UCCI UCCI, E CHI LO SCHIODA A PIETRO CIUCCI? - VIADOTTI CHE CROLLANO, OPERAI CHE MUOIONO, AUTO-LIQUIDAZIONI MILIONARIE, DUE CONSIGLIERI SU TRE CHE SI DIMETTONO DALL'ANAS - RENZI NON PUÒ SILURARLO SENZA FARGLI GUADAGNARE ALTRI MILIONI

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  1. ANAS: CIUCCI, IO E CDA POTERI PIENI, A BREVE ASSEMBLEA

 (ANSA) - "La società funziona benissimo, i poteri sono tutti pieni, i poteri del Consiglio e i poteri del Presidente". Lo dice all'ANSA il presidente di Anas Pietro Ciucci, annunciando che convocherà "nei prossimi giorni il cda, che a sua volta convocherà l'Assemblea per gli adempimenti di legge", ovvero la nomina dei due consiglieri dimissionari.

 

PIETRO CIUCCI PIETRO CIUCCI

  1. CIUCCI,MIO INCARICO SEMPRE DISPOSIZIONE AZIONISTA

 (ANSA) - "Ho sempre considerato il mio incarico, nei 45 anni in cui ho lavorato con diversi Governi e formazioni politiche, come un incarico che scade ogni giorno. Ogni volta che è cambiato Governo, all'azionista ho sempre detto che il mio incarico è a sua disposizione". Così il presidente dell'Anas Pietro Ciucci interpellato telefonicamente dall'ANSA.

 

 

  1. CROLLO VIADOTTO A3: STUDIO 3A, MANCATE VERIFICHE ANAS

Pietro CiucciPietro Ciucci

 (ANSA) - "Un crollo di quella natura è sicuramente imputabile alla vetustà del manufatto (realizzato alla fine degli anni '60, in un'area soggetta ad attività sismica) e la mancanza di puntuali e periodiche verifiche da parte dell'Anas possono spiegare quanto è accaduto". Lo afferma Ermes Trovò, amministratore di Studio 3A, società specializzata nella responsabilità civile e risarcimento del danno a cui si è rivolta la famiglia del giovane operaio, morto lo scorso 2 marzo in seguito al parziale crollo di una campata del viadotto Italia. "Non servono commissioni d'inchiesta interne ad Anas - prosegue - servono risposte.

 

La morte di Adrian Miholca è una tragedia che grida allo scandalo e rivendica una presa di coscienza sul grado di sicurezza su tutte le strade del nostro Paese gestite da Anas". Studio 3A, tramite i proprio fiduciari legali, sta provvedendo ad ottenere le autorizzazioni dalla Procura di Castrovillari per poter effettuare i sopralluoghi necessari alle rilevazioni tecniche. "Pietro Ciucci - ha aggiunto Trovò - ha già dimostrato di non essere in grado di rispondere a questioni di tanta gravità, come per il crollo del viadotto appena inaugurato in Sicilia. Mentre da Amministratore di Anas si autolicenzia senza preavviso dal ruolo di Direttore generale (attribuendosi anche una consistente buonuscita), si preoccupi della sicurezza delle strade su cui dovrebbe vigilare, senza fare tanta inutile retorica".

GOTTI TEDESCHI CON PIETRO CIUCCIGOTTI TEDESCHI CON PIETRO CIUCCI

 

 

  1. TANGENTI: CIUCCI, SU APPALTI ANAS OSTAGGIO GRANDI IMPRESE

 (ANSA) - "Oggi questa azienda non ha niente a che fare con le tangenti. Siamo citati in tre paginette su 268, ma non ci sono fatti corruttivi, solo telefonate intercettate". Così a Repubblica il presidente dell'Anas Pietro Ciucci commenta l'indagine 'Sistema' sulla corruzione nelle grandi opere. L'Anas, spiega, non può decidere che alcune aziende non possono più partecipare ai suoi bandi pubblici, "la legge non lo consente. Da anni mi batto per introdurre il profilo reputazionale negli appalti - sottolinea: - chi ha condanne per fatti corruttivi non partecipa. Niente, parlo al vento. Siamo ostaggi delle grandi aziende, è questa la verità. E se seguiamo la legge, come l'Anas fa pedissequamente, ci riduciamo all' impotenza".

