
QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? È SUCCESSO ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O…
UN VERTICE USA-UE? NO: LO SCUDO PER KIEV. ANZI, LO “SCONTO” SULLE TARIFFE ALL’ITALIA – ANCHE I RETROSCENISTI DEI GIORNALI SEMBRANO NON AVERCI CAPITO GRANCHÉ DELL’OBIETTIVO DEL VIAGGIO DI GIORGIA MELONI A WASHINGTON – L’INCONTRO CON TRUMP, COME DAGO-DIXIT, È UN’INCOGNITA 1-X-2 E PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO: LA DUCETTA POTREBBE RICEVERE UN TRATTAMENTO ALLA ZELENSKY O FINIRE RICOPERTA DI BACETTI E LODI (“MERAVIGLIOSA LEADER”)…
LA SCOMMESSA DELLA PREMIER: FAR PARLARE LA UE E TRUMP
Estratto dell’articolo di Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”
IL FACCIA A FACCIA MELONI - TRUMP - VIGNETTA BY GIANNELLI
[…] Giorgia Meloni […] oggi, alle sei della sera italiana, entrerà nello Studio Ovale con un miscuglio di sentimenti: dal timore per l’imprevedibilità del presidente, alla segreta speranza di portare a casa «un risultato importante».
«È un momento difficile, serve lucidità», incrocia le dita la premier, consapevole dell’importanza del test. Sarà il primo capo di governo europeo a incontrare Trump dopo la dichiarazione di guerra sui dazi del 2 aprile e la proposta su cui punterà gran parte delle sue carte è convincere il tycoon a sedersi al tavolo con Ursula von der Leyen.
L’idea di un vertice tra Usa e Commissione Ue per scongiurare una frattura insanabile dell’alleanza può sembrare una mission impossible , vista la fermezza con cui Washington ha sin qui respinto la richiesta europea di azzerare le barriere reciproche.
Eppure fonti autorevoli del governo non escludono che Trump, dopo settimane di scontro con l’altro pilastro del fronte occidentale, possa accettare il confronto bilaterale con Bruxelles. Obiettivo geostrategico: convincere i vertici della Ue a raffreddare i rapporti con la Cina.
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME
È un punto chiave, Xi Jinping sarà il metaforico elefante nello Studio Ovale- […] Raccontano che Meloni, nonostante le attese alte che serpeggiano tra i dirigenti del suo partito, non abbia intenzione di trattare con Trump per alleggerire i dazi sui prodotti italiani negli Usa. «Questa ipotesi non è mai esistita», assicura una fonte di governo.
Di certo la premier ha incaricato gli sherpa di preparare il terreno a una serie di «investimenti industriali dell’Italia negli Stati Uniti e viceversa». Le aziende oggetto del «pacchetto di accordi» racchiuso nella cartellina della premier sarebbero Fincantieri, Eni, Enel e Leonardo, che potrebbe vendere agli Usa un sistema di protezione dei confini.
Trump e Meloni parleranno anche di Ucraina e di Medio Oriente, «ma non di acquisto di armi», assicura Crosetto. E se il presidente americano chiederà alla premier di aumentare ancora le spese per la difesa della Nato, lei darà per «ormai raggiunto» il 2% e difficilmente potrà promettere di arrivare, negli anni, oltre il 3,5%.
IL MANDATO DI UN VERTICE UE-USA MELONI PROPONE LO SCUDO A KIEV
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Semprini per “La Stampa”
GIORGIA MELONI - URSULA VON DER LEYEN
[…] È la terza volta che Giorgia Meloni siederà nello Studio Ovale, ma è come se fosse la prima. Una prima assoluta, perché - inutile girarci intorno - incrocia interessi globali e non solo bilaterali. È un momento che brucia di storia ma tutto è incerto: i dazi imposti e congelati da Trump, come i negoziati per mettere fine alla guerra in Ucraina complicati dalle sfuriate umorali del presidente Usa e dalle bombe di Vladimir Putin.
Sono i due dossier principali su cui ha lavorato Meloni fino a ieri sera, quando è atterrata e si è chiusa nella stanza preparata per lei alla Blair House, a pochi passi dalla Casa Bianca.
Su entrambi ha preparato una proposta per Trump: una per facilitare un incontro con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, e l'altra per entrare più nel dettaglio nella sua idea di garantire a Kiev uno scudo militare sul modello dell'articolo 5 della Nato.
Meloni affronta l'ansia della prova con una buona dose di ironia, confessa di sentirsi «un pochino sotto esame» e non potrebbe essere diversamente per la leader che un minuto dopo la vittoria di Trump ha investito tutto sul ruolo di mediatrice, un titolo onorifico conquistato sul campo della fedeltà sovranista ma messo a dura prova dalla valanga di decreti esecutivi del tycoon.
