DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI…
DAGONOTA
Matteo Renzi sente aria di bruciato. Ha capito che Mattarella non lo vuole più vedere a Palazzo Chigi. Al suo posto vede meglio Gentiloni: è “inclusivo” quanto Matteo è “divisivo”. In più, è in grado di dialogare (dal Nazareno) con Pisapia ed i reduci dell’Ulivo. E costituire, insomma, quella coalizione in grado di battere le Destre e i pentastellati.
Zoccolo duro della strategia quirinalizia è Dario Franceschini che da giorni ha intensificato i colloqui con Andrea Orlando e Pisapia proprio per ricompattare il partito a sinistra. Ed al quale strizza l’occhio lo stesso presidente del Consiglio.
A convincere l’evanescente Paolo sarebbero state le sirene del Colle. Gli avrebbero messo sotto gli occhi i dati dell’ultima comparsata tv del Ducetto: lo avrebbero visto solo 700 mila persone, "gli am ici di famiglia". Segno inequivocabile che non lo sopporta più nessuno. E Gentiloni si starebbe gradualmente convincendo che i ragionamenti del Quirinale che gli vengono riferiti da Franceschini ed Orlando hanno una quota di ragionevolezza.
Per queste ragioni, il Ducetto è pronto a passare all'offensiva per non farsi schiacciare. E l'offensiva è copiare Macron. Vale a dire, lanciare un proprio movimento a ridosso delle elezioni. Ed il libro “Avanti” di Renzi è destinato a diventare – nella testa di Renzi – un Manifesto del suo futuro movimento politico. Esattamente come “En Marche!” lo è stato per il toy boy di Brigitte.
Il segretario dem vuole, infatti, rottamare anche il Pd. E presentarsi alle urne con un movimento tutto suo: “Avanti”, appunto. Portandosi dietro il 70% dei democratici che lo ha votato all’assemblea.
Tant’è che ai suoi ha detto: “basta con la strategia, ora andiamo avanti con la tattica. Si fa politica giorno per giorno”; cavalcando la pancia quotidiana dell’elettorato. Con un movimento “leggero” ed agile da contrapporre alle Cariatidi del Pd.
Franceschini scuote la testa: “Matteo non ha capito che i tempi dell’uno contro tutti sono finiti”. Ora è il momento delle coalizioni inclusive. Come fa Berlusconi: recupera Tosi, Toti, la Meloni, Salvini, Fitto compreso.
Insomma, Renzi è un cavallo sul quale nemmeno i suoi puntano più. Lui se n’è accorto e si sgancia dal Nazareno. Tu chiamale, se vuoi, macronate…
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