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DAGOREPORT – ALLEGRIA! RICICCIA L’ALLEANZA GIALLOVERDE DEGLI OPPOSTI POPULISMI: SALVINI E CONTE - SABATO SCORSO, I GEMELLI DIVERSI SI SONO RITROVATI IN PIAZZA A SBANDIERARE LE COMUNI POSIZIONI TRUMPUTINIANE CHE DESTABILIZZANO SIA LA MAGGIORANZA DI GOVERNO CHE L’OPPOSIZIONE - IL LORO RUOLO DI GUASTATORI NEI RISPETTIVI SCHIERAMENTI FA GODERE TRUMP, CHE HA PRESO DUE PICCIONI CON LA SUA FAVA: CONDIZIONA IL GOVERNO MELONI E SPACCA IL PD DI ELLY SCHLEIN – SFANCULATO BEPPE GRILLO, ANNIENTATO LO ZOCCOLO DURO PENTASTELLATO, AL POSTO DELL'ELEVATO", COME "IDEOLOGO", CONTE HA MARCO TRAVAGLIO - IL RUOLO DI CASALINO NEL SUCCESSO DELLA MANIFESTAZIONE ANTI-RIARMO DI SABATO...
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Le anime affini si ritrovano sempre, anche dopo anni. È il destino di amorosi sensi, che sta riportando sulla medesima barca i gemelli diversi, Matteo Salvini e Giuseppe Conte.
I due furono protagonisti indiscussi della stagione pazza del Governo gialloverde, tra il 2018 e il 2019, in cui, tra l’euroscetticismo dell’uno e il populismo del “graduidamende” dell’altro, sembrava che l’Italia dovesse finire commissariata e in default, come la Grecia.
Gli anni sono passati con alterne sfortune: "Er Truce" è finito in overdose di mojito al Papeete Beach e Conte, senza fare un plissè alla pochette, orfano della Lega, si è accoppiato con il Pd. Pur essendo stato spacciato come “punto di riferimento fortissimo” dei progressisti dem, Peppiniello si è visto prima sfilare Palazzo Chigi dal duo Mattarella-Draghi, poi è finito a stracci con Beppe Grillo e infine, grazie al suo "ideologo" Marco Travaglio, è riuscito a trasformare il Movimento 5 Stelle nel partito a sua immagine e somiglianza.
ROCCO CASALINO CON GIUSEPPE CONTE ALLA MANIFESTAZIONE DEL M5S CONTRO IL RIARMO
Salvini ha via via perso il tocco magico diventando un re Mida al contrario: dal 34% delle europee 2019 la Lega è crollata al 9%. Entrambi, però, sono riusciti a fare terra bruciata intorno alla loro leadership. Sono due leader al comando senza alcuna opposizione interna né competitor che hanno la forza di salire sul ring per affrontarli.
Nonostante tanti cambiamenti e giravolte, cderte pulsioni sono rimaste intonse: la manifestazione di sabato del Movimento 5 Stelle contro il riarmo e il Congresso bulgaro della Lega a Firenze hanno certificato la convergenza del populismo “di sinistra” e di destra su posizioni trumpian-putiniane.
marco travaglio manifestazione contro il riarmo foto lapresse
Nella piazza pentastellata il “divo” Travaglio, a metà tra l’aruspice e l’ideologo, tuonava contro il riarmo e i “guerrafondai” (lui, che se avesse potuto, non avrebbe dato mezza pallottola all'Ucraina invasa da Putin, e oggi a Kiev banchetterebbe l’armata russa).
Dall'ombra degli ultimi anni è ricicciato Rocco Casalino, a cui bisogna dar atto di aver ben organizzato l’evento, dimostrando di avere un altro passo rispetto allo staff parolaio di Conte (quando il gioco si fa duro, tocca chiamare lui).
Oggi, sul “Giornale” del senatore leghista Antonio Angelucci, diretto dal biografo di Giorgia Melini, Alessandro Sallusti, Augusto Minzolini scrive: “sabato scorso in Italia c'erano due piazze trumpiane o, meglio, diversamente trumpiane. […] le affinità che portarono al governo giallo-verde della scorsa legislatura stanno piano piano tornando a galla. […] Leghisti e grillini puntano sul presidente americano per allargare la loro sfera di influenza”.
manifestazione contro il riarmo foto lapresse
Il revival dell’asse gialloverde sta pesantemente destabilizzando i rispettivi schieramenti: da un lato la maggioranza di Governo è zavorrata dalle posizioni sempre più anti-europee e pro-Mosca di Salvini.
Dall’altro, l’alleanza mai nata di centrosinistra, che avrebbe dovuto creare il fantomatico “campo largo”, continua a zoppicare a causa del pacifismo ottuso di Conte e Travaglio: la difesa sì, ma gettare miliardi per il riarmo no, è criminale. Tranquilli, se per caso arriveranno i malintenzionati Putin, verranno respinti a colpi di editoriali del "Fatto quotidiano"...
ROCCO CASALINO CON GIUSEPPE CONTE ALLA MANIFESTAZIONE DEL M5S CONTRO IL RIARMO
Come chiarisce ancora Minzolini, questa convergenza fa comodo soprattutto a Trump: “All'inquilino della Casa Bianca questo stato di cose non dispiace affatto. Senza muovere un dito riesce a condizionare sia la maggioranza di governo, sia l'opposizione del Belpaese. Non potrebbe desiderare di più.
Abbiamo un paese imballato: mentre a Bruxelles, Parigi, Berlino, Madrid si assumono posizioni chiare su armi, Ucraina e dazi, con maggioranze ampie, da noi ci si arrovella o si ricorre a qualche emendamento o a un lessico da azzeccagarbugli alla ricerca di una terza via perché un pezzo di maggioranza condiziona il governo e un pezzo di minoranza l'opposizione”.
giuseppe conte manifestazione contro il riarmo foto lapresse
giuseppe conte paola taverna manifestazione contro il riarmo foto lapresse
angelo bonelli nicola fratoianni manifestazione contro il riarmo foto lapresse
angelo bonelli giuseppe conte nicola fratoianni manifestazione contro il riarmo foto lapresse
manifestazione contro il riarmo foto lapresse 1
rita de crescenzo manifestazione contro il riarmo
rita de crescenzo manifestazione contro il riarmo
salvini putin conte
LA PREVALENZA DEL CREMLINO - VIGNETTA DI ELLEKAPPA
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