Tornate, sarkò e dsk, tutto è perdonato! - in francia è tempo di “révanche”

09 Jul 11:01

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2 - IN FRANCIA SCOPPIA LA "SARKOZYMANIA" L'EX PRESIDENTE PREPARA LA RIVINCITA
Anais Ginori per "la Repubblica"

Come ai vecchi tempi, uguale a se stesso. Quando, alle cinque di pomeriggio, Nicolas Sarkozy arriva in rue de Vaugirard cerca subito il bagno di folla, stringe mani e ringrazia i militanti. Â«Nicolas reviens! Â» Ã¨ il nuovo slogan stampato su borse, spille e magliette in vendita tra i giovani dell'Ump. SarÃ il tormentone dei prossimi giorni, mesi, anni. Pochi infatti dubitano dell'intenzione dell'ex Presidente di voler tornare alla politica, assaporando una rivincita sul rivale FranÃ§ois Hollande. Ma le prossime elezioni presidenziali sono nel lontano 2017 e la prioritÃ , adesso, Ã¨ non bruciare la popolaritÃ ritrovata del capo carismatico, almeno nel popolo di destra che si sente ancora orfano.

E dunque Sarkozy dice e non dice, alimenta una sapiente ambiguitÃ sulle sue intenzioni. Â«Questo non Ã¨ il mio ritorno politicoÂ» cinguetta su Twitter, prima di aggiungere: Â«Potrete contare su di me, ogni volta che ce ne sarÃ bisognoÂ». Il conto del social network Ã¨ stato riattivato per l'occasione: era rimasto fermo al 6 maggio 2012, sera della disfatta e della pubblica promessa di "farsi da parte".

In mezzo perÃ² c'Ã¨ stato il rapido disamore dei francesi per il nuovo inquilino socialista dell'Eliseo, la crisi economica incalzante, le lotte fratricide all'interno dell'Ump, e soprattutto le tante rogne giudiziarie che sono piovute addosso all'ex Presidente. Dalle presunte mazzette estorte all'anziana miliardaria Liliane Bettencourt al risarcimento record concesso all'imprenditore Bernard Tapie, sono tante le inchieste in corso. Sarkozy deve anche vedersela con indagini su presunti finanziamenti ricevuti da Gheddafi, attraverso un losco intermediario, e su costi eccessivi dei sondaggi commissionati mentre era capo di Stato.

Ma Ã¨ la sentenza della Consulta, che venerdÃ¬ scorso ha bocciato i suoi conti elettorali, cancellando 11 milioni di euro in rimborsi all'Ump, ad averlo stanato definitivamente dopo l'anno di silenzio. Â«Una decisione grave, che non ha precedenti nella storia della Quinta
RepubblicaÂ» ha tuonato Sarkozy tornato in assetto di guerra, atteggiamento che predilige.

Â«Rispettare le istituzioni, non significa accettarne tutte le decisioniÂ» ha continuato ancora Sarkozy, sempre su Twitter, rispondendo indirettamente a FranÃ§ois Hollande, che nei giorni scorsi gli aveva chiesto di non criticare la decisione dei Saggi. Â«Sarebbe indecente parlare oggi delle prossime presidenziali - ha commentato - mentre i francesi stanno
soffrendoÂ».

La tempistica Ã¨ quasi tutto in politica e i fedelissimi giurano che Sarkozy sperava di poter aspettare almeno fino all'estate 2014 prima di ributtarsi nell'agone. Â«Non avere frettaÂ» ha scritto Le Figaro in un editoriale-appello. Tra i saggi che hanno bocciato le spese elettorali di Sarkozy ci sono anche gli ex Presidenti Valery Giscard d'Estaing e Jacques Chirac.

Sarkozy deve combattere, insomma, contro una vecchia guardia del partito che non lo ha mai amato, e contro nuovi rivali: gli ex premier FranÃ§ois Fillon e Alain JuppÃ©, entrambi possibili candidati. Secondo gli ultimi sondaggi, puÃ² contare sul sostegno dell'83% dei militanti, ma il 60% dei francesi preferirebbe che il giovane "pensionato" - ha solo 58 anni - si dedicasse ad altro. Di certo, la sua improvvisa uscita di scena ha lasciato finora un vuoto, colmato in parte dal successo dell'estrema destra di Marine Le Pen che ieri ha accusato Sarkozy di aver organizzato uno "spettacolo grottesco".

La colletta su Internet che l'Ump ha lanciato subito dopo la batosta della Consulta ha giÃ portato nelle casse oltre 2,5 milioni di donazioni private. Un altro segnale che rincuora l'ex Presidente. Â«Il nostro capo Ã¨ di nuovo quiÂ» scandivano ieri i militanti. Ancora un po' di pazienza.

