
DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI…
Giovanna Vitale per la Repubblica – Roma
La saga dei Marra continua a tenere in ostaggio il Campidoglio. Il Tribunale del Riesame ha deciso, ieri, di lasciare in carcere l’ex responsabile del Personale arrestato per corruzione il 16 dicembre. Proprio nel giorno in cui sul colle capitolino la sindaca Raggi, riunita per tutta la mattina con il suo staff e i due tutor del M5S (Adriano Bonafede e Riccardo Fraccaro) per tentare di arginare le conseguenze del terremoto giudiziario che rischia ora di rovesciare l’amministrazione grillina, stabiliva di procedere all’annullamento in autotutela dell’incarico di capo del Dipartimento Turismo affidato al fratello del dirigente finito in manette.
Una strategia per anticipare le eventuali mosse della Procura innescate dal parere dell’Anac, che il 21 dicembre aveva giudicato la nomina di Renato Marra — pilotata da Raffaele — viziata da conflitto di interesse. Una decisione che tuttavia non è stata ancora formalizzata a causa del braccio di ferro che ha spaccato in due la war room attivata a palazzo Senatorio.
Il segretario generale Pier Paolo Mileti avrebbe infatti voluto invalidare l’intera procedura di interpello che, firmata dal fedelissimo della sindaca il 19 ottobre, ha portato il 10 novembre alla rotazione dei dirigenti e al battesimo della nuova macrostruttura capitolina. Un’azione che travolgerebbe tutte le nomine, inclusa quella dell’ex capo del Gssu poi promosso al vertice della burocrazia capitolina, che a breve potrebbe far ritorno nei ranghi della polizia locale. Al netto però della resistenza di Renato Marra, deciso a far causa all’amministrazione una volta che la revoca ad personam verrà notificata.
virginia raggi sul tetto del comune con salvatore romeo
La discussione, che ha tenuto a lungo impegnati i livelli più alti della macchina comunale, è stata dunque aggiornata. «Cerchiamo prima di capire quali saranno gli sviluppi giudiziari», ha proposto il capo dell’avvocatura comunale, Carlo Sportelli, convinto che non sia necessario annullare tutte le nomine, «si tratta di poche posizioni, il rischio di contenziosi è troppo alto», ha spiegato il responsabile dell’Ufficio legale.
L’ennesima giornata di passione. E non solo per la sindaca Raggi. Anche l’ex capo della sua segreteria, Salvatore Romeo, se la passa maluccio. Rientrato ieri in Campidoglio dopo un periodo di ferie, nel suo vecchio ufficio al Dipartimento Partecipate non ha trovato tappeti rossi. Tutt’altro. Nel corso di un lungo colloquio con il direttore Luisa Massimiani, il funzionario è stato invitato a cercarsi un altro posto: «Questione di opportunità», gli è stato detto. Per l’ex potente a 5 stelle, un’altra batosta.
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