giuseppe valditara

“NON È TRATTANDO LE TEORIE SULLA FLUIDITÀ DI GENERE CHE SI COMBATTE LA VIOLENZA SULLE DONNE” – IL MINISTRO VALDITARA SI SCAGLIA CONTRO SCHLEIN & CO. CHE SI STRAPPANO I CAPELLI PER IL VIA LIBERA ALLA CAMERA AL DDL SUL CONSENSO INFORMATO PER L'EDUCAZIONE SESSUO-AFFETTIVA NELLE SCUOLE: IL PROVVEDIMENTO È STATO APPROVATO CON 151 VOTI FAVOREVOLI, 113 CONTRARI E UN ASTENUTO E ORA PASSA AL SENATO PER LA SECONDA LETTURA – VALDITARA: “LE TEORIE DI GENERE FUORI DALLA SCUOLA PRIMARIA? RITENIAMO SIANO TROPPO PICCOLI PER AFFRONTARE TEMATICHE COSÌ COMPLICATE…”

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1 - EDUCAZIONE SESSUALE SOLO DALLE MEDIE OPPOSIZIONI IN PIAZZA

Estratto dell'articolo di Flavia Amabile per “la Stampa”

 

giuseppe valditara

Via libera alla Camera tra le polemiche al ddl sul consenso informato per l'educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Il provvedimento è stato approvato con 151 voti favorevoli, 113 contrari e un astenuto e ora passa al Senato per la seconda lettura.

 

Critiche le opposizioni che ieri hanno anche organizzato un flash-mob in piazza Montecitorio subito dopo il voto. Alla protesta hanno partecipato Pd, M5S, Avs, Azione e +Europa che hanno portato cartelli con su scritto «più educazione meno violenza».

 

E poi: «violenza: educare per prevenire», «l'educazione sessuo-affettiva è un diritto». Alla protesta ha partecipato anche la segretaria del Pd Elly Schlein che ha spiegato quello che non funziona del provvedimento: «È il contrario di quello che servirebbe al Paese per contrastare la violenza di genere e per prevenirla». […]

EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA

 

A chiarire quali potrebbero essere i rischi legati al ddl sul consenso informato è Elena Bonetti, deputata e presidente di Azione. «Al comma 1 dell'articolo 1 si dice che le istituzioni scolastiche sono tenute a richiedere il consenso informato e preventivo dei genitori e degli studenti per la partecipazione a eventuali attività che riguardino temi attinenti all'ambito della sessualità.

 

Quando questo diventerà norma primaria, sarà prevalente anche rispetto a tutte le attività curricolari. Ciò significa che tutte le materie che avranno un contenuto riguardante la sessualità dovranno preventivamente ottenere il consenso da parte delle famiglie». E, quindi, ha sottolineato: «Vi immaginate che in letteratura latina si debba chiedere un consenso per leggere un carme di Catullo dedicato a Lesbia perché l'insegnante dovrà parlare di sessualità?».

giuseppe valditara pontida 2025 14

 

[…] Il relatore Rossano Sasso della Lega ha esultato in aula perché è stata sia bloccata l'«ideologia gender nelle scuole» […]

 Ora la battaglia si sposta in Senato.

 

2 - GIUSEPPE VALDITARA: “INSEGNIAMO IL RISPETTO NELLE RELAZIONI LA VIOLENZA NON SI FERMA CON LA FLUIDITÀ”

Estratto dell’articolo di Flavia Amabile per “la Stampa”

 

Incassato il via libera al ddl sul consenso informato della Camera, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ora spera che l'iter in Senato «sia veloce» perché «ci sono altri temi ugualmente importanti a cui bisogna ora dedicarsi». Le opposizioni annunciano una nuova battaglia e contestano che il ddl sostenendo che si tratti di «un passo indietro», come afferma Elly Schlein.

EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA

 

Un'accusa che il ministro respinge: «[…] Elly Schlein e tutta l'opposizione infatti dovrebbero sapere perfettamente che con i nuovi programmi scolastici e le nuove Linee guida sull'educazione civica, richiamati espressamente dal disegno di legge sul consenso informato, abbiamo introdotto nelle scuole l'educazione al rispetto, alle relazioni e all'empatia. Non lo hanno fatto invece i precedenti governi di centrosinistra. La prossima settimana pubblicheremo le indicazioni nazionali e chiunque potrà verificare quale è la verità dei fatti».

 

GIUSEPPE VALDITARA

La verità sostenuta dal ministro dell'Istruzione è questa: «Grazie alle nuove Linee guida sull'educazione civica già da settembre del 2024 abbiamo peraltro avviato lezioni per educare al contrasto alla violenza di genere, al rispetto verso le donne e a relazioni corrette e positive. Questo è quanto serve per contrastare violenze, discriminazioni, e femminicidi.

 

Dobbiamo ridare significato ai "no", ai confini che delimitano la sfera altrui, al consenso, alla valorizzazione di ogni persona. Sono principi fondamentali per una società che rifiuti la logica del maschilismo, della sopraffazione, della prepotenza, della discriminazione». Dal suo punto di vista, invece, l'educazione sessuale proposta dalle opposizioni è del tutto inutile oltre che pericolosa. «Non è certo trattando le teorie sulla fluidità di genere che si combatte la violenza sulle donne ma, per l'appunto, con l'educazione al rispetto».

 EDUCAZIONE SESSUALE A SCUOLA E VIENE LICENZIATA

 

A chi accusa il governo di aver fatto marcia indietro introducendo l'educazione sessuale anche nelle scuole medie con il consenso informato dei genitori, risponde negando in modo deciso.

«Non abbiamo fatto alcuna marcia indietro. Il testo del Governo è quello uscito dal Cdm. Il resto attiene al dibattito parlamentare. È uscito dall'Aula il testo che ho portato in Cdm e che in Cdm avevamo approvato».

 

Chi frequenta la scuola primaria rimarrà senza educazione sessuale. Per le opposizioni si tratta di un vuoto molto grave. Il ministro, invece, rivendica la scelta: «Restano fuori gli insegnamenti legati alle teorie di genere. Noi riteniamo infatti che chi frequenta la scuola primaria sia troppo piccolo per affrontare tematiche così complicate.

giuseppe valditara - foto lapresse

 

Lasciamoli crescere serenamente, aiutiamoli a maturare con le conoscenze sulla sessualità biologica, con l'educazione al rispetto e alle relazioni, con il contrasto alla violenza di genere, ma non andiamo ad affrontare tematiche sulla pluralità dei generi (oltre a quello maschile e femminile) a quell'età. Si affronteranno alle medie e alle superiori con il consenso dei genitori».

 

educazione sessuale

Secondo il ministro dell'Istruzione, infatti, in materia di educazione i genitori hanno un ruolo primario rispetto alle scuole. «Spetta alle famiglie il dovere di educare i propri figli, come chiarisce la Costituzione».

 

Non è invece compito degli insegnanti o di altro personale non opportunamente scelto occuparsene. «I temi sulla identità di genere non possono essere oggetto di propaganda o di indottrinamento. […] I corsi su temi così delicati come quelli sulla identità di genere devono essere tenuti solo da esperti sulla cui serietà scientifica si fa garante la scuola».

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