NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON…
Marco Travaglio per il “Fatto Quotidiano”
Ma perché Pier Luigi Boschi, per salvare Banca Etruria dal disastro, si rivolse al massone legato ai servizi Valeriano Mureddu, che si rivolse al massone legato ai servizi Flavio Carboni, che si rivolse a Gianmario Ferramonti, esperto di grembiuli e compassi legato ai servizi, e li incontrò tutti e tre a Roma nell' ufficio del faccendiere pregiudicato, pluriarrestato e iperscreditato? Come pensava di salvare una banca con un condannato per bancarotta fraudolenta? È vero, le colpe dei padri non ricadono sui figli e le figlie, ma qui il rapporto è rovesciato: nulla farebbero i padri senza i figli.
Boschi fu promosso vicepresidente di Etruria nel maggio 2014, subito dopo che sua figlia era diventata ministro del governo Renzi. Difficile che il Cda della sgangherata banca aretina abbia voluto premiare le capacità di Boschi (l' avrebbe fatto prima): semmai sperava di lucrare vantaggi dalla sua parentela con la figlia.
Boschi si è sempre difeso dalle contestazioni di Bankitalia sostenendo di non avere deleghe operative. Ma ora si scopre che era lui, col presidente Lorenzo Rosi, a cercare il nuovo direttore generale. E quando Ferramonti indicò Fabio Arpe, questi si precipitò perché - spiega - "Boschi era il papà di un ministro della Repubblica. Non si dice di no a cuor leggero a un incontro simile". È la frase-chiave del pasticciaccio, al di là dall' altalena di dichiarazioni e minimizzazioni dei protagonisti, che giocano ciascuno la propria partita: nessuno può dire di no al padre di un ministro.
lorenzo rosi pier luigi boschi
Maria Elena s' illude si scansare il conflitto d' interessi uscendo ogni tanto dai Consigli dei ministri che si occupano di Etruria; ricordando di essere una piccola azionista, che mai s' è occupata della banca; dipingendo il babbino alla Camera come "una persona perbene", vittima del suo ruolo di ministra: "Sento disagio e senso di colpa verso di lui, è finito all' attenzione delle cronache non per quello che fa, ma perché abbiamo lo stesso cognome".
In realtà Boschi è agli onori delle cronache perché è stato sanzionato da Bankitalia con altri 17 che non si chiamano Boschi. Ed è probabile che, con un altro cognome, non sarebbe diventato vicepresidente. Né avrebbe ottenuto udienza da Mureddu, Carboni, Ferramonti e Arpe, ansiosi chi di compiacere la figlia, chi di agganciare il governo, chi di ricattare l' una e l' altro.
Il 10 gennaio, sul Corriere, la Boschi discettava delle strategie finanziarie di Etruria, mostrandosene perfettamente al corrente.
"Se la cosa non fosse così seria - diceva - mi farebbe sorridere il fatto che alcuni autorevoli esponenti oggi prendano determinate posizioni, pur sapendo che sono le stesse persone che un anno fa suggerivano a Banca Etruria un' operazione di aggregazione con la Popolare di Vicenza. Se fosse stata fatta quell' operazione, credo che oggi avrebbero avuto un danno enorme i correntisti veneti e quelli toscani". Fortuna che il governo è "intervenuto per salvare un milione di correntisti".
protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 11
Ora, a parte il fatto che il governo non ha manco sfiorato i correntisti, chi sono gli "autorevoli esponenti" che volevano fondere Etruria e Popolare Vicenza? I vertici di Bankitalia che, dopo l' ispezione del 2013, suggerirono a Etruria di salvarsi accettando l' offerta di fusione dei veneti. Ma il duo Rosi-Boschi la bloccò e condannò la banca al crac. La Boschi sostiene che il disastro sarebbe venuto ascoltando Bankitalia: ma non spiega come mai arrivò lo stesso ignorandola. È la stessa linea difensiva di papà e del vertice commissariato di Etruria: dunque la ministra conosce bene gli interna corporis della banca del buco.
E come fa, se non se n' è mai occupata? L' ha informata l' Arcangelo Gabriele, o il papà? E, già che c' era, siamo sicuri che il genitore non le abbia raccontato che Bankitalia gli aveva impedito di nominare il dg scelto dai Tre Grembiulini (Mureddu, Carboni e Ferramonti)? E, nel caso, non le era nata la curiosità di googlare quei tre nomi per scoprire con quale bella gente va a braccetto il galantuomo?
E non ha mai chiesto a Renzi - con cui giura di "condividere ogni decisione" - se conosce quel Mureddu che abita nel suo paese natale Rignano sull' Arno, a due passi dalla casa di suo padre Tiziano? E, se sì, Renzi non ha poi chiesto lumi a papà, scoprendo magari ciò che oggi racconta Mureddu, cioè che Tiziano è suo amico d' affari e favori? E, siccome Carboni è amico e coimputato con Verdini per la P3 , la Boschi ha mai chiesto nulla a Denis, suo co-riformatore che l' altroieri si è proposto per "affiliarsi" o "affiancarsi" al Pd alle prossime elezioni?
Renzi e la Boschi avranno senz' altro letto le interviste dei Tre Grembiulini, che alternano fatti ad allusioni, avvertimenti, ammiccamenti e puntini di sospensione. Carboni dice a Libero: "Mureddu conosce da antica data sia Tiziano Renzi… (che Pier Luigi Boschi, ndr)… Ha certamente nella sua mente fatti e misfatti, diciamo così, è una persona che ha avuto dei rapporti molto frequenti e molto affettuosi con i due… Gli ha fatto grossissimi favori… Questa è una bomba atomica, se esplode è un casino e nientepopodimeno cadono tutti e due (Renzi jr e la Boschi, ndr) e appresso a loro il governo".
Mureddu, sempre a Libero, butta lì: "Sapete molte cose, ma vi manca il nome più importante…". Ferramonti mostra a Peter Gomez una sua foto con Carboni e Arpe (esisteranno anche registrazioni?).
Ecco: forse è il caso che i due figli di cotanti padri diano qualche spiegazione in Parlamento, accompagnati dai genitori. Tanto per dissipare la sgradevole sensazione che la P3-2.0 stia ricattando il governo.
matteo renzi maria elena boschi
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