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DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO…
Salvatore Dama per “Libero Quotidiano”
La bachata berlusconiana prosegue con un nuovo passo. Non indietro, ma laterale. «Non sarò io a guidare il nuovo movimento dei moderati, ma un mio erede. Sarò a bordo campo a disposizione del mio Paese», spiega il Cavaliere intervistato dall’emittente campana Canale 21. Il nome del delfino? «Ci sono due o tre persone che potrebbero prende il mio posto di leader del movimento, ma di sicuro non ci saranno primarie all’interno di Forza Italia».
Le grandi leadership non hanno bisogno di passare l’esame, si impongono e basta: «De Gasperi, Craxi e Berlusconi non sono mai passati per le primarie», ricorda Silvio parlando di sé in terza persona. E ora, in attesa della prossima precisazione, è caccia all’erede. Nella testa di Berlusconi c’è un poker d’assi. L’ex premier ha individuato una serie di figure che potrebbero degnamente ambire alla incoronazione diretta.
Se, come ha più volte fatto trapelare in passato, la scelta dovesse essere al femminile, il Cav si troverebbe di fronte a due alternative. Premiare il partito, in questo caso in pole c’è Mara Carfagna, oppure optare per la soluzione dinastica. Eventualità che vedrebbe in ballo sia Marina che Barbara Berlusconi. La scelta al maschile, invece, potrebbe rivelarsi una corsa a due.
Le possibilità di Giovanni Toti, candidato del cerchio magico, sono destinate a salire esponenzialmente in caso di elezione in Liguria. Nel giro di un anno dall’esordio in politica, l’ex direttore di Studio Aperto avrebbe da vantare già una prestigiosa collezione di vittorie. Europee e Regionali nel giro di un calendario. L’altro uomo forte del Cav è Antonio Tajani. È uno dei pochi reduci del ’94, ha resistito a tutte le temperie, ha curriculum e relazioni internazionali da fare invidia. Ed è attualmente in lizza per fare il presidente del Parlamento di Strasburgo, dopo essere stato vice presidente della Commissione europea. Outsider? Sì che ce ne sono.
Due nomi su tutti: l’anchorman Paolo Del Debbio e Deborah Bergamini, molto apprezzata dal Cav nel ruolo di capo della comunicazione del partito. Quanto al dopo Forza Italia, Berlusconi dà solo un indizio: «Non si chiamerà Partito dei repubblicani». Nome che invece è stato scelto da Nunzia De Girolamo e Marco Reguzzoni per un nuovo movimento che sarà lanciato il 2 giugno a Milano. Sarà un tea party, spiegano. Nel frattempo, però, ci sono le Regionali e una faccia da difendere.
Per cui Berlusconi si tuffa in campagna elettorale con l’intensità dei bei tempi che furono. Da oggi lo attendono due giorni di battage in Campania. Stamattina l’ex premier arriva a Napoli, conferenza stampa al Vesuvio e poi, nel pomeriggio, manifestazione pro Caldoro alla Mostra d’Oltremare. Domani sarà a Caserta, Salerno e Ravello.
«De Luca? Non lo conosco, ma ho letto quello che ha detto di lui Enrico Letta e condivido le sue parole». Silvio punta al voto degli indecisi, specie se pensionati: «Vadano a votare se rivogliono quello che è loro dovuto». Di contro, lo Stato «deve comportarsi con rispetto» verso tutti i cittadini «pagando ciò che a loro spetta». Le Regioni, quelle amministrate dalla sinistra, non funzionano bene: «Offrono servizi scarsi, sicurezza inesistente e poco ordine pubblico». Infine Silvio torna a criticare l’uso politico della giustizia.
TORTA DI COMPLEANNO PER BERLUSCONI NITTO PALMA CARFAGNA
Lo fa in un’intervista trasmessa dal Tg5: «C’è un dato di fatto: io sono stato messo fuori non con i mezzi della democrazia e cioè le libere elezioni, ma con l’uso politico della giustizia a seguito di una sentenza incredibile che sarà presto cambiata dalla Corte dei diritti dell’uomo e a seguito di un’incredibile applicazione in modo retroattivo della legge Severino che mi ha reso incandidabile per sei anni».
Domenica, a sorpresa, Berlusconi sarà ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa. È la prima volta che accade. In passato Silvio aveva frequentato salotti televisivi “ostili”, come quello di Michele Santoro e Marco Travaglio. Era stato anche a Ballarò. Ma da Fazio mai.
paolo del debbio
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