 

PIETRO CIUCCI GIANCARLO ELIA VALORIPIETRO CIUCCI GIANCARLO ELIA VALORI

Ciucci sposa il piano Cantone, anzi: "noi - dice, - all' Anas, lo abbiamo introdotto da anni. Proteggiamo chi denuncia, controlliamo lettere e mail di segnalazione, anche quelle anonime. I nostri audit e i nostri bilanci passano tutti gli esami della Corte dei conti". Agli appunti dell'Autorità anticorruzione per non aver vigilato sui costi della statale 640 tra Agrigento e Caltanissetta il presidente risponde che l'Anas fa "opere complicate, rischiose", "il nuovo codice degli appalti in dieci anni ha subito seicento modifiche? Mi dice lei come si fa a lavorare così? Eppure l'Anas ha buone performance".

 

Pietro CiucciPietro Ciucci

Con Ercole Incalza dice di aver lavorato "a lungo, ho fatto molte telefonate con lui: tutte pulite, a memoria. È stato capo missione con il ministro Lunardi e non mi ha mai fatto una pressione". Sul viadotto crollato ad Agrigento "c'è stato senz'altro un errore", "l'Anas, però, si è mossa per far sì che un errore non diventasse una tragedia. Abbiamo chiuso la strada".

 

 

  1. TUTTI GIÙ DAL PONTE - L'ANTICORRUZIONE INDAGA SUL VIADOTTO CROLLATO. APRENDO LA PARTITA DI POTERE PER IL VERTICE DELL'ANAS

Gianfrancesco Turano per “l’Espresso

 

Il presidente dell'Anas Pietro Ciucci non è un ingegnere. Ma potrebbe insegnare ai tecnici delle costruzioni come si tiene saldo un sistema di potere. Sarebbero lezioni utili a tutta la comunità vista la frequenza nei crolli di ponti e viadotti senza che un solo manager della società di Stato pensi a dimettersi. Il 4 marzo un operaio è precipitato insieme a un pilastro del viadotto Italia sulla Salerno-Reggio Calabria.

 

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

Il 3 marzo, gli ispettori dell'Autorità anticorruzione (Anac) si sono presentati nella sede centrale dell'Anas a Roma per raccogliere i documenti sul viadotto siciliano Scorciavacche a Mezzojuso, ancora sotto sequestro da parte della Procura di Termini Imerese dopo il cedimento del 30 dicembre scorso. Gli uomini di Raffaele Cantone, che hanno preso in esame anche i documenti sui ritardi nella realizzazione della statale Maglie-Leuca in Salento, hanno prelevato le copie dei progetti della Palermo-Agrigento (statali 121 e 189) e si sono intrattenuti con i dirigenti che hanno partecipato alle varie fasi della progettazione e dei controlli.

 

raffaele cantoneraffaele cantone

Le loro domande hanno ricalcato quelle poste da "l'Espresso" due mesi fa. L'Anticorruzione vuole capire come mai il viadotto sia smottato, per quale motivo sia stato inaugurato con tre mesi di anticipo, qual è l'entità reale del danno e soprattutto perché mancasse il collaudo statico dopo le dimissioni a fine novembre 2014 del presidente della commissione Michele Minenna.

 

I nuovi elementi emersi dall'indagine si possono sintetizzare così. Inizialmente l'opera prevedeva un miglioramento del tracciato esistente senza rifare i viadotti di Mezzojuso. Alla fine del 2008, in fase di assegnazione della gara da 296 milioni di euro complessivi al consorzio vincitore (Bolognetta) guidato dalle grandi cooperative Cmc e Ccc, si è visto che con la nuova normativa sismica i viadotti andavano abbattuti e rifatti.

 

VIADOTTO CROLLOVIADOTTO CROLLO

Questa revisione avrebbe messo a rischio parte dei finanziamenti e, in particolare, gli 85 milioni di euro di fondi europei Fas, soggetti a scadenza al contrario dei 211 milioni messi a disposizione dalla legge obiettivo.

 

Un aumento della spesa avrebbe eroso i margini del consorzio Bolognetta che nell'aprile del 2011 ha ammesso fra i soci la catanese Tecnis del gruppo Costanzo.

Una volta stabilito che sulla Palermo-Agrigento bisognava andare al risparmio, visto che i fondi europei non possono essere incrementati per revisione costi come accade ai fondi del governo italiano, si è deciso di togliere una campata al viadotto e di realizzare al suo posto il rilevato di appoggio, cioè la base di terra compressa che poi ha ceduto.

