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VANNACCIZZA ‘STO CAZZO! IL GOVERNATORE LOMBARDO ATTILIO FONTANA SI INFURIA DOPO LE ACCUSE DI VANNACCI CONTRO I VECCHI DIRIGENTI LEGHISTI: “NON POSSIAMO BUTTARE VIA TUTTO. NON POSSIAMO ACCETTARE UN’EROSIONE DEI NOSTRI VALORI E DEI NOSTRI ELETTORI” - IL PRESIDENTE DELLA REGIONE LOMBARDIA PARLA ANCHE DEL PROGETTO DELLE DUE LEGHE, SULLA FALSARIGA DEI DUE PARTITI POPOLARI TEDESCHI CDU E CSU, CHE PERO' “PRESUPPORREBBE ANZITUTTO LA ROTTURA” – GLI STOP AND GO DI ZAIA E FEDRIGA E SALVINI AMMETTE CHE NEL PARTITO “QUALCOSA VA REGISTRATO”
Francesco Verderami per corriere.it - Estratti
Da quando è diventato un partito nazionale, c’è sempre qualcuno che spiega ai leghisti cos’è la Lega. Perciò il governatore della Lombardia ce l’ha con i soldati di ventura, quelli con le stellette e quelli senza, che hanno alterato il volto del Carroccio rendendolo irriconoscibile agli occhi dei suoi elettori tradizionali.
Anni fa Attilio Fontana fu costretto persino ad ascoltare una lezioncina sul futuro del partito da Francesca Donato, un’europarlamentare siciliana appena salita sul Carroccio. Da dove, manco a dirlo, sarebbe scesa poco tempo dopo. Non è quindi una questione di gradi: che sia un caporale o un generale, il nuovo arrivato s’incarica di indicare una strategia vincente agli eredi del Senatùr.
Solo che l’altro giorno, quando Roberto Vannacci ha addossato la responsabilità della debacle in Toscana ai vecchi dirigenti leghisti, il presidente della Lombardia ha esternato la sua amarezza a un collega di partito: «Non possiamo buttare via tutto. Non possiamo accettare un’erosione dei nostri valori e dei nostri elettori».
In quella frase c’era la percezione di un tradimento e il senso di un’incompatibilità comportamentale prima ancora che politica con l’ex comandante della Folgore. «Il segretario ci aveva chiesto di tacere». E per Fontana la sconfessione di Matteo Salvini da parte di Vannacci è più grave della distanza ideologica che lo separa da chi evoca la Decima Mas, «altrimenti da giovane mi sarei iscritto a CasaPound».
Ma il punto è un altro: è che a furia di includere altre identità i leghisti d’antan hanno sentito escludere la propria. Ed è vero che il partito ha vissuto alti e bassi, però è sempre stato riconoscibile, convintamente federalista e territoriale. Anche nelle sconfitte non sbiadiva il suo tratto distintivo. «E proprio ora che in Europa e in Italia avanza un processo di centralizzazione — ha commentato Fontana con l’amico — non possiamo essere autonomisti a Bruxelles e centralisti a Roma».
Questa forma di schizofrenia politica che rasenta la diarchia tra Salvini e Vannacci non è più gestibile. E infatti ieri il segretario della Lega ha iniziato a tirare una riga con il suo vice: «Quando si vince non lo si fa mai da soli. Quando si perde non lo si fa mai da soli. Quando perdi due a zero non puoi far finta di niente. Qualcosa va sistemato». In che modo, si vedrà. Il progetto delle due Leghe, sulla falsariga dei due partiti popolari tedeschi Cdu e Csu, appare al momento un escamotage lessicale. Perché — per usare le parole di Fontana — «presupporrebbe anzitutto la rottura».
Per quanto fosse consensuale, si tratterebbe insomma di una vera e propria scissione. Non certo una cosa indolore. E chi se ne assumerebbe la responsabilità? In che modo verrebbe gestita la transizione? Come si dividerebbero i ministri, i parlamentari, i consiglieri regionali e quelli locali? Quale tipo di rapporto si instaurerebbe tra forze che alla lunga avrebbero inevitabilmente interessi diversi? E quale impatto avrebbe sugli elettori?
attilio fontana alla festa della lega a varese
Semmai il governatore lombardo invita i due colleghi leghisti del Nord a prendere un’iniziativa politica, «ma se poi ognuno pensa a sé stesso...».
Cosa si nasconda dietro questa frase lo ha raccontato un consigliere regionale del Carroccio, secondo il quale «il presidente aveva proposto a Luca Zaia e Massimiliano Fedriga di lanciare un segnale pubblico. Niente di clamoroso ma visibile. Una loro foto corredata dalla scritta “Autonomia, territori, moderazione”. E quando ho chiesto notizie a Fontana, lui mi ha risposto che se va avanti così si rimette a giocare a golf».
ATTILIO FONTANA
attilio fontana sul palco di pontida foto lapresse
attilio fontana giorgia meloni
attilio fontana luca zaia
luca zaia attilio fontana
attilio fontana prima della scala 2023
attilio fontana - pontida 2025
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