DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL…
L.Ip. per il Corriere della Sera
Ha sempre proclamato che « London is open », Londra è aperta: ma adesso anche lui, il sindaco Sadiq Khan, abbassa la saracinesca: e lancia uno schema per tenere gli stranieri lontani dalle case della capitale, o almeno per dare la precedenza agli inglesi.
Non che Khan sia diventato un fautore della Brexit: è preoccupato per la crisi degli alloggi, che morde specialmente i giovani. E dunque dice di «voler aiutare i londinesi a fare in modo che possano avere la prima scelta sulle nuove case». Il che vuol dire offrire le abitazioni ai britannici prima di metterle sul mercato internazionale.
L' iniziativa è il risultato di una ricerca, commissionata dallo stesso sindaco, che ha rivelato come più della metà delle nuove case vendute a stranieri si collocano nella fascia di prezzo fra le 200 mila e le 500 mila sterline (fra i 230 e i 550 mila euro). A Londra queste sono valutazioni a buon mercato e corrispondono a case che di solito vengono comprate da giovani al primo acquisto.
In totale, oltre il 13 per cento delle nuove abitazioni londinesi sono vendute a stranieri: una cifra che sale al 36 per cento nelle zone centrali. Gli acquirenti più numerosi risiedono a Hong Kong (il 28 per cento), seguiti da Singapore (20 per cento). Si tratta quindi di ricchi cinesi che entrano sul mercato immobiliare della capitale britannica come forma di investimento: ma sono tanti anche gli italiani che si muovono nella stessa logica.
Il problema è che molte di queste case non vengono poi occupate, se non raramente: «Con Londra nella morsa di una crisi abitativa, non è giusto che tante case siano lasciate vuote mentre migliaia di londinesi non riescono a trovarne una accessibile», ha detto Khan.
Il suo programma, che sarà annunciato a breve, riguarderà i bilocali e i trilocali, dunque le soluzioni più economiche: gli oligarchi russi e gli sceicchi arabi potranno continuare a fare incetta di magioni di lusso, che spesso vengono scambiate per decine di milioni.
L' iniziativa del sindaco ha però lasciato freddi i «palazzinari»: loro obiettano che i nuovi progetti fanno affidamento sugli stranieri che comprano ancora in fase di costruzione, il che consente di finanziare le fasi successive. Molte banche infatti non concedono prestiti agli operatori immobiliari se il 30 per cento delle case non viene venduto in anticipo.
Ma la mossa autarchica del laburista Khan ha trovato il plauso del moderato Times , secondo il quale «non si tratta di una proposta bizzarra, ma che merita di essere presa in considerazione».
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