DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI…
Rosario Dimito e Lorena Loiacono per “il Messaggero”
A settembre la scuola riaprirà ma non sarà più quella di prima. Studenti e docenti, per ritornare tra i banchi in sicurezza, dovranno adottare modalità diverse rispetto al passato. Le linee guida saranno indicate nel dettaglio dalla task force del ministero dell'istruzione guidata da Patrizio Bianchi ma il Comitato tecnico scientifico se ne sta già occupando essendo stato informato dal Ministro Lucia Azzolina. L'organo degli scienziati dovrebbe riaprire il dossier nella riunione di oggi dopo averne parlato nei giorni scorsi: ma sarebbero emerse visioni difformi.
La parola d'ordine negli edifici scolastici così come in tutte le altre attività produttive e nella vita quotidiana resta sempre il distanziamento, quindi gli studenti non potranno più stare seduti in 20, 25 o addirittura 30 e oltre nella stessa classe.
I PUNTI DI DIVERGENZA
Per le superiori è prevista un'alternanza tra la didattica in presenza e quella online, che quindi ripartirà a settembre. Per tutti gli altri, dalla scuola materna alle scuole elementari e medie, si torna in aula e la didattica sarà solo in presenza. Ma sarà tutto nuovo: innanzitutto le classi saranno divise in gruppi così una parte dei ragazzi sarà in aula a far lezione, altri in spazi diversi, come per esempio a teatro o nei laboratori.
Non solo, potrebbe rivelarsi utile coinvolgere gli enti locali, primi fra tutti i comuni e i municipi, per individuare spazi all'aperto da mettere a disposizione delle scuole sul territorio: un'area verde ad esempio, curata e in sicurezza, potrebbe essere sfruttata come aula a cielo aperto in cui far lezione.
La scuola, inevitabilmente, deve cambiare volto. Inevitabilmente sarà necessario avere nuovi docenti o comunque insegnanti, anche esterni come si fa ad esempio con le materie extrascolastiche, per riempire il tempo scuola. Si entra e si esce dall'istituto sempre a gruppi e scaglionati in diversi orari, anche ad intervalli variabili che possono essere anche più lunghi l'uno dall'altro dei 15 minuti ipotizzati.
I guanti non sono necessari, visto che all'ingresso sarà disponibile il dispenser con il disinfettante per le mani, mentre le mascherine potrebbero essere obbligatorie per tutti, ad esclusione dei più piccoli, come ad esempio i bambini della scuola materna.
Tra i più grandi ci saranno dei momenti in cui sarà possibile togliere la mascherina dal volto: durante l'interrogazione, ad esempio, sempre che si riesca a garantire una distanza di due metri dal docente presente e dagli altri studenti.
disinfestazione scuole gran bretagna 1
I banchi in classe saranno singoli e distanziati e le lezioni potrebbero essere più corte, oscillando da 30 a 45 minuti, per poterne fare di più. Sulla stessa linea potrebbe rendersi necessario il rientro in aula il sabato mattina anche nelle scuole dove prima si faceva lezione fino al venerdì.
Al lavoro sul rientro c'è la squadra di Bianchi che sta conducendo le audizioni con le varie associazioni rappresentanti delle varie fasce di studenti. La Compagnia delle Opere è una delle prossime organizzazioni ad essere audita e a cui gli esperti vorranno chiedere la visione sulla ripresa dell'attività didattica.
Al centro delle verifiche il rapporto numerico fra personale ed i bambini ed adolescenti, e le strategie generali per il distanziamento fisico. Il rapporto numerico minimo fra operatori, bambini ed adolescenti si vorrebbe graduarlo in relazione all'età dei bambini o adolescenti stessi, come segue: 1) per i bambini in età di scuola dell'infanzia (da 3 a 5 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 5 bambini; 2) per i bambini in età di scuola primaria (da 6 ad 11 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 7 bambini; 3) per gli adolescenti in età di scuola secondaria (da 12 a 17 anni) è consigliato un rapporto di un adulto ogni 10 adolescenti.
SABINA GUZZANTI E LUCIA AZZOLINA
Su questi rapporti ci sarebbero visioni diverse tra gli scienziati del Cts come anche sulla distribuzione dei turni per l'ingresso: l'ipotesi di allungarli dalle 8 alle 13 non trova troppi sostenitori. Comunque è un esame aperto, così come ieri, si sarebbe concordato che, nei prossimi giorni, il prof Alberto Villani, pediatra del Bambin Gesù, consegni un documento esaustivo sui centri estivi.
Questa settimana, da giovedì in poi, comunque il Cts sarà impegnato sull'esame della situazione epidemiologica e delle domande del governo rispetto agli spostamenti infraregionali e fra i paesi Ue che dovrebbero ripartire da lunedì 3. Allo stato, salvo cambiamenti dell'andamento del virus, gli scienziati sarebbero orientati a favorire spostamenti fra regioni sane ma anche fra quelle il cui indice RT sarebbe al massimo a 0,5. Ma è una casistica aperta.
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