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IL VAFFA DAY DI PIZZAROTTI A GRILLO! A PARMA VA IN SCENA LA VENDETTA DEL SINDACO SCISSIONISTA: CAPITAN PIZZA AL BALLOTTAGGIO COL CENTROSINISTRA, IL CANDIDATO DEL M5S SI FERMA AL 3%

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Francesca Schianchi per “la Stampa”

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Alle otto di sera, nel comitato elettorale del sindaco in cerca di riconferma Federico Pizzarotti girano bottiglie di spumante pronte per essere stappate. Tre ore dopo, i primi dati confermano che qualche motivo per festeggiare c' è.

 

 

In una domenica di affluenza molto più bassa della media nazionale (53,68 per cento), secondo le proiezioni con il suo neonato movimento Effetto Parma incassa il 37 per cento, alla testa di un ballottaggio contro il candidato del centrosinistra, Paolo Scarpa, al 29, e consuma così la più fredda e gustosa delle vendette, polverizzando alle sue spalle il M5S.

 

Cinque anni fa, all' indomani dell' inattesa vittoria al ballottaggio, il neosindaco pentastellato - il primo di una città grande - ricevette una telefonata da Beppe Grillo: «Bravo, ma adesso non andare in TV». «Cominciammo così...», ricorda ora nel suo comitato, l' appartamento prestato da un amico in una zona industriale, manifesti con lo slogan dagli echi renziani «Una città in cammino» e poster vari tra cui il "Manifesto degli uomini liberi" di Lincoln.

 

Da allora, iniziarono anni di tensioni, culminati nella sospensione e infine la rumorosa uscita dal Movimento, che «ha abbandonato la città»: «Il M5S sarà asfaltato dalla delusione della gente, lì dentro c' è gente attaccata alla poltrona - giudica ora lui - Tanti mi hanno deluso: una per tutti Giulia Sarti, una ribelle che si è adattata per avere visibilità.

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Non ho stima di chi non alza un dito quando vede qualcosa che non funziona».

Stavolta lo davano per favorito tutti i sondaggi. L' outsider di cinque anni fa è diventato il pretendente più noto, quello dei poteri forti secondo qualcuno, il candidato di "sistema", lo ha accusato lo sfidante ufficiale del M5S, Daniele Ghirarduzzi, dato appena al 3 per cento. «L' importante è esserci - sospira lui, ex sindacalista 61enne, tra i critici della prima ora di Pizzarotti - dobbiamo ricostruire una casa crollata, non si può pretendere di essere già al tetto...».

 

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Al ballottaggio andrà al mare. E anche la candidata leghista Laura Cavandoli, portabandiera di un centrodestra unito che tenta di ricostruirsi dopo i disastri che portarono a un' inchiesta e al commissariamento della città, terza classificata al 18 per cento, mentre cinque anni fa votò Pizzarotti al secondo turno, stavolta fa sapere che «invito tutti ad andare al mare».

 

Ieri solo poco più di un parmigiano su due ha votato: se l' astensione crescerà ancora, sarà difficile per Scarpa raggranellare i voti che mancano per riportare al governo cittadino un' area alla finestra dal 1998.

 

«L' affluenza è in nettissimo contrasto con il racconto trionfale che Pizzarotti ha fatto di se stesso - interviene - sono convinto della capacità di reazione della città, noi siamo la speranza di un cambiamento». Dopo aver vinto a sorpresa le primarie, lui ci prova con due liste civiche e il Pd, tenuto a dire il vero a debita distanza per tutta la campagna elettorale: «Se ne vergogna», commenta acido Pizzarotti. Che invece viene spesso accusato di essere fin troppo simile: un «renzino», lo ha definito Ghirarduzzi. «Per loro è un insulto, ma non mi offende: Renzi sembrava morto e sepolto e ha saputo risuscitare di nuovo», commenta il sindaco.

 

Se il 25 bisserà la vittoria, giura che per cinque anni farà il sindaco. Poi si vedrà, se Effetto Parma sarà capace di diventare Effetto Italia («è chiaro che gioca la sua partita nazionale», prevede lo sfidante Scarpa).

 

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Magari, si è detto spesso, vicino a Pisapia: «Se all' iniziativa del 1° luglio mi invitasse ci penserei...». Nel frattempo, alle prossime politiche, potrebbe persino spiazzare con un voto al M5S: «Per dimostrare che sono degli incapaci». Con che soddisfazione dirlo, oggi, a un passo dalla vittoria senza il loro aiuto.