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1 - BOLDRINI: ANCHE TORINO DISCRIMINA GLI IMMIGRATI
Andrea Rossi per "La Stampa"
Il parallelismo è spinto, tanto che nel giro di pochi minuti solleva un polverone destinato a trascinarsi per ore. Laura Boldrini, il presidente della Camera, è a Marcinelle, in Belgio, per commemorare l'anniversario dell'incidente in cui morirono 262 minatori. Accosta gli italiani d'allora che si rifugiavano all'estero in cerca di fortuna - agli stranieri che oggi premono alle porte del nostro paese.
Accosta i rifugi di fortuna, «fatiscenti, senza acqua ed elettricità », alle «cantines», le baracche belghe dove venivano tenuti i prigionieri di guerra, poi destinate ai minatori. «Simili, forse peggiori», dice. «L'ho potuto verificare di persona a Rosarno come a Castelvolturno, a Torino e anche a Roma, quando lavoravo all'Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati ».
Torino come il Belgio del 1956. O come Rosarno, la spianata degli schiavi invisibili. O Castelvolturno, il comune casertano della strage di San Gennaro, otto immigrati africani uccisi durante un agguato fuori da una sala giochi.
Parallelismo scivoloso. A Torino non la prendono tanto bene. Del resto, già qualche mese fa il Pd accostò San Salvario, uno dei quartieri più "in" della città , cuore della vita notturna, a Scampia. E tre anni fa proprio Boldrini inviò all'allora ex sindaco Chiamparino una lettera in cui chiedeva di «gestire in maniera adeguata» la situazione dei profughi ammassati in alcuni edifici occupati. E così, il Comune si muove.
La replica tocca al vice sindaco Elide Tisi, che ha la delega al Welfare. Non polemizza, ma precisa: «Torino ha sempre fatto dell'accoglienza una delle caratteristiche del proprio tessuto. Il 15 per cento dei residenti sono stranieri, e da almeno otto anni esiste un assessorato dedicato all'integrazione». Cita i 500 rifugiati ospitati in strutture della città e non lesina una frecciata (o un appello) al governo: «Occorre che le città , vengano aiutate. Il sostegno alle politiche sociali, del lavoro e dell'abitazione sono alcuni dei terreni su cui questo aiuto è indispensabile».
Più tardi dallo staff della presidenza della Camera arriva una sorta di precisazione: nessuna intenzione di offendere Torino né di additarla a esempio di cattiva integrazione. Boldrini a Marcinelle denunciava la mancanza di memoria dell'Italia, il ripetersi della storia: «Decidiamo di ignorare il problema quando non vogliamo vedere negli occhi degli immigrati che sbarcano a Lampedusa gli stessi occhi dei nostri padri quando arrivavano qui nel dopoguerra. Quando cercavano casa, trovavano i cartelli "ni animaux ni etrangers", proprio come oggi in Italia si vedono le scritte "non si affitta agli stranieri"».
2 - E AL GRUPPO PDL VA IN ONDA IL VIDEO SATIRICO SULLA BOLDRINI
C.L. per "la Repubblica"
Buio nella sala del gruppo Pdl Lucio Colletti e in video comparare il giovane deputato Simone Baldelli ma travestito da donna. Silenzio sorpreso tra i parlamentari convocati lì in tarda mattinata dal capogruppo Renato Brunetta per lo scambio di auguri prima del rompete le righe per le vacanze estive.
A guardare bene quella (finta) donna non è una donna qualsiasi ma si tratta della presidente della Camera Laura Boldrini. L'imitazione, raccontano i presenti, è «perfetta», ilarità in sala, risate e applausi. «Rodotaaaaaa, Zagrebelsky, Rocco Siffrediiiiii, come Rocco Siffredi?» e il Baldelli-Boldrini ha un sussulto. Risate a gogo, è l'imitazione dello stanco spoglio per l'elezione del presidente della Repubblica ad aprile. Va avanti con altre gag sulla presidentessa per circa dieci minuti.
Con finale a sorpresa, una pace virtuale tra la terza carica dello Stato e il capogruppo Pdl, dopo lo scontro dei giorni scorsi in aula tra i due. Pubblico (non pagante) assai divertito, Brunetta ride di gusto, alla fine si riaccendono le luci in sala e scatta l'applauso e i complimenti degli altri deputati. Per un quarto d'ora buono la condanna di Silvio Berlusconi e il rischio interdizione e il capo in ritiro ad Arcore e i venti di crisi vengono rimossi dai suoi parlamentari.
à già aria di vacanze tra i suoi. Classe '72 ma già alla terza legislatura, romano, parlamentare tra i più schivi, all'apparenza, Baldelli in realtà non è nuovo alle imitazioni, considerato in squadra Pdl il degno erede, su quel fronte, dell'inarrivabile Paolo Guzzanti. «Farò omaggio del video alla presidentessa » racconta Baldelli. «à una donna intelligente e di spirito e sono sicuro che apprezzerà . Ci ho lavorato per bene, l'imitazione a sentire i colleghi è riuscita, dunque ci tengo».
Le pesanti minacce subite sul web dalla presidentessa non lo hanno fermato. «Non era stata imitata da nessuno, finora, mi sono detto: perché discriminarla così?» Non nuovo, il deputato, a questo genere di homevideo. Alcuni sono on line sul suo blog. «Il più riuscito del dicembre 2009, lo regalai a Berlusconi a Natale: un'interpretazione a tre voci di Bondi, Cicchitto e Tremonti».
Erano i mesi dell'ultimo governo del Cavaliere e delle lite perenni tra ministri e capogruppo di allora. Altre imitazioni sono allo studio, top secret per adesso. «La verità è che, come dice Berlusconi, occorre una buona dose di autoironia - spiega Baldelli - e bisogna alleggerire la tensione anche nei momenti all'apparenza più drammatici». Ora giù il sipario, tutti in vacanza.
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