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VOCI DAL COLLE – MATTARELLA È MOLTO SECCATO DALLE LITI SULLA PRESCRIZIONE E NON CAPISCE COME MAI IL PD SI FACCIA ZERBINO DAVANTI AI I COLPI DEI 5 STELLE. OGGI ERMINI, VICEPRESIDENTE DEL CSM, DÀ UNO SCHIAFFO AL PARTITO DI ZINGARETTI, CHE SAREBBE PURE IL SUO - ALTRO MOTIVO DI IRRITAZIONE: CONTE NON FA IL LEADER MA IL MEDIATORE, E NON OTTIENE NULLA, SE NON CRISI DIPLOMATICHE CON LA CINA. IL SUO VAFFA A RENZI SULLA PRESCRIZIONE DIMOSTRA CHE DI POLITICA CAPISCE POCO. LE TRUPPE CARFAGNATE CHE DOVREBBERO SOSTITUIRE ITALIA VIVA, INFATTI…
SERGIO MATTARELLA DAVID ERMINI
DAGOREPORT
Il nostro presidente della Repubblica è molto seccato da ciò che legge sui giornali. Fa presente ai suoi collaboratori che lui è solo un notaio. Però, siccome è molto attento all'applicazione della Costituzione, tiene a far sapere che l’abrogazione della prescrizione – da sola – non sembra costituzionale: occorre cambiare anche l’iter processuale. Mattarella non capisce come mai il PD possa incassare supinamente i colpi del M5S: ci sono fior di giuristi che sostengono che l’abolizione della prescrizione i problemi non li risolve bensì li aggrava.
E oggi, sulle pagine del “Messaggero”, possiamo leggere l’intervista del vice presidente del CSM Davi Ermini, ispirata dal capo dello Stato e presidente del CSM: una paginata che è uno schiaffo al partito di Zingaretti (da cui proviene lo stesso Ermini).
Altro motivo di irritazione: il comportamento di Giuseppi che anche nel BisConte continua a fare il mediatore anziché indossare la pochette della leadership. La stessa osservazione critica che fa Goffredo Bettini, eminenza grigia delle mosse di Zingaretti: devi diventare leader, non puoi solo galleggiare tra una mediazione e l’altra. Infine, la sua decisione nel caso del Coronavirus di chiudere tutti i voli da e per la Cina (unico paese in Europa), ha costretto un seccatissimo Mattarella a correre ai ripari scusandosi con Pechino.
sergio mattarella giuseppe conte 2
Anche il sua vaffa a Renzi (“Se vuoi, vattene”) è la prova che l’avvocato di Alpa di politica ne mastica poca: i sostituti di Italia Viva, i cosiddetti “responsabili” guidati da Carfagna e Cesa sotto il patrocinio di Gianni Letta, sulla prescrizione, la pensano come Renzi: non la voterebbero mai. E Zinga non vuole assolutamente andare al voto anticipato prima della riforma elettorale che sancisca il ritorno al proporzionale. Che permetterebbe – nel caso di un PD al 26/27% con i 5Stelle che non vanno sotto il 15% - di formare un governo.
RENZI MATTARELLA
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