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DAGOREPORT - GIORGIA MELONI SOGNA IL FILOTTO ELETTORALE PORTANDO IL PAESE A ELEZIONI ANTICIPATE?…
1. BLADE GUNNER - SI METTE SEMPRE PEGGIO PER PISTORIUS: LA POLIZIA AVREBBE TROVATO DEGLI STEROIDI A CASA SUA
Da "Corriere.it"
Il caso Pistorius, l'atleta sudafricano accusato dell'omicidio premeditato della fidanzata, Reeva Steenkamp, continua a occupare le prime pagine dei giornali, in Sud Africa, alla vigilia di due momenti importanti: i funerali della modella e una nuova udienza del processo a Pretoria, entrambi in calendario martedì. Pistorius, attualmente in carcere, dovrebbe comparire in tribunale per una nuova udienza che dovrà decidere sul suo eventuale rilascio su cauzione. In aula si fronteggeranno i pesi massimi del diritto: la famiglia di Pistorius ha assoldato i migliori avvocati del paese, mentre l'accusa sarà rappresentata da un procuratore diventato famoso dopo aver portato in prigione l'ex capo della polizia nazionale.
FUNERALI - Il corpo della top model intanto è rientrato nella sua città natale, Port Elizabeth e martedì si terranno i funerali privati. «Reeva è tornata a casa», ha commentato brevemente Adam, il fratello della ragazza. Il corpo, fa sapere la famiglia, sarà cremato dopo una cerimonia chiusa al pubblico e ai media nella città sulla costa sudafricana.
GARE CANCELLATE - Lunedì il manager di Oscar Pistorius ha annunciato di aver cancellato tutte le gare dell'atleta. La ragione dichiarata è quella di permettergli «di concentrarsi» sul processo, mentre la sua posizione si aggrava. Nella villa dove si è consumato l'omicidio è stata trovata una mazza da cricket sporca di sangue. E un amico dell'atleta ha raccontato di aver ricevuto, alle 3.55 di mattina dello scorso maledetto giovedì, una telefonata in cui Pistorius gli disse «di averle sparato».
SOSTANZE VIETATE - Come se non bastasse, arriva un altro brutto colpo all'immagine e al mito di Oscar Pistorius: secondo fonti di stampa, sarebbero stati trovati steroidi nella casa di «Blade Runner». La polizia, che sta setacciando palmo a palmo la villa nell'esclusivo residence alle porte di Pretoria teatro dell'omicidio, ha parlato di «tracce di una serata a base di alcol» e ha aggiunto che Pistorius potrebbe aver colpito e ucciso Reeva Steenkamp in un'esplosione di rabbia, dovuta all'utilizzo di sostanze vietate per legge. Il giovane potrebbe essere stato in preda di un effetto collaterale derivante dall'uso di steroidi anabolizzanti. Sono stati già prelevati campioni di sangue dell'atleta per le verifiche di rito.
IL SOSTEGNO DEI FAN - L'agente di Pistorius, Peet van Zyl, che si è recato a fargli visita nella stazione di polizia dove è in custodia, ha raccontato che Oscar sta ricevendo un «fortissimo sostegno» dai suoi fan, un supporto «su scala davvero globale. Fan sudafricani, internazionali, da tutto il mondo». L'agente non ha voluto tuttavia raccontare nulla per quanto riguarda lo stato di salute e mentale dell'atleta. «Non commenterò niente, se non ciò che riguarda la sua carriera atletica», ha dichiarato, aggiungendo: «Ovviamente dal punto di vista di un manager e di un amico è una circostanza tragica e noi possiamo solo dare a Oscar il nostro sostegno».
2. "IRASCIBILE E SEMPRE AL POLIGONO" - EMERGE IL LATO BUIO DI PISTORIUS
Lorenzo Simoncelli per "la Stampa"
La prima domenica in cella è stata durissima per Oscar Pistorius. Non è potuto andare al Kyalami, l'autodromo tra Pretoria e Johannesburg, dove il campione sudafricano ha conosciuto Reeva Steenkamp e dove di solito faceva capolino nel week end per fare qualche giro in pista con un'auto di grossa cilindrata. La prima e non l'ultima in cella, perché dalle ultime indiscrezioni che emergono si starebbe aggravando di ora in ora la posizione di «Blade Runner».
Nel pomeriggio di ieri, infatti, gli inquirenti hanno ricevuto gli estratti delle videocamere di sorveglianza del residence dove vive l'atleta sudafricano. Se confermate, non lasciano scampo a Pistorius e al suo entourage difensivo. Sembrerebbe, infatti, che l'auto della fidanzata avrebbe varcato il cancello del residence alle 18 del 13 febbraio, il giorno prima dell'omicidio. Quindi nessuna sorpresa notturna, né tantomeno l'incredibile ipotesi di averla scambiata per un ladro.
Gli inquirenti poi, nel bagno dell'abitazione, che ormai sembra essere a tutti gli effetti il luogo dove si è consumato il delitto, hanno trovato una mazza da cricket insanguinata. Sono ancora in corso gli esami ematici, ma da prime indiscrezioni, il plasma sembrerebbe essere della vittima. Questo lascerebbe pensare che, Pistorius, avrebbe prima colpito Reeva con la mazza in una colluttazione, per poi finirla con i colpi di pistola.
