volodymyr zelensky donald trump armi

TRUMP NON VUOLE CORRERE IL RISCHIO CHE L’UCRAINA VINCA LA GUERRA – IL PRESIDENTE AMERICANO HA BLOCCATO GLI AIUTI BELLICI A ZELENSKY: OGNI COSA ORA VA PAGATA, E A CARO PREZZO – TUTTI I CONTRATTI DELL’ERA DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO RIGUARDANO ARMAMENTI VECCHI. UN ESEMPIO? IL SISTEMA ANTI-MISSILE PATRIOT, RICHIESTO A GRAN VOCE DA ZELENSKY. PER ORA NON SI SONO VISTI: AL MASSIMO ARRIVERANNO I VETUSTI MISSILI HAWK. E SARANNO GLI EUROPEI A DOVER COLMARE IL VUOTO CREATO DALLO ZIO SAM…

Vai all'articolo precedente Vai all'articolo precedente
guarda la fotogallery

Estratto dell’articolo di Gianluca Di Feo per “la Repubblica”

 

volodymyr zelensky donald trump

Per gli ucraini l'America di Donald Trump è un alleato disarmante, in tutti i sensi. Ha bloccato gli aiuti bellici, interrompendo anche quelli già decretati dall'amministrazione Biden, e poi ha messo a disposizione il minimo indispensabile per impedire il crollo delle difese. Con una condizione molto chiara: niente più regali. Ogni cosa va pagata, e pure a caro prezzo.

 

[…] Oggi gli ucraini si devono mettere in coda e rispettare la trafila burocratica delle "Foreign Military Sale" di Washington. E non è che a Kiev vengano venduti sistemi potenti o tecnologicamente avanzati che diano una chance di sbaragliare la macchina bellica di Putin.

 

trump putin

È esattamente l'opposto: tutti i contratti dell'era Trump riguardano armamenti vecchi. E fa impressione leggere nei comunicati ufficiali del Pentagono la formula standard prevista dai regolamenti americani: «La vendita proposta di questi equipaggiamenti e del supporto non altererà gli equilibri militari nella regione».

 

 In pratica, si mette nero su bianco che non si vuole correre il rischio che l'Ucraina sconfigga la Russia… Un esempio? Zelensky ha invocato i Patriot - e in particolare l'ultima versione hi-tech che abbatte i missili balistici - per dare uno scudo alle città aggredite dai raid russi. Invece lo scorso 23 luglio il Pentagono ha approvato la cessione di componenti per tenere attivi i vetusti missili contraerei Hawk.

 

Si tratta di batterie terra-aria entrate in servizio nel 1959 e che gran parte degli eserciti, incluso quello italiano, ha mandato in pensione da decenni: gli americani le hanno ritirate da oltre venti anni.

 

DISARMANTE E DISARMATO - TRUMP E ZELENSKY - VIGNETTA BY GIANNELLI

[…]Sul mercato bellico gli Hawk non hanno più valore; invece la Casa Bianca si farà dare 172 milioni di dollari per trasferire intercettori, veicoli di lancio, manuali, container, pezzi assortiti fatturando persino l'addestramento del personale.

 

Qualcosa del genere è accaduto con i cingolati Bradley, che nonostante risalgano agli anni Ottanta si sono dimostrati uno dei veicoli da combattimento più validi del conflitto. Il presidente Biden ne ha regalati oltre trecento agli ucraini, che li hanno mandati all'avanguardia nelle situazioni più difficili. Metà sono stati distrutti o danneggiati e gli altri hanno bisogno di venire revisionati: gli Stati Uniti consegneranno ricambi e macchine per le riparazioni, con un conto da 150 milioni di dollari.

 

La nuova fiera dei profitti prosegue con i cannoni semoventi M109: altri veterani della Guerra Fredda, consegnati in grandi numeri all'Ucraina. Il governo Draghi ha svuotato i depositi dove ne erano stati accatastati un centinaio in attesa della rottamazione, poi messi a posto con finanziamenti del Pentagono e trasferiti al fronte. Altri Paesi europei hanno fatto lo stesso e novanta sono arrivati dagli Usa.

 

vladimir putin donald trump

Ora c'è il problema di sopperire all'attrito delle battaglie ed ecco a luglio l'accordo per "un tagliando" da portare a termine in Europa, affidato dal Pentagono a tre aziende: il costo è di 150 milioni di dollari. Infine, il 5 agosto è stata approvata una commessa simile che riguarderà i cannoni M777 da 155 millimetri: Kiev verserà 203 milioni per ottenere obici di seconda mano e assistenza riparatoria.

 

I tempi non sono chiari. Solo nel caso dei cannoni M777 il contratto parla di "urgenza" mentre negli altri non si menziona la drammatica condizione delle truppe ucraine impegnate in battaglia su un fronte lungo mille chilometri. Ci vorranno anni invece prima che siano pronti i missili Amraam, di cui è stata autorizzata la vendita all'Ucraina oltre che ad altri alleati: serviranno per i caccia F-16 e anche per le batterie contraeree "Frankenstein", inventate a Dnipro unendo radar sovietici e intercettori americani.

 

donald trump vladimir putin

E i Patriot chiesti con urgenza da Zelensky per proteggere la popolazione dai bombardamenti? Per ora non si sono visti e l'amministrazione Trump non se ne cura: tocca agli europei difendere l'Ucraina e dargli i suoi missili. Gli americani si limiteranno a venderne di nuovi per rimpiazzare le donazioni. Un deal a prova di bomba.

STRETTA DI MANO TRA ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJAucraina missili patriot americaniMISSILI PATRIOTmissili patriotsmissili patriotsdonald trump vladimir putin