giovanni toti

“IL RINNOVAMENTO ANDRÀ AVANTI CON O SENZA FORZA ITALIA” - TOTI FA IL BULLETTO, FORTE DEL SONDAGGIO CHE LO DÀ IN TESTA (CON IL 43%) A EVENTUALI PRIMARIE: “IL PARTITO HA PROMESSO DI CAMBIARE PELLE, INVECE MI SEMBRA CHE LO SPIRITO DI AUTOCONSERVAZIONE STIA PREVALENDO ANCORA - SE BERLUSCONI DEVE CONSENTIRE CHE IL PARTITO CAMBI PELLE. ALTRIMENTI ANDRÀ VERSO L'AZZERAMENTO”

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Mario De Fazio per “la Stampa”

 

giovanni toti promozione pesto patrimonio dell'umanita'

«Chi l'ha deciso che ora Forza Italia è contraria al taglio dei parlamentari? Evidentemente in questi giorni si cambia troppo spesso idea nel partito, senza neanche sentire il bisogno di consultare i nuovi coordinatori». Giovanni Toti è un fiume in piena.

 

All'indomani del primo vertice di partito parla di «restaurazione invece della rivoluzione che serve». Si gode un sondaggio che, in caso di primarie azzurre lo piazza al primo posto con il 43% dei voti, prima delle rivali Carfagna e Gelmini, e soprattutto assicura che «il percorso di rinnovamento che abbiamo promesso andrà avanti comunque, mi auguro dentro Forza Italia. Ma anche senza».

 

Governatore, la prima riunione dei coordinatori regionali non è andata bene: a caldo ha detto che qualcuno che non ha capito la gravità della situazione «Abbiamo promesso una rivoluzione a Forza Italia e al centrodestra. Non si può trasformare in una restaurazione.

Dobbiamo dimostrare a elettori e amministratori che ci hanno abbandonato la reale volontà di un cambiamento profondo. L'altra sera non è stato fatto».

 

GIOVANNI TOTI MARA CARFAGNA

Il primo stop è arrivato sulla sua proposta di allargare i coordinamenti regionali?

«Il nodo vero è che la piattaforma per riportare a casa tanti elettori, amministratori o quegli esponenti delle civiche che ci hanno abbandonato passa dalla costruzione di una casa che dev'essere di tutti, non solo di chi l'ha occupata. Allarghiamo l'organizzazione a forze nuove, in modo che tutti siano ascoltati. Stabiliamo regole e principi certi e consentiamo ai nuovi coordinatori di portare in fondo questo processo con credibilità. Ma se il primo atto formale, per giunta timido, con cui si chiede di allargare i coordinamenti regionali viene fermato, con quale credibilità ci presentiamo per cambiare il partito?».

ITALIA IN CRESCITA GIOVANNI TOTI

 

Entro quando si dovrebbero tenere le primarie?

«Il primo passo è insediare un comitato per le regole che accolga tutti i gruppi che vogliono partecipare. Poi individuare, nelle regioni, commissioni che garantiscano trasparenza e correttezza. E fissare una data per le primarie entro l'autunno.

 

Forza Italia ha promesso di cambiare pelle, invece mi sembra che lo spirito di autoconservazione stia prevalendo ancora. Se si ingenera la sensazione che stiamo perdendo tempo sarà una delusione per tutti. Se non ci si rende conto che serve una rivoluzione per il polo moderato ma si continua a pensare alle proprie poltrone si fa un errore di valutazione enorme. Anche perché, di questo passo, quelle poltrone non ci saranno più».

giovanni toti in tuta con berlusconi

 

Se non dovessero arrivare segnali concreti di cambiamento, è pronto a lasciare il partito?

«Io vado avanti con il progetto che mi pareva Berlusconi condividesse, cioè costruire una nuova casa per moderati, popolari, riformisti, liberali. Ma per farlo serve una democratizzazione del partito. Il mio obiettivo resta un grande contenitore politico in stile Popolo delle Libertà. Se si fa partendo da Forza Italia, bene. Ne sarò felice. Ma non cambio idea, e il mio obiettivo finale non cambia».

 

Queste critiche sono condivise dalla Carfagna?

«Mara ha un suo pensiero ma l'altra sera mi sembra di aver notato molte perplessità anche in lei. Non è stato dato un segno reale di cambiamento e non abbiamo ancora parlato di cose serie: il posizionamento rispetto ai grandi temi, a chi ci rivolgiamo, come selezioniamo la classe dirigente».

GIORGIA MELONI E GIOVANNI TOTI

 

È Berlusconi a non aver capito l'esigenza di cambiare?

«La decisione di qualche giorno fa di Berlusconi mi fa pensare che abbia compreso l'esigenza di una rivoluzione. Ma alcune scelte della prima riunione e l'atteggiamento di parte della classe dirigente mi fa pensare invece che c'è ancora chi pensa alla propria poltrona. Se Berlusconi vuole consegnare un futuro a Forza Italia deve consentire che il partito cambi pelle. Altrimenti andrà verso l'azzeramento».

 

Il 6 luglio al Brancaccio nascerà una mozione congressuale o un partito?

«Il 6 luglio alcuni con la tessera di Forza Italia, altri con storie diverse, si ritroveranno per parlare al Paese, per dire che sono a favore della crescita e dello sviluppo, delle grandi opere, che vogliono selezionare, dal basso, una classe dirigente credibile. Ribadisco, il mio percorso non cambia: il progetto a cui punto si può fare in tanti modi, con Forza Italia ma anche senza. Non mi rassegno alla stagnazione».

silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3