1- TRAVAGLIO: COME I MERLI DELLA SINISTRA (IN GABBIA) ESORCIZZANO IL GRILLO SPARLANTE 2- “FRANCESCO MERLO, SU ‘’REPUBBLICA’’, ARRIVA A SCRIVERE CHE, SICCOME GRILLO È UN COMICO, NON VA PRESO SUL SERIO. RESTA DA CAPIRE PERCHÉ DOVREMMO PRENDERE SUL SERIO I POLITICI DI PROFESSIONE CHE HANNO TRASCINATO L’ITALIA ALLA BANCAROTTA” 3- “L’IDEA CHE IL SUO MOVIMENTO CONDIZIONI LA POLITICA DEI PROSSIMI ANNI NON PUÒ CHE ALLARMARE I CRIMINALI D’ALTO BORDO ADUSI ALLE TRATTATIVE E AI PATTI SOTTOBANCO CON POLITICI DI LUNGO CORSO, MOLTO RICATTABILI, AVVICINABILI E TRATTABILI (ANZI, SPESSO GIÀ RICATTATI, AVVICINATI E TRATTATI). IN PARLAMENTO, LE MAFIE HANNO I LORO INTERLOCUTORI. IN 5 STELLE, ANCHE PER MOTIVI ANAGRAFICI, NO” 4- IL “CORRIERE DELLA SERA” TAROCCATO: LA BURLA PIACE A GRILLO MA NON AI GRILLINI

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

1 - SCHERZANO COL GRILLO...
Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano"

Può darsi che Grillo, come sempre, abbia esagerato quando ha detto che partiti e media al seguito, insultandolo ogni giorno con una campagna di "odio", istigano a delinquere contro di lui qualcuno che potrebbe passare "dal tiro al bersaglio metaforico a quello reale, come negli anni di piombo". Certo ha sbagliato le parole: anche lui usa l'insulto come arma di lotta politica; e tirare in ballo l'odio - come fecero B. e i suoi giannizzeri, attribuendo a chi lo criticava la qualifica di "mandante morale" dell'attentato della statuetta - non è solo un déjà vu: è un'assurdità, visto che almeno i sentimenti dovrebbero restare fuori dalla dialettica politica.

Ma le reazioni del mondo politico e giornalistico (sempre più simili, tanto da sembrare ormai un tutt'uno) è penosa. Francesco Merlo, su Repubblica, arriva a scrivere che, siccome Grillo è un comico, non va preso sul serio. Forse non gli è ancora giunta notizia che Grillo è il fondatore e il promotore del Movimento 5Stelle che alle ultime amministrative, con candidati tutt'altro che comici (semmai giovani), ha raccolto l'8,2% ed è ormai nei sondaggi il terzo partito d'Italia (con circa il 15%).

Resta poi da capire perché dovremmo prendere sul serio i politici di professione che hanno trascinato l'Italia alla bancarotta. Scrivere, infine, che "persino se lo trovassimo steso per terra, penseremmo: guarda cosa deve fare per tirare a campare un povero professionista del ridicolo" fa semplicemente accapponare la pelle. Perché non si può affatto escludere che qualcuno prima o poi sogni di (o addirittura lavori per) mettere "Grillo steso a terra".

Forse una ripassatina alla storia patria non guasterebbe: si scoprirebbe che nei momenti di passaggio - come nel 1992, al tramonto della Prima Repubblica, e come oggi, al tramonto della Seconda - si muovono dietro le quinte forze oscure. E forse nemmeno tanto: mafie, servizi più o meno deviati, logge più o meno spurie, insomma gli stessi soggetti che nel '92 tentarono di infiltrare la Lega, che a quel tempo, per il Sistema, possedeva la stessa carica dirompente che oggi possiede il movimento di Grillo. Fu allora che il presidente Cossiga suggerì, per eliminare Bossi, di "infilargli una bustina di droga in macchina".

Le mafie e le loro quinte colonne nelle istituzioni votano e fanno votare. E, se non trovano interlocutori affidabili, sparano - magari travestite da Falange Armata - per farli uscire allo scoperto e trattare. Grillo, da questo punto di vista, è totalmente inaffidabile. "Per fare politica in Italia devi essere ricattabile", disse un giorno Giuliano Ferrara col consueto cinismo.

Ecco: Grillo ha tanti difetti, ma non è ricattabile, avvicinabile, trattabile. L'idea che il suo movimento condizioni la politica dei prossimi anni non può che allarmare i criminali d'alto bordo adusi alle trattative e ai patti sottobanco con politici di lungo corso, molto ricattabili, avvicinabili e trattabili (anzi, spesso già ricattati, avvicinati e trattati). In Parlamento, specie a destra e al centro, ma anche nel centrosinistra, le mafie hanno i loro interlocutori. In 5 Stelle, anche per motivi anagrafici, no.