3 - SARKOZY: "LA MIA RENTRÃ‰E? IL POPOLO SOFFRE, INDECENTE PARLARNE"
Alberto Mattioli per "la Stampa"

C'Ã¨ una crisi? E' subito superSarkÃ². Ieri Ã¨ stato il giorno del suo grande ritorno, a furor di popolo e di conti in rosso. Probabilmente, Nicolas Sarkozy avrebbe preferito aspettare ancora prima di ridiscendere in campo con le Presidenziali del 2017 e la rivincita nel mirino. Ma ha dovuto anticipare dopo che il Consiglio costituzionale, di cui peraltro fa parte come ex Presidente, ha bocciato i suoi conti di campagna (quella dell'anno scorso) perchÃ© aveva messo a carico dell'Eliseo le spese di un comizio elettorale. Verdetto: 11 milioni di euro di rimborsi tagliati all'Ump, il suo partito, giÃ sommerso dai debiti.

SarkÃ² prima ha annunciato che si dimetteva dal Consiglio (ma non puÃ² farlo), poi ha lanciato una raccolta di fondi, subito ribattezzata Sarkothon, e infine si Ã¨ appalesato nella sede del partito per arringarne i cacicchi. La messa in scena, come sempre con Sarkozy, Ã¨ stata perfetta. Fuori, l'ex Presidente Ã¨ stato accolto come un messia dalla folla dei fan e, dentro, con qualche preoccupazione dai Â«tÃ©norsÂ» dell'Ump, almeno da quelli che nel â€˜17 si vedono bene nei panni di candidato della destra.

Lui, bravissimo, ha fatto il padre della patria, ha accuratamente evitato di dire se pensa o no di ricandidarsi (Â«Non Ã¨ la mia rentrÃ©e politica - ah no? -, sarebbe indecente parlare di candidature quando i francesi soffronoÂ») e l'ha presa molto dall'alto, concionando di Europa e di massimi sistemi. I fedelissimi sembravano impazziti (Â«Nico-las! Ni-co-las!Â»), i media pure: le tivÃ¹ all news hanno seguito la Sarkomobile con le telecamere montate sulle moto come si fa, di solito, con il Presidente appena eletto, non con quello trombato. Insomma, rieccolo. Â«Non sentirete piÃ¹ parlare di meÂ», aveva giurato nella notte della disfatta.

4 - STRAUSS-KAHN, E I FRANCESI CI RIPENSANO: "CHE GRANDE ECONOMISTA"
Alberto Mattioli per "la Stampa"

Nemmeno i suoi migliori amici, quei pochi che gli sono rimasti, potrebbero dire che Ã¨ puro come un giglio dei campi. PerÃ² per la legge Dominique Strauss-Kahn Ã¨ pulito. SarÃ anche il maniaco dei due mondi, ma in carcere non tornerÃ piÃ¹. Tutte le inchieste che lo riguardavano, in America e in Francia, sono archiviate o prescritte. Da un punto di vista morale, poi, se Dsk ha peccato ha pagato.

Da quel 14 maggio 2011 nella suite 2806 del Sofitel di New York, ha perso il lavoro, la casa, la moglie e la faccia. E' diventato il nemico pubblico numero uno di tutte le femministe del mondo, il reietto della RÃ©publique, il paria Â«globalÂ». Le sue bizzarre pratiche sessuali sono le piÃ¹ commentate del mondo. Una scrittrice ha potuto definirlo in un libro Â«mezzo uomo mezzo maialeÂ», e ancora un po' si offendevano i maiali.

E tuttavia, rieccolo. Non potendo piÃ¹ fare politica, fa conferenze per spiegare ai politici come dovrebbero farla. La redenzione (quasi) finale, Dsk l'ha messa a segno di recente, convocato dalla Commissione del Senato sull'evasione fiscale. E' entrato al Palazzo del Lussemburgo da un ingresso nascosto. Ma poi Ã¨ salito in cattedra. Â«Non credo che i suoi eccessi abbiano alterato le sue competenze intellettuali. Alla peggio, gli hanno ossigenato il cervelloÂ», ha commentato ammirata una senatrice centrista.

Il prof. Strauss-Kahn ha perfino preso in giro Hollande, che in campagna elettorale strillava che Â«il nemico Ã¨ la finanzaÂ». Â«Incriminare la finanza del disastro economico che viviamo ha sentenziato - per me ha la stessa pertinenza che incriminare l'industria dell'auto quando si parla dei morti sulla stradaÂ». Salvo poi chiosare Keynes: Â«Gli spiriti animali esistonoÂ» (un po' autobiografico, forse?). Certo, meglio gli ori del Lussemburgo che lo Spielberg di Rikers Island. La fortuna, spiegavano i moralisti medievali, Ã¨ una ruota che gira.