furti di rame

CON TUTTI I FURTI DI RAME COMPIUTI DAI ROM, IL RACCORDO ANULARE DI ROMA E’ AL BUIO: 53 CHILOMETRI SU 68 NON HANNO LUCE - IL BANDO DI GARA PER I LAVORI DI RIPRISTINO E’ FINITO MALE: L’OFFERTA DELL’AZIENDA PRIMA CLASSIFICATA E’ IRREGOLARE - TUTTO FERMO, FINO AL 2017

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Fosca Bincher per “Libero Quotidiano”

 

RACCORDO ANULARE ROMARACCORDO ANULARE ROMA

I rom hanno spento la luce a Roma, e le lampadine non potranno essere sostituite per tutto l' anno giubilare, perché nella migliore delle ipotesi tornerà la luce solo nel 2017. È l' incredibile risposta data dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio a una interrogazione parlamentare presentata dal forzista Francesco Giro.

 

Per altro la segnalazione del problema era stata fatta quasi un anno fa. Il Grande raccordo anulare di Roma era restato più volte al buio per i continui furti di rame compiuti dai rom che nella capitale albergano in campi illegali proprio a ridosso di quella storica tangenziale. Molte le gallerie restate senza luce per quel motivo, interi tratti del Gra non più illuminati, con l' Anas che prometteva interventi immediati.

 

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Un consigliere comunale di Roma però, Davide Bordoni, una sera di fine aprile 2015 ha provato a testare tutti i 68,22 km del raccordo anulare di Roma. E ha scoperto che la luce mancava completamente su 53,8 km ed era intermittente su altri 4,7 km. Situazione non molto diversa sul raccordo autostradale che unisce il raccordo anulare della capitale con l' aeroporto di Fiumicino.

 

Per altro nei mesi successivi a quel test la situazione è anche peggiorata, perché l' ultimo pensiero della giunta comunale (eravamo agli ultimi mesi di Ignazio Marino sindaco) era la situazione dei campi rom abusivi, e i furti di rame si sono moltiplicati per altro spesso creando problemi non solo all' illuminazione del Gra, ma anche ai tragitti ferroviari.

 

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Divelte intere cabine elettriche a maggio, giugno e novembre 2015, con il conseguente spegnimento della luce nelle gallerie del Gra di Roma Nord, perfino nei tratti che portavano a uno degli ospedali più importanti della capitale, il Sant' Andrea.

 

Ora è arrivata la risposta del ministro Delrio. Che riconosce che in effetti quelli che lui chiama «numerosi disservizi» sul Gra e sull' autostrada Roma-Fiumicino «sono stati causati da furti di cavi elettrici, danneggiamenti ai cavidotti, ai quadri e alle cabine elettriche degli impianti di illuminazione nonché da puri atti vandalici».

 

Non tocca al ministero dare la caccia ai rom che hanno combinato quel disastro, per cui è stato interessato il proprietario della rete tangenziale e autostradale, che è l' Anas, che ha messo in piedi un piano per ripristinare le «linee di alimentazione elettrica mediante cavi con conduttore diverso dal rame (alluminio) e interramento degli stessi, con intervento di circa 700 km di cavi» e inserire «sistemi antifurto che localizzano in tempo reale il taglio del cavo e ne individuano posizione e natura». Per questo è stato fatto un bando di gara il primo luglio 2015 con un primo investimento di 15 milioni di euro.

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Purtroppo l' esito di gara sembra irregolare: «La commissione sta procedendo alla verifica della documentazione relativa al concorrente, primo classificato, risultato anomalo». Per non perdere altro tempo è stata chiesta la documentazione dell' offerta del secondo classificato. Per altro uno degli esclusi ha fatto ricorso al Tar.

 

Risultato: «La gara sarà conclusa, nelle more delle verifiche previste dalla normativa vigente, entro il mese di dicembre 2016». Poi «il tempo utile per l' esecuzione dei lavori sarà di 180 giorni naturali e consecutivi, comprensivi di 15 giorni di tempo sfavorevole, con obbligo di lavorare sulle 24 ore per 7 giorni la settimana». Si va oltre la metà del 2017. E fino ad allora- per tutto il Giubileo- Roma resterà al buio.

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