DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO…
recep tayyip erdogan con la moglie emine al seggio elettorale
1. ERDOGAN,MI AUGURO CHE IL VOTO SIA POSITIVO PER DEMOCRAZIA
(ANSA) - "Mi auguro che dopo la conta dei voti ci siano benefici per la democrazia turca". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riportano la tv di Stato Trt, dopo avere votato alle elezioni di oggi in Turchia nel distretto di Uskudar, sulla sponda anatolica di Istanbul. "Dalla mattina, il processo elettorale è andato avanti senza incidenti o problemi", ha aggiunto il leader turco.
2. LA RINCORSA DI ERDOGAN TRA COMIZI E PREGHIERE «KILICDAROGLU TERRORISTA MA SE PERDO LASCIO»
Estratto dell’articolo di Chiara Clausi per “il Giornale”
KEMAL KILICDAROGLU CON LA CIPOLLA
Il quartiere di Shishane, vicino alla famosa Istiklal Kaddesi nel cuore di Istanbul, è una roccaforte dei sostenitori di Kemal Kilicdaroglu, il temibile avversario di Recep Tayyip Erdogan alle elezioni che si tengono oggi. Shishane è un sobborgo alla moda pieno di caffè e ristoranti tipici, liberale e cosmopolita.
Qui si trova anche la famosa Soho House, un club esclusivo della città con una piscina sul terrazzo. Metin, 22 anni, lavora in una farmacia e non nasconde il suo entusiasmo. «Siamo tutti eccitati, ma nello stesso tempo preoccupati per quello che potrà accadere. Gli studenti non hanno più speranza perché qui non c’è lavoro e l’economia è un disastro. Erdogan è come un prestigiatore: promette ma non mantiene nulla. Io vorrei emigrare in Italia, in America o in Olanda ma non ho i soldi per farlo. Erdogan è al potere da 20 anni, bisogna cambiare».
[…] Se si scende in giù da Shishane attraverso una stretta scala si arriva a Kasimpasa.
recep tayyip erdogan con la moglie emine al seggio elettorale
Qui è nato e cresciuto proprio Erdogan e vivono i suoi più convinti sostenitori. La via centrale è attraversata da sue immagini e tappezzata da bandiere rosse con la mezza luna e la stella bianche. Per la strada la gente è entusiasta e ha in mano dei garofani rossi. È a Kasimpasa che Erdogan ieri ha tenuto il suo ultimo comizio, prima di recarsi a Santa Sofia. La sua gente lo ha accolto tra urla di gioia ed eccitazione.
Dopo un’attesa di circa un’ora il Sultano è comparso. Ha iniziato il suo discorso prima con toni moderati ma pian piano ha caricato la piazza: «La mia è una Turchia moderna, indietro non si torna». Kasimpasa è un quartiere dove vive la classe medio-bassa, per lo più conservatrice, religiosa e tradizionalista. Al comizio c’erano tutti. Bambini, mamme, anziani. Come Aisha, 78 anni, casalinga, che indossa il velo. «Domani voterò per Erdogan e vincerà. Ha portato ordine nel Paese e nessuno patisce più la fame, prima eravamo poveri ora stiamo meglio».
[…] Erodgan promette di accettare un’eventuale sconfitta: «Siamo arrivati al potere in modo democratico. Considereremo legittimo qualsiasi risultato». Ma intanto Kemal Ozkiraz, fondatore dell’istituto di sondaggi Avrasya che ha previsto la sua sconfitta, è finito in custodia ad Ankara.
UNA CIPOLLA, L’ARMA DI KILIÇDAROGLU PER FAR CROLLARE IL REGNO DI ERDOGAN
Monica Ricci Sargentini per il “Corriere della Sera”
recep tayyip erdogan al seggio elettorale
«Non vorrete mica sacrificare il vostro capo per delle patate e delle cipolle!» ha gridato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, qualche giorno fa, durante un comizio a Giresun, sulle rive del Mar Nero, una delle sue roccaforti. Eppure è proprio così. Questa volta il sultano ha paura di perdere il potere, che detiene da 20 anni, a causa della sua politica economica spericolata.
La cipolla è diventata il simbolo dell’inflazione alle stelle e del carovita che sta affligendo i cittadini turchi. Ingrediente indispensabile nella cucina turca, il prezzo del bulbo è schizzato alle stelle. «Patata, cipolla, addio Erdogan!» cantano i sostenitori di Kemal Kiliçdaroglu, il leader del Chp che guida una variegata alleanza di sei partiti, uniti dall’obiettivo di battere l’attuale presidente oggi nelle urne.
[...] A Fatih, il quartiere nella parte europea della città, all’interno delle mura teodosiane dell’antica Costantinopoli, dove aree molto religiose convivono con altre più cosmopolite, la gente si accalca per prendere il tram.
«L’inflazione? È un’invenzione dei ricchi che buttano le cipolle e le patate nel mare perché così si alzano i prezzi» ci dice un anziano signore. La moglie velata e vestita di nero annuisce. Dentro il mercato i banconi di cipolle e patate si susseguono uno dopo l’altro. Felpa grigia e barba poco curata Ismail ci assicura che i prezzi stanno scendendo: «Non c’è nessuna emergenza» dice. Ma una signora lì accanto lo smentisce.
[...] La maggior parte delle famiglie turche sta vivendo la peggiore crisi del costo della vita dal 2001, l’anno prima che Erdogan arrivasse al potere e riportasse il benessere nel Paese attraverso un vasto piano di risanamento. L’alimentare è il settore più colpito dall’inflazione, stimata in media poco sotto al 50%, ovvero il dato peggiore tra i Paesi emergenti.
[...] Inflazione galoppante, svalutazione della lira, aumento del disavanzo dei conti correnti, fuga degli investitori. La crisi non risparmia i rappresentanti di quella classe media che tanto hanno beneficiato delle politiche dell’Akp tra il 2007 e il 2013. «A causa della politica economica di Erdogan — dice ancora Sönmez — la fiducia degli investitori nel nostro Paese è diminuita e l’invasione russa dell’Ucraina ha influito sull’economia globale, che di conseguenza ha aumentato l’inflazione». [...]
recep tayyip erdogan vladimir putin vertice di sochi 3recep tayyip erdogan volodymyr zelensky ALIYEV ERDOGANRECEP TAYYIP ERDOGAN NATO
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