DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA…
ALESSANDRO GIORGIUTTI per Libero Quotidiano
Nonostante il nuovo accordo firmato con Pfizer e BioNtech dalla Commissione europea per la fornitura di 300 milioni di dosi supplementari di vaccino, che si aggiungono ai 300 milioni già prenotati, la Germania non ha affatto rinunciato alla sua opzione d' acquisto di 30 milioni di dosi, frutto di una trattativa separata di Berlino con la multinazionale americana e l' azienda tedesca risalente allo scorso settembre, nonostante un accordo tra Commissione di Bruxelles e Stati membri e proibisse a questi ultimi di negoziare per conto proprio.
angela merkel in conferenza stampa 1
Ma non basta. Nel sito del ministero della Sanità tedesco si scrive apertamente che trattative separate dall' iniziativa comune europea sono state portate avanti da Berlino anche con l' americana Moderna, il cui vaccino è stato approvato in Europa mercoledì, e con la tedesca CureVac il cui preparato è invece ancora alle fasi sperimentali.
l appello di angela merkel ai tedeschi per il natale 5
Nello specifico, la Germania avrebbe un accordo per una quantità imprecisata di dosi del vaccino Moderna e per 20 milioni di dosi del vaccino CureVac. «nel nostro stesso interesse» Il governo tedesco è diviso sulla strategia da tenere, con alcuni elementi che da subito hanno premuto per fare da sé, e con la Merkel che ha invece spinto per assecondare l' iniziativa comune europea. L' acquisto in comune di vaccini «è nel nostro stesso interesse», ha affermato ancora martedì, perché il Paese «è circondato dagli altri Paesi europei» i cui cittadini possono circolare liberamente in Germania.
Tuttavia, la cancelliera si è tenuta le mani libere, innervosendo gli altri Stati membri e mettendo in imbarazzo la presidente (tedesca, ed ex ministra della Merkel) della Commissione europea Ursula Von der Leyen. La quale, venerdì, ha voluto precisare che, dopo il nuovo accordo con Pfizer-BioNtech l' Unione europea dispone di un numero «sufficiente di dosi per vaccinare 380 milioni di europei, cioè l' 80% della popolazione, e altri vaccini arriveranno nelle settimane e nei mesi a venire».
Oltre alle 600 milioni di dosi di Pfizer-BioNtech la Commissione ha opzionato 160 milioni di dosi Moderna. Bruxelles ha inoltre firmato contratti con AstraZeneca, Johnson&Johnson, Sanofi e CureVac per un totale di 2,3 miliardi di dosi. Il problema sono i tempi. Per questi ultimi quattro vaccini si aspetta ancora il via libera dell' autorità regolatoria europea (nel caso di AstraZeneca) o la fine delle sperimentazioni.
Ma anche Pfizer-BioNtech e Moderna sono in difficoltà a far fronte alla domanda mondiale. Questo spiega anche perché paradossalmente non si possa ancora correre con le vaccinazioni, al ritmo che l' emergenza imporrebbe: per il rischio di esaurire le scorte troppo in fretta e non essere in grado di praticare la seconda iniezione (il "richiamo") dopo tre settimane.
le riserve Ieri lo spiegava il governatore del Veneto Luca Zaia: «D' ora in poi con le prossime partite di vaccini in arrivo ne accantoneremo una parte, che ci servirà per i richiami». Una prassi che muterebbe con la possibile approvazione (a fine mese?) del vaccino prodotto da AstraZeneca. «Se dovesse sbloccarsi quella partita lo scenario cambierebbe decisamente: avremo tanti vaccini e faremo così sessioni h24 anche con i medici di base per vaccinare il più possibile».
Ieri alle 20.40 l' Italia aveva somministrato 555.855 dosi di vaccini, cifra simile a quella della Germania (532.878 vaccinati, dato aggiornato all' 8 gennaio).
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