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Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Un incontro con Salvini definito da Arcore «molto positivo, cordiale e concreto», e il ritorno in FI di due ex di peso come Schifani e Azzollini, che lasciano Alfano e la maggioranza. Cominciano bene le vacanze per Silvio Berlusconi, in partenza per la Sardegna, con due passaggi che rasserenano il clima.
La serata a Villa San Martino con il leader leghista è stata il viatico almeno per una cessazione delle ostilità delle ultime settimane, visto che le scorie lasciate dalle Amministrative e il prolungato silenzio tra i due avevano portato a un pericoloso gelo fra FI e Lega, acuito dalla scelta di Berlusconi di affidare le chiavi della ricostruzione del partito a Stefano Parisi, con un progetto che non appare in linea con quello di Salvini.
Ma mercoledì sera, confermano dalla Lega, l'incontro è andato «bene, con Berlusconi si sa che è difficile litigare», almeno nei toni e nelle intenzioni. Berlusconi, raccontano, ha rassicurato più volte l'alleato che «non abbiamo intenzione di fare operazioni neocentriste», che «a Parisi non ho affidato il partito, ma solo un progetto di rilancio di FI», necessario perché «dobbiamo tornare almeno al 20% per vincere assieme». Parole che Salvini comprende, ma che non lo lasciano tranquillo: «Che succede se al referendum passa il No? Non è che si va a un governo con tutti dentro fino al 2018? E non si andrà al proporzionale?».
Siamo ancora al pour parler, tanto che i due hanno convenuto che almeno fino alla pronuncia della Consulta sull'Italicum è inutile fare strategie. Ma i nodi - linea politica, alleanze, leadership - restano tutti. Passi avanti però si sono fatti sulle «cose concrete»: Berlusconi e Salvini pensano a un «gruppo ristretto di esperti che lavori al programma, a cominciare dalla flat tax», l'idea forte rilanciata da Armando Siri, consigliere del leader leghista.
Per il resto, Salvini continua a lavorare ad un progetto di rafforzamento della gamba destra della coalizione, stringendo sempre più i rapporti con Meloni e Fitto. Al contrario, FI - dove la fronda interna a Parisi resta, con fastidio crescente di Berlusconi - apre al centro. Non solo con le parole, ma accogliendo con giubilo Schifani e Azzollini, che in rotta con Alfano tornano a casa con il bentornato a Schifani di Berlusconi: «Ha costantemente continuato a coltivare e condividere le radici e i valori fondativi di FI».
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