renzi con pennetta e vinci

1. IL VOLO DI STATO A NEW YORK PER METTERE IL CAPPELLO SULLA FINALE VINCI-PENNETTA E’ L’ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DI UN BERLUSCHINO NATO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA” 2. “IL FATTO”: “LA VERITÀ È CHE UNA FINALE TRA DUE ITALIANE È UN’OCCASIONE IRRIPETIBILE PER RENZI: NON C’È POSSIBILITÀ DI PERDERE E CHE QUALCUNO GLI DIA DEL MENAGRAMO''

1. RENZI VA IN GITA A NEW YORK - LETTA LO ATTACCA SUL SUPERJET

Marco Palombi per Il Fattoquotidiano.it

 

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Più che un italiano normale, il personaggio che recita, è un italiano medio: cioè non una persona vera, ma una sorta di somma di tutti i cliché tricolori. Prendete la velina che ha fatto uscire sull’Ansa mercoledì: “Matteo Renzi ha cancellato gli appuntamenti del pomeriggio e seguito da ‘tifoso’ per un paio d’ore il pomeriggio di successi sportivi degli azzurri in tv: con l’impresa di Aru alla Vuelta, la vittoria di Pennetta agli Us Open e il trionfo del quintetto italiano sulla Germania agli Europei di basket”.

 

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Il premier semplicemente svuota l’agenda: vuole vedersi lo sport in tv. Ieri ha fatto lo stesso: aveva un paio di appuntamenti istituzionali, ma li ha cancellati e se n’è andato a New York - col presidente del Coni Giovanni Malagò, quello di Federtennis Angelo Binaghi, il portavoce Filippo Sensi, il consigliere diplomatico Armando Varricchio, il poliziotto video-maker Filippo Attilie, il fotografo Tiberio Barchielli- per vedere la finale degli Us Open tra Roberta Vinci e Flavia Pennetta.

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All’ultimo momento il Coni è riuscito a strappare agli stupiti organizzatori americani solo tre biglietti: meglio di niente. Il sottosegretario Claudio De Vincenti - che è andato alla Fiera del Levante al posto del premier – ritiene che “in un momento come questo è doveroso che il premier sia accanto a Flavia e Roberta”.

 

Gianni Cuperlo (minoranza Pd) cita il precedente di Sandro Pertini ai Mondiali di Spagna 1982: far notare che erano coinvolti una nazionale e il capo dello Stato, invitato come il suo omologo tedesco, non vale. Paragoni: se Obama ritenesse “doveroso’’ muoversi in ogni occasione simile passerebbe la vita negli stadi.

 

Poteva solo vincere: occasione ghiotta

La verità è che una finale tra due italiane è un’occasione irripetibile per Renzi: non c’è possibilità di perdere e, dunque, che qualcuno gli dia del menagramo. Ha paura del ridicolo, ovviamente, l’italiano medio di Palazzo Chigi, ma non di andare negli Stati Uniti a vedersi una partita di tennis coi soldi dei contribuenti mentre chiede di tagliare 10 miliardi di spesa pubblica: il premier, ovviamente, ha infatti preso “l’aereo blu”, cioè il comodo Airbus A319 che lui ritiene non adeguato alla sua grandezza e sta sostituendo con un modello più grande.

 

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Calcolando un prezzo unitario di circa 9mila euro per ora di volo, solo per andare e venire da New York l’italiano medio ha speso più o meno 150mila euro. And counting, come dicono laggiù: spese per il personale, più varie ed eventuali. “Aerei di Stato? Bastano quelli che già ci sono”. Da buon cliché, l’italiano medio di Palazzo Chigi è anche preoccupato delle misure.

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Come abbiamo raccontato ieri, infatti, Renzi ha una sorta di “invidia dell’ala” rispetto ai colleghi come Merkel e Obama e sta prendendo in leasing un nuovo aereo -sempre a proposito di spending review - più grande e più lussuoso che pria: un AirbusA330, probabilmente, capace di volare per oltre 12 ore senza soste, dotato di wi-fi, sala riunioni, un’infermeria, più la solita camera da letto e zona relax per gli illustri ospiti istituzionali.

