PIU’ IOR, MENO DIO - IL PASTORE TEDESCO CONTRO L’EGEMONIA TEDESCA - ANCHE IL VATICANO DI RATZINGER SI LAMENTA DELLA “DERIVA POPULISTA E OLIGARCHICA” E BOCCIA LA POLITICA DELLA MERKEL E L’ASSE BERLINO-PARIGI SULLA CRISI DELL’EURO: “NON SI STA IMBOCCANDO LA STRADA GIUSTA. I PROBLEMI CORRENTI NON POSSONO ESSERE RISOLTI CON L’INTERVENTO PREVALENTE DI UNO O DUE PAESI”…

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Franca Giansoldati per "Il Messaggero"

«Egemonia tedesca». In Vaticano quel certo egoismo di fondo che sta affiorando nella gestione della crisi dell'euro l'hanno definito proprio così. Sic et simpliciter. Anche se diplomatici e cauti come sempre, i collaboratori di Papa Ratzinger non hanno lesinato una stoccata alla linea politica portata avanti da Frau Merkel.

A parlare è stato l'arcivescovo salesiano Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio per la Giustizia e la Pace che, illustrando assieme al cardinale Turkson il testo del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata Mondiale della Pace (si celebrerà in tutte le chiese il primo gennaio) si è soffermato sugli ultimi eventi internazionali.

All'interno dell'Unione «sembra che stia prevalendo una egemonia tedesca» ha commentato. Morale: «Non si sta imboccando la strada giusta» per uscire dalla crisi.

Al di là del Tevere da tempo si osservano con preoccupazione le trattative in corso. La partita che si sta giocando è enorme. Monsignor Toso lo sa bene. A suo dire concetti come «collaborazione», «solidarietà», «generosità» in questa fase cruciale sembrano carenti anche se le azioni di salvataggio che si stanno decidendo tra Berlino e Parigi richiederebbero ben altro. «Bisognerebbe fare di più, collaborare di più». Servirebbe a non far fallire un grande progetto.

Monsignor Toso non entra nei dettagli ma dal modo in cui risponde ai cronisti si capisce che la questione l'ha studiata a fondo. Si lamenta della «deriva populista e oligarchica» esistente in diversi Paesi occidentali, cita la Caritas in Veritate - l'enciclica sociale di Benedetto XVI - così come un recente documento del suo dicastero dove si parla di un'autorità finanziaria mondiale. «I problemi correnti non possono essere risolti con l'intervento prevalente di uno o due Paesi».

Semmai sarebbe il momento di «collaborare di più». Come? «Servono istituzioni economiche e politiche più solide, se non è possibile a livello mondiale, servono banche centrali regionali e istituzioni comuni più forti di quelle che ci sono». Come dire che la Bce da sola non può fare miracoli se dietro non c'è un disegno di integrazione politica.

Di sicuro a rimetterci in questa fase transitoria e densa di ombre sono i giovani. Il Vaticano vorrebbe che anche in Italia «si moltiplicassero iniziative» a favore dei disoccupati, seguendo l'esempio dell'Ilo (International Labour Office) che ha creato con Mastercard un fondo di 140 milioni di dollari a favore del «lavoro decente».

Tutti sono chiamati a dare di più, anche le Chiese locali. «Il mondo cattolico in Italia potrebbe, per esempio, costituire un fondo per la disoccupazione giovanile e l'inserimento nel mondo del lavoro». Con realizzazioni esemplari chissà «che anche le istituzioni pubbliche non si muovano».

Il pensiero di monsignor Toso non è affatto slegato dal sentire del pontefice. Nel messaggio per la Giornata della pace si raccomanda con gli uomini politici di offrire alle nuove generazioni «un'immagine limpida della politica, come vero servizio per il bene di tutti».

 

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