Si può pure ironizzare sull'allarme di Grillo: ma sempre ricordando che, quando parla, tuona, insulta (ma propone pure, anche se nessuno si confronta mai sul merito delle sue proposte), lo fa senz'alcuno scudo tra la sua faccia e la gente. I politici che, soprattutto a sinistra, gli danno del populista, barbaro, fascista, nazista, assassino e altre carinerie (le ultime sono un compenso in nero, subito smentito, e un appello - falso pure quello - a picchiare i marocchini: a proposito di "macchina del fango"), lo fanno ben scortati e nascosti dietro plotoni di uomini armati.

Eppure anche i politici più a rischio lo sono infinitamente meno di Grillo. Dargli una martellata in testa è la cosa più facile del mondo. E anche infilargli una busta di droga in macchina: anche perché la macchina è la sua, non un'autoblu con autista e gorilla.

2 - LA BURLA PIACE A GRILLO MA NON AI GRILLINI
Andrea Valdambrini per il "Fatto quotidiano"

Le notizie sulla rete corrono veloci, le bufale pure. E questo Beppe Grillo sicuramente lo sa. Invece, quello di cui alcuni internauti sostenitori del Movimento 5 stelle non si sono accorti è che l'umorismo si può fare anche sul loro leader, e che anzi, proprio a un politico, che è anche un comico, una risata fa bene. Soprattutto se piace a lui per primo, tanto da postarlo sul proprio account face-book.

È successo così che il gruppo Facebook dell'M5S di Rimini ha pubblicato un ironico fotomontaggio del Corriere della Sera, subito ripostato sul social network dal blogger genovese, che doveva trovarlo evidentemente divertente e intelligente. Nella prima pagina del quotidiano di via Sol-ferino campeggia il titolo a otto colonne: "Citofonava e scappava. Wikileaks pubblica i file riservati sul Guru del Movimento 5 Stelle. Sgomento tra i giovani militanti. Intervista esclusiva di una compagno di quinta elementare. Era peggio di Charles Manson".

Lo status di Grillo totalizza oltre 5000 like in poche ore. Ma "mi piace" cosa, esattamente? La presa in giro del Corriere - probabilmente nel mirino perché aveva riesumato uno spezzone di uno spettacolo di alcuni anni fa, in cui il comico invitava a "dare una ripassatina ai marocchini", magari di nascosto? Oppure la denuncia di un possibile complotto della grande stampa nazionale contro i 5 stelle?

La risposta arriva forse dai circa 2500 commenti piovuti sul social network. Tantissimi quelli che difendono il Grillo citofonatore folle al grido di "lo facevo anch'io, e allora?", oppure "non sanno più cosa inventarsi". "La prossima scottante rivelazione sarà: Grillo lanciava gli aeroplanini di carta ai compagni di classe durante l'ora di matematica", prova a pungere Antonello. Gli fa eco Maria: "Ora andranno a intervistare gli amici dell'asilo e sapremo che rubava la merenda".

Ad attacco da parte di un quotidiano, sembra logico, si risponde proprio attaccando quel quotidiano e gli altri. Ed ecco i post della serie "è la stampa, schifezza". "I giornali hanno paura che gli togliamo le sovvenzioni statali. Vergogna!", inveisce Riccardo. Tommaso si imbarca in un'analisi ad ampio raggio: "Cosa si può commentare ad un articolo insignificante come questo: Antonio Polito intervista addirittura un compagno di V elementare di Beppe Grillo. Evidentemente non sanno più cosa dire e scrivere per screditare il leader di un movimento". Infatti, commenta qualcuno "Grillo è un santo". Punto e basta.

Peccato però che l'attacco a Grillo non esiste. Qualcuno comincia a dubitarne quasi da subito e sono tanti i commenti simili a quello di Francesco: "Se la gente del M5S non capisce che questo è un palese fotomontaggio (fatto da altri grillini) è perché probabilmente non sa neanche come sia fatto un giornale... pessima figura... che delusione!". Massimo critica chi ha preso sul serio la burla e sdrammatizza: "Titolo del prossimo Vernacoliere: ‘È ufficiale: i fan di Grillo so' tutti pisani!'". L'affondo - e non è neppure il più duro - arriva da Matthew: "Elettori del Movimento Cinque Stelle grazie per il più bel Epic Fail (figuraccia sul web, ndr) che ho mai visto in vita mia". E pensare che era tutta una cosa degli amici di Beppe Grillo, giusto per riderci su.

 

 

francesco merlo FRANCESCO MERLOMARCO TRAVAGLIO CON BEPPE GRILLOMARCO TRAVAGLIO MARCO TRAVAGLIO Marco TravaglioBEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIObeppe grillo incazzoso BEPPE GRILLO AD UN COMIZIO