Ebbene, il momento per la "sussurratrice" è arrivato: la misura del ponte che sarà in grado di costruire tra Stati Uniti e Unione europea si potrebbe conoscere oggi, a mezzogiorno ore locali, quando Trump la accoglierà davanti al portico Nord della West Wing.
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
L'analisi dello staff di Palazzo Chigi su cosa accadrà da quel momento in poi è stato chirurgico. Il trasferimento di fronte al camino dello Studio Ovale, dove potrebbe succedere di tutto, e poi il pranzo tra le delegazioni […].
Ogni passaggio è stato esaminato con cura durante il vertice con i ministri di martedì a Palazzo Chigi e dopo la telefonata con Von der Leyen. Sapere cosa si sono dette è cruciale per capire il senso della missione di Meloni, articolata su due piani: uno più italiano, come da classico bilaterale, uno inquadrato nel contesto della (finora) guerra fredda commerciale fra Trump e Bruxelles.
LA VISITA DI GIORGIA MELONI NEGLI USA - VIGNETTA BY ELLEKAPPA
[…] Sul capitolo dazi, Meloni ribadirà la formula "zero a zero", convinta che un conflitto di imposte tra le due sponde dell'Atlantico «non convenga a nessuno». A Trump però ricorderà, dati alla mano e citando singole aziende, i numerosi investimenti italiani in Usa, non bilanciati da una mole altrettanto grande di quelli statunitensi in Italia.
Lo rassicurerà sull'aumento degli acquisti di gas liquido e rilancerà la suggestione di un mercato aperto euroamericano, provando a farlo senza troppo soffermarsi sulla Cina, un nodo che però difficilmente il repubblicano non toccherà. Cercherà la sua comprensione sulle spese militari, garantendo l'impegno ad arrivare entro giugno al 2% di Pil, come da accordi Nato, anche se Trump pretende molto di più.
DONALD TRUMP ELON MUSK E GIORGIA MELONI A PARIGI PER L INAUGURAZIONE DI NOTRE DAME
Nella versione ottimista di come potrebbe andare, gli italiani sperano di evitare altri argomenti divisivi: per esempio se Trump dovesse chiedere un ripensamento sulle tasse che colpiscono Big Pharma o sulla web tax che coinvolge i colossi tecnologici Usa.
Meloni arriva con in tasca una convinzione e una proposta a cui tiene molto.
È consapevole che sull'Ucraina Trump potrebbe far deragliare il colloquio in diretta mondiale. Lei dovrà tenere il punto in difesa di Kiev, evitando di indisporlo. La premier, come sui dazi, cercherà di fare leva sull'affinità ideologica. Il presidente conosce la posizione italiana e Meloni - che dovrebbe invitarlo al vertice sulla ricostruzione previsto per luglio a Roma - farà in modo di sottolineare quanto stare dalla parte degli ucraini sia nell'interesse nazionale e dell'intera Europa.
GIORGIA MELONI - DONALD TRUMP - ELON MUSK - IMMAGINE CREATA CON L IA E PUBBLICATA DA ANDREA STROPPA
La leader ribadirà che quella con la Russia è una partita più ampia del conflitto in sé, i cui esiti peseranno sul prossimo ordine mondiale. «Una pace duratura è l'obiettivo» che può avverarsi «solo se si individuano delle efficaci garanzie di sicurezza». E così dovrebbe illustrare al presidente degli Stati Uniti la proposta italiana, già nota, dell'articolo 5 fuori contesto Nato. La stessa che aveva incassato l'interesse Steve Witkoff.
L'inviato di punta di Trump aveva parlato di «una discussione aperta» sulla possibilità di una protezione del genere garantita da Paesi Ue e Stati Uniti, senza l'ingresso di Kiev nell'Alleanza. La formula consiste in un accordo di reciproco aiuto automatico, che una serie di Stati europei e occidentali sottoscriveranno insieme all'Ucraina. In buona sostanza, spiegano fonti italiane ben informate, si tratterebbe di fare una sorta di "copia incolla" del testo dell'articolo 5 della Nato, sostituendo alla dicitura «membri Nato» la formula «i sottoscrittori di questo accordo». […]
donald trump foto lapresse
GIORGIA MELONI E DONALD TRUMP - VIGNETTA BY NATANGELO
DONALD TRUMP ACCOGLIE GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
GIORGIA MELONI TRA DONALD TRUMP E URSULA VON DER LEYEN - VIGNETTA DI GIANNELLI
INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI
trump meloni borsa milano
DONALD TRUMP - GIORGIA MELONI - MARCO RUBIO
INCONTRO A MAR A LAGO TRA DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI
L INCONTRO MELONI-TRUMP VISTO DA MANNELLI
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