Ma ai già gravissimi indizi si aggiungono le testimonianze drammatiche di chi lo conosce bene. La zona est di Pretoria, quella di residenza del campione sudafricano, è abbastanza ridotta e la Petroria bene frequenta quasi sempre gli stessi luoghi. Uno di questi è l'hotel Farm Inn, gestito, tra gli altri, da una grande amica di Oscar. Anche perché spesso il campione sudafricano le affidava i suoi ospiti quando venivano a trovarlo. Una sorta di dependance esterna di casa Pistorius.
In una hall, che ricorda in tutto e per tutto gli splendidi lodge dei safari sudafricani, la ragazza si sbottona su Oscar e i suoi ultimi mesi, prima del tragico episodio di giovedì scorso. Ci racconta come fosse molto preoccupata per lui, di come la sua disciplina di vita fosse cambiata radicalmente già qualche mese prima delle Olimpiadi di Londra. «Non mangiava quasi mai, si imbottiva solo di caffè e di bevande energetiche», ci ha detto, sottolineando come grazie alle grosse possibilità economiche avesse tutta la possibilità di farsi preparare pranzi e cene dai suoi domestici.
Inoltre «faceva spesso feste in casa con persone appena conosciute», lasciando, a quanto pare, un discreto numero di bottiglie vuote per la casa. E poi quella passione per le donne e per le bionde in particolare. Ma perché Oscar era così ossessionato dalla bellezza femminile? «Probabilmente un complesso di inferiorità legato alla sua disabilità , che cercava di mascherare attraverso il sesso per sentirsi apprezzato», spiega l'amica di Pistorius.
Nonostante la sua vita non fosse più regolare come in passato, l'atleta sudafricano di origini italiane, sapeva bene che i Giochi Olimpici, questa volta con la O maiuscola, e non solo paralimpici si avvicinavano e che il mondo lo aspettava al varco. Un'ossessione, forse, che non è riuscito a gestire e che è proseguita fino al probabile tragico omicidio della fidanzata. Si allenava senza sosta, ma con scarsi risultati, tanto che, in uno dei suoi rifugi da quando era tredicenne, la palestra Jannie's Gym di Pretoria, ci hanno raccontato di come spesso avesse scatti d'ira e reazioni abnormi per la mancata realizzazione di esercizi fisici di routine. Secondo alcuni degli istruttori della palestra capitava che inveisse e urlasse, tanto da spaventare mamme e bambini presenti.
I proprietari, che hanno preferito rimanere anonimi, ricordano di come la forma fisica fosse un'ossessione per Pistorius, già ai tempi del Liceo. Box, flessioni, cyclette fino a vomitare dalla fatica. Sempre una delle proprietarie dell'albergo, invece, rivela come ultimamente Pistorius si lamentasse dei troppi impegni mondani e della eccessiva pressione mediatica, che lo distoglievano dagli allenamenti. «Una rabbia che sfogava verbalmente su chi gli stava attorno sottolinea parlandogli erano evidenti i tratti di depressione».
A incidere su questi sbalzi d'umore, probabilmente anche le poche ore di sonno. Pistorius aveva confidato ad alcuni membri della palestra, che, a causa delle massicce dosi di caffeina, ultimamente non riusciva neanche più a dormire. Alla domanda allora che cosa facesse per prendere sonno, il campione sudafricano gli rispondeva che prendeva la sua pistola 9mm e andava al poligono di tiro per scaricare un po' di tensione. Non proprio la prima terapia consigliata dai medici.
Gli stessi proprietari della palestra, che lo conoscono da oltre dieci anni, erano basiti, e alla domanda sulla frequenza si sentivano rispondere, «qualche volta, solo proprio quando non riesco a dormire». Per questo motivo Pistorius è un ottimo tiratore. Ed è un ragazzo che ha preferito il poligono a una visita medica, che si è prescritto da autodidatta la sua terapia contro l'insonnia. Una cura sbagliata, che a quanto pare gli si è rivolta contro, e che adesso rischia di togliergli il sonno per davvero.
2 - LA TELEFONATA ALL'AMICO: «HO UCCISO LA MIA BABA»
Da "la Stampa"
«Ho ucciso la mia "Baba", che Dio mi porti via». à la telefonata che Oscar Pistorius ha fatto al suo migliore amico, Justin Divaris, nella notte dell'omicidio della fidanzata, Reeva Steenkamp. In base a quanto scrive il «Mail» online, l'atleta sudafricano ha telefonato all'amico per dirgli quello che era successo prima di chiamare l'ambulanza. «Io gli ho risposto: ma che stai dicendo? E lui ha ripetuto: c'è stato un terribile incidente, ho sparato a Reeva», ha dichiarato Divaris.
Quest'ultimo ha raccontato al giornale di essersi quindi precipitato a casa di Pistorius con la fidanzata Sam, trovando però che la polizia aveva già transennato la zona. à però riuscito a vedere il cadavere di Reeva «coperto da asciugami e coperte» all'interno della casa, sotto la rampa di scale. Secondo alcuni resoconti, era stato proprio Justin Divaris a presentare la vittima a Pistorius. «Era incoerente, continuava a dire: "Ho ucciso la mia Baba, Dio mi porti via"». La telefonata tra Pistorius e l'amico sarebbe durata almeno 10 minuti, durante i quali Divaris ha continuato a chiedergli che cosa fosse successo, ma Pistorius ripeteva sempre la stessa cosa.
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