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TRANSENNATE I NAVIGLI: IL 3 SETTEMBRE A MILANO RENZI E CALENDA BATTEZZANO IL LORO NUOVO PARTITO, CHE GUARDA A MACRON E AL GRUPPO EUROPEO DI “RENEW EUROPE” - L'OBIETTIVO DEI DUE EGO-LEADER È STRAPPARE UN RISULTATO A DUE CIFRE, TRA IL 10 E IL 15%, PER OTTENERE UN “PAREGGIO” IN SENATO E LA “NON VITTORIA” DI GIORGIA MELONI – CALENDA: “A QUEL PUNTO SARÀ INEVITABILE LA NASCITA DI UNA NUOVA MAGGIORANZA DI LARGHE INTESE E SALVINI FAREBBE UN PATTO PERFINO CON FRATOIANNI PUR DI NON AVERE LA MELONI A PALAZZO CHIGI...”
Estratto dell’articolo di Alberto Gentili per “il Messaggero”
Carlo Calenda e Matteo Renzi non si accontentano del patto elettorale che ha portato alla nascita della lista Italia sul serio. Puntano a un progetto «molto più ambizioso». Tant' è che a Milano, il 3 settembre, i leader del Terzo polo terranno a battesimo un nuovo partito nel segno di Renew Europe, la forza politica che nel Parlamento europeo fa riferimento al presidente francese, Emmanuel Macron. E di cui Italia sul serio ha già adottato il simbolo nel proprio stemma, accanto a quelli di Azione e di Iv.
[…] La kermesse milanese, che dovrebbe segnare la prima uscita unitaria di Calenda e Renzi, ha spinto il leader di Italia viva a spostare la sua Leopolda programmata dal 1° al 3 settembre. […] C'è chi parla di «sorprese» nel giorno della convention. Ma la presenza di Macron al momento è da escludere: «Il presidente francese», dice una fonte di rango che cura i rapporti con Renew Europe, «non partecipa mai ad eventi di partito per marcare la sua connotazione istituzionale. Ma sicuramente sarà presente Stéphane Séjourné, il capogruppo in Parlamento europeo di Renew Europe. […]
L'obiettivo di Calenda e Renzi è riuscire a strappare «un risultato a due cifre, tra il 10 e il 15%, conquistando i voti moderati di forzisti e leghisti in libera uscita», in modo ottenere un «pareggio» in Senato e dunque una «non vittoria» di Giorgia Meloni. «A quel punto», ragiona Calenda, «sarà inevitabile la nascita di una nuova maggioranza di larghe intese a causa delle tensioni internazionali e delle divisioni nel centrodestra. Salvini farebbe un patto perfino con Fratoianni pur di non avere la Meloni a palazzo Chigi... E noi possiamo fare il botto come abbiamo fatto nel 2021 a Roma, quando prendemmo il 20%». […]
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