarta ha rafforzato la sicurezza dopo che ieri alcuni dimostranti hanno lanciato pietre e bombe molotov contro l'edificio.

IL BILANCIO DELLE VIOLENZE - Non scende la tensione quindi sul caso del film «Innocence of Muslims», che ha scatenato le proteste dei musulmani in diverse capitali del Medio Oriente e dell'Asia. Almeno 17 persone sono morte negli scontri scoppiati nei Paesi islamici. È nel frattempo è salito ad almeno 12 il bilancio delle vittime dell'attentato nei pressi dell'aeroporto internazionale di Kabul, in Afghanistan. Un'autobomba, guidata forse da una donna, si è lanciata contro un minibus che trasportava lavoratori sudafricani.

Tra le vittime dell'esplosione ci sono appunto almeno otto cittadini del Sudafrica. L'attacco, ha spiegato il gruppo militante che ne ha rivendicato la responsabilità, è stato portato a termine come vendetta contro Innocence of Muslims. «La pellicola colpisce i nostri sentimenti religiosi e non possiamo tollerarlo», ha dichiarato Haroon Zarghoon, portavoce del gruppo Hizb-i-Islami, il quale ha riferito che a compiere l'azione suicida è stata una 22enne di nome Fatima.

«OBAMA BRUCIA» - In Kashmir, invece, la polizia del Kashmir ha usato gas lacrimogeni e manganelli per disperdere una manifestazione. Lo comunica un ufficiale coperto dall'anonimato, precisando che i dimostranti hanno lanciato pietre alle forze di sicurezza. Negozi e uffici commerciali del territorio al confine tra Pakistan e India, e rivendicato da Islamabad, sono chiusi, mentre diverse persone in protesta hanno bruciato bandiere statunitensi e un pupazzo che rappresenta il presidente Barack Obama. Un'alleanza di gruppi religiosi musulmani dell'area aveva convocato lo sciopero contro il video prodotto in Usa.

 

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