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“IL MINISTRO GIULI PRIMA MI CACCIA DALLA FONDAZIONE MUSEO GINORI, POI MI ATTACCA” – IL CRITICO TOMASO MONTANARI ATTACCA IL MINISTRO CHE AL SUO POSTO HA NOMINATO UN EX ASSESSORE DI ALEMANNO - ARRIVATO AL POTERE SUL CADAVERE DI SANGIULIANO, E SCOPERTO CHE ANCHE LÌ DEVE OBBEDIRE ALLE SORELLE MELONI, GIULI HA GETTATO LA MASCHERA. NON PIÙ LA POSA DA “INTELLETTUALE’” (SI FA PER DIRE) MA UNA MASCHERA TRUCE D’APPARATO, CHE LOTTIZZA A MANETTA A FAVORE DEL PARCO DI SUBUMANI CHE SI TROVA A DISPOSIZIONE. IL MINISTRO FINGE DI DIMENTICARE CHE…”
Tomaso Montanari per il Fatto Quotidiano - Estratti
Arrivato al potere sul cadavere di Gennaro Sangiuliano, e scoperto che anche lì deve obbedire alle sorelle Meloni, Alessandro Giuli ha gettato la maschera. Non più la posa da “intellettuale’” (si fa per dire) libero, aperto alle idee dell’altro fronte, ma una maschera truce d’apparato, che aggredisce “gli intellettuali di sinistra” e lottizza a manetta a favore del parco di subumani che si trova a disposizione.
Attaccando anche me, ieri a Firenze, ha detto che bisognava “depoliticizzare la governance della fondazione Ginori”: peccato che mi avesse nominato Dario Franceschini, che massacravo su questo giornale un giorno sì, e l’altro pure.
alessandro giuli - cerimonia david di donatello
Non era una nomina politica, ma un incarico gratuito a uno storico dell’arte che quel museo aveva contribuito a salvare. E come avrebbe “depoliticizzato”, Giuli? Facile: nominando al mio posto un ex assessore di Alemanno!
Non pago, ha aggiunto: “Montanari potrà trovare un posto, passi a bussare a casa Giani, lo nomini lui”. Giuli finge di dimenticare che quel “posto” era volontariato, e che un lavoro ce l’ho (e per laurea, dottorato e triplice concorso pubblico, non perché abbia una sorella amica di un’altra sorella).
Parliamo di lui, allora, che si è preso il Maxxi a stipendio pieno, per puri meriti di propaganda di partito. Anche peggio di Giovanna Melandri, che almeno prima aveva fatto la ministra della cultura, non la leccapiedi a mezzo stampa. Un Melandri della destra, ma nel senso del Melandri di “Amici miei”, che tutti ricordiamo succube di “una catena di affetti che né io e né lei possiamo spezzare”
Alessandro Giuli - inaugurazione padiglione italia - biennale architettura
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ALESSANDRO GIULI ALLA CAMERA CON IL LIBRO DI TOMASO MONTANARI
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TOMASO MONTANARI
TOMASO MONTANARI
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