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“GRILLO DEVE DECIDERE SE ACCOMPAGNARE IL M5S AL RILANCIO O INSISTERE CON LA POSTURA MALMOSTOSA” - TRAVAGLIO FA LA MESSA IN PIEGA A BEPPE GRILLO: “DA BUON CICLOTIMICO, ORA TRATTA CONTE DA MEZZO USURPATORE. COME SE NON L’AVESSE CHIAMATO LUI A LAVORARE GRATIS UN ANNO E MEZZO PER RESUSCITARE I 5S CHE LUI AVEVA SUICIDATO CONFICCANDOLI NEL GOVERNO DRAGHI. GRILLO SEMBRA TORNATO ALLA FASE DEI MALUMORI: LO SA PURE LUI CHE, SENZA CONTE, IL M5S SPARIREBBE. STA A LUI DECIDERE SE GUADAGNARSI I 300 MILA EURO L’ANNO DI “CONSULENZA PER LA COMUNICAZIONE” PARTECIPANDO COL SUO TALENTO, O RINTANARSI IN CASA A DISTILLARE LETTERINE, BATTUTINE, REGOLETTE E RANCORUCCI”

UN GRILLO AL BIVIO

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

GIUSEPPE CONTE MARCO TRAVAGLIO

C’è ben poco di politico nella polemica epistolare fra Grillo e Conte. La lettera del garante, come tutto in lui, è un fatto caratteriale, psicologico, umorale. Chi lo conosce sapeva benissimo che, in vista degli Stati generali per il rilancio del M5S, avrebbe battuto un colpo. Non perché voglia o tema qualcosa di diverso da Conte, dagli eletti e dagli elettori.

 

BEPPE GRILLO - GIUSEPPE CONTE - MARIO DRAGHI - BY EDOARDO BARALDI

Ma per dire che c’è sempre, anche se, da buon ciclotimico, alterna da una vita le discese ardite e le risalite. Sa benissimo che la democrazia diretta non esiste, ma l’alternativa non sono i caminetti fra “gruppi ristretti”, ed è paradossale che debba ricordarglielo Conte, grillino dell’ultima ora. L’alternativa è la democrazia partecipativa: il leader (Grillo e Casaleggio agli inizi, il direttorio a cinque, Di Maio e ora Conte) consulta la base, ne riceve gli input, poi dice la sua e la mette ai voti.

 

Ma anche nel ruolo di garante (a vita: clausola che, escluse le monarchie, esiste solo alla Corte Suprema Usa), la sua parola non vale uno: pesa molto più di quella altrui. E influirà eccome agli Stati generali del 4 ottobre, nel 15° compleanno del M5S. Il bivio di Grillo è tra l’accompagnare quel passaggio decisivo fra il rilancio e l’estinzione con la magnanimità e la generosità del padre nobile, o l’insistere con la postura malmostosa

 

MARCO TRAVAGLIO E GIUSEPPE CONTE

Quella di chi snobba i suoi ex “ragazzi meravigliosi”; sottovaluta gli sforzi titanici che han fatto e i prezzi altissimi che han pagato per piantare quasi tutte le bandiere del M5S nei 31 mesi dei governi Conte-1 e Conte-2, vilipesi e combattuti dai poteri marci; preferisce loro i presunti “grillini” Draghi e Cingolani; li liquida col gretto totem dei due mandati; e ora tratta Conte da mezzo usurpatore. Come se non l’avesse chiamato lui a lavorare gratis un anno e mezzo per resuscitare i 5S che lui aveva suicidato conficcandoli nel governo Draghi e costringendoli a ingoiarne tutti i rospi.

 

travaglio conte

Nell’ultimo spettacolo, Grillo pareva pacificato […] Ora sembra tornato alla fase dei malumori […] Lo sa pure lui che, senza Conte, il M5S sparirebbe. Però va rifondato, tantopiù ora che i suoi cavalli di battaglia tornano di moda […] Sta a lui decidere se guadagnarsi i 300 mila euro l’anno di “consulenza per la comunicazione” partecipando col suo talento, o rintanarsi in casa a distillare letterine, battutine, regolette e rancorucci. […]

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