Alberto BianchiAlberto Bianchi

 

La differenza di spesa è rilevante. Un rilevato costa all'incirca 5 milioni di euro al chilometro. Un viadotto, che è la soluzione più sicura e resistente anche sotto il profilo antisismico, costa 15 milioni di euro al chilometro: il triplo. Gli uffici di progettazione dell'Anas hanno confermato all'Anticorruzione che la responsabilità è del consorzio Bolognetta anche se l'inaugurazione del viadotto è stata anticipata al 23 dicembre 2014 proprio per venire incontro ai desiderata dei vertici dell'Anas.

 

Oltre al downgrading per questioni di convenienza economica, sembra indubbio che i lavori siano stati eseguiti in fretta e male. In attesa della perizia geotecnica ordinata dalla magistratura di Termini Imerese, c'è già una prima conferma dal rapporto ispettivo del ministero delle Infrastrutture diffuso martedì 10 marzo.

anas logoanas logo

 

Nel frattempo le condizioni del viadotto di Mezzojuso continuano a peggiorare. Il rilevato, sempre più pieno d'acqua, si è gonfiato ai lati e si è rotto a 150 metri di distanza dalla prima crepa con il rischio concreto di un crollo generale. Se così fosse, il danno per ripristinare l'opera sarebbe di molto superiore ai 200 mila euro previsti da Ciucci durante una delle sue recenti audizioni davanti alla Commissione lavori pubblici del Senato, presieduta da Altero Matteoli, indagato per gli appalti del Mose.

 

Negli uffici romani dell'Anas la tensione è ai massimi. Ciucci è alla ricerca degli autori delle fughe di notizie e di un capro espiatorio più credibile rispetto a Fulvio Giovannini, l'ingegnere incaricato della direzione lavori sulla Palermo-Agrigento che finora è l'unico rimosso dall'incarico.

Luigi Zanda Luigi Zanda

 

I boatos interni interpretano la doppia ispezione dell'Anac, prima al compartimento di Palermo e poi a Roma, come una manovra per mettere in difficoltà Alfredo Bajo, condirettore generale e numero due dell'Anas dopo Ciucci definito "uno e trino" dal capogruppo democrat in Senato Luigi Zanda visto che ha accentrato le cariche di presidente, amministratore delegato e direttore generale.

 

Per rimediare all'eccesso di potere del presidente, si sta lavorando alla nomina di un direttore generale. Il ballottaggio è fra Michele Adiletta, direttore centrale dell'esercizio dell'Anas gradito a Ciucci, e Ugo Dibennardo, direttore della progettazione e fedelissimo del ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi.

 

Dibennardo, che è stato responsabile dell'Anas in Sicilia per cinque anni e ha seguito da vicino la vicenda della Palermo-Agrigento, è anche amministratore delegato di Autostrade del Lazio, la società Anas-Regione incaricata del megappalto Roma-Latina (2,2 miliardi di euro di investimento). L'eventuale uscita di Bajo sarebbe ammorbidita da un suo incarico di vertice nella Cav (Concessioni autostradali venete), un'altra delle società miste fra Anas e regioni dove l'attuale amministratore delegato è Piero Buoncristiano, ex direttore del personale Anas in pensione.

MARIA CANNATAMARIA CANNATA

 

In una situazione all'insegna del si salvi chi può, c'è chi rappresenta l'Autorità anticorruzione come arma letale in mano ai nemici di questo o di quello.

In realtà, gli uomini di Cantone stanno esercitando un'opera di controllo che il governo e il parlamento hanno in larga parte disatteso, a dispetto di annunci ripetuti. Il ministro dell'Economia e azionista dell'Anas Pier Carlo Padoan, non ha ancora formalizzato la sostituzione di Maria Cannata, consigliere di amministrazione dell'Anas in quota Mef dimessasi due mesi fa. Alle Infrastrutture, Lupi difende Ciucci a oltranza, almeno finché non avrà portato a casa la nomina del suo protégé Dibennardo.

 

Il premier Matteo Renzi, che dopo il cedimento dello Scorciavacche ha twittato «il responsabile pagherà tutto», ha incaricato della questione Anas uno dei suoi collaboratori più stretti ossia Alberto Bianchi, avvocato pistoiese che deve valutare le ricadute economiche e legali di un'interruzione anticipata dell'incarico a Ciucci, in scadenza nel 2016.

MAURIZIO LUPIMAURIZIO LUPI

 

ERCOLE INCALZA ERCOLE INCALZA

La questione dell'autoliquidazione milionaria è uno degli aspetti più rilevanti. Ma ce n'è un altro. Da qui al mese di giugno l'Anas dovrà approvare il bilancio 2014. Non è plausibile che lo firmi qualcuno diverso da Pietro Ciucci. Il potere del manager di Stato non crollerà tanto presto.