URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL…
Andrea Andrei per Dagospia
Da "Telegraph.co.uk"
http://bit.ly/TIagMq" http://bit.ly/TIagMq
Un vecchio proverbio inglese recita: "Hell hath no fury like a woman scorned" , "L'inferno non ha una collera paragonabile a quella di una donna tradita". Se stamattina il "Daily Mail" lo metteva come titolo d'apertura, c'è un perché, ed è presto detto.
Nel processo che sta facendo discutere il Regno Unito in questi giorni, e cioè quello all'ex ministro Chris Huhne, c'è un risvolto personale, oltre che politico, che fa leccare i baffi ai tabloid.
Si dia il caso, infatti, che la protagonista femminile della vicenda, Vicky Pryce, la moglie dello stesso Huhne, sia stata la vera artefice della rovina del marito. à vero che, come lui stesso ha ammesso, il politico britannico ha addossato a lei una multa per eccesso di velocità con tanto di sottrazione dei punti della patente e processo che invece spettava a lui (ragione per cui Huhne ha lasciato per sempre il Parlamento), ma lo scandalo è scaturito da un altro evento. L'ex ministro ha infatti recentemente lasciato la signora Pryce, con la quale era sposato da 26 anni, per mettersi con la sua ex-assistente bisessuale Carina Trimingham, da Vicky affettuosamente definita "un uomo".
Da allora la tremenda mogliettina l'ha giurata al fedifrago Chris, che probabilmente non si aspettava che la vendetta sarebbe stata così terribile. La Pryce ha infatti registrato una serie di telefonate in cui chiedeva al marito di confessare di essere stato lui ad infrangere il codice della strada. Per la storia della multa, la signora Vicky è anche finita sotto processo per falsa testimonianza (si era infatti accollata tutta la colpa dell'infrazione), e ora sta cercando di dimostrare di essere stata costretta a mentire dal marito, tanto per completare il quadro.
E così il tribunale di Londra ha assistito al dipanarsi della vicenda tramite una serie di prove che confermano la teoria della vendetta. A cominciare dalle telefonate a cui abbiamo accennato prima, per continuare con una serie di e-mail scambiate con Isabel Oakeshott, giornalista politica del "Sunday Times", in cui la signora Pryce scriveva chiaramente: "Non ho dubbi sul volerlo incastrare. Lo voglio più che mai e mi piacerebbe farlo presto". Insomma, a quanto pare c'è poco spazio per le interpretazioni.
L'unico problema che la terribile Vicky si poneva era riguardo al suo coinvolgimento nel caso della multa, visto che aveva firmato i moduli con cui dichiarava che era lei a guidare la Bmw serie 7 colta in eccesso di velocità (una cosa sbagliata ma comprensibile, se si considera che i tre punti che Huhne avrebbe perso in quell'occasione gli sarebbero costati il ritiro della patente).
A quel punto l'amica giornalista le consigliò di passare per la vittima della situazione, affermando di essere stata costretta dal marito. La difesa di Huhne, al contrario, sta cercando di spiegare alla giuria che la signora Pryce non è esattamente il tipo di persona che si fa mettere così facilmente i piedi in testa.
D'altronde, se così fosse, oggi forse il marito sarebbe ancora ministro. Ma così non è, e ora Chris rischia il carcere. Vendetta è compiuta.
VICKY PRICE VICKY PRICE VICKY PRICE VICKY PRICE CHRIS HUHNE E VICKY PRYCE LA MACCHINA DI HUHNE FOTOGRAFATA DALLAUTOVELOX CHRIS HUHNE E CARINA TRIMINGHAM
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