 

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Il costo del leasing, a prezzi di mercato, oscilla tra i 400mila e i lmilione di euro a settimana: vale a dire tra i 20 e i 50 milioni l’anno, più i lavori per renderlo adatto al servizio(comprare un A330 costa da200 milioni in su, ma ha tempi di consegna lunghi e soprattutto bisogna fare fastidiose riunioni coi ministeri interessati e il Quirinale per giustificare la spesa).

 

A Palazzo Chigi sostengono che la flotta attuale degli “aerei blu” non è adeguata. Manca, insomma, l’aereo grosso che rassicuri l’italiano medio. Non la pensa così il predecessore di Renzi, Enrico Letta. Il Corriere della Sera ha tentato di intestargli la scelta di affittare un super-jet e l’ex premier non ha gradito: “Col nuovo ‘aereo blu’di Chigi non c’entro nulla. Peraltro la giudico scelta sbagliata ”, ha twittato.

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Come Il Fatto ha ricordato ieri, infatti, in realtà Letta ad agosto 2013 decise di vendere tre aerei su otto: un AirbusA319 e due Falcon. Il ricavato, stimato in 50 milioni, sarebbe andato alla flotta anti-incendio della Protezione civile: le procedure erano già avviate quando Renzi lo cacciò e da allora non se n’è saputo più nulla.

 

E qui arriva la mazzata di Letta: “Non c’è ragione per cui oggi il governo debba ricominciare a spendere soldi pubblici negli aerei di Stato. Quelli in servizio sono efficienti e più che sufficienti per le esigenze di servizio”. Per Renzi, però, las pending review la devono fare solo ospedali e comuni.

 

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2. SPOT DI RENZI A NEW YORK CON L’AEREO BLU

Maurizio Belpietro per Liberoquotidiano.it

 

In un anno sei mesi e venti giorni, ossia da quando è divenuto presidente del Consiglio, Matteo Renzi non è mai riuscito a trovare un giorno libero per vola-re in India e stringere la mano a Salvatore Girone, il marò che, avendo svolto il compito assegnatogli dai vertici mili-tari e politici italiani, è ingiustamente trattenuto a Delhi da tre anni.

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Il premier, travolto da mille impegni e dalla promessa di cambiare l’Italia, in 565 giorni non ce l’ha fatta a partecipare a molte commemorazioni. Soltanto per rimanere alle principali ricordiamo quelle dedicate alle vittime della strage di Bologna, a quelle dell’attentato terroristico al Bardo di Tunisi e ai morti dello sparatore del tribunale di Milano. Essendo molto occupato, il premier non ha potuto neppure visitare i luoghi delle alluvioni e dei disastri naturali che anche nel 2014 e nel 2015 hanno colpito il nostro Paese.?

 

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Dato che ha un’agenda affollatissima di incontri e appuntamenti istituzionali, il capo del governo ha pure dato forfait quando si è trattato di rispondere all’appello di Rosita Solano, la figlia dei coniugi assassinati a Palagonia da un profugo ospitato nel Cara di Mineo. La donna, dopo aver visto il padre sgozzato per pochi spiccioli e la madre violentata e gettata dal balcone come una bambola rotta, si era rivolta a Renzi affinché le spiegasse come un omicidio così efferato fosse potuto accadere. Ma il premier, essendo occupato a fare i complimenti via tweet al presidente dell’Eni per la scoperta di un giacimento in Egitto e ad applaudire Valentino Rossi per la vittoria al Gp, non ha avuto modo di digitare 140 caratteri via internet per risponderle.

 

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Tuttavia, un uomo così impegnato da negare una stretta di mano a Salvatore Girone e una parola di conforto a Rosita Solano, il tempo per volare in America ad applaudire Flavia Pennetta e Roberta Vinci, le due tenniste giunte alle finali degli US Open, lo ha trovato.

Intendiamoci, noi non ce l’abbiamo con le due campionesse italiane. Anzi. Ieri abbiamo fatto il tifo per entrambe, orgogliosi del risultato da loro raggiunto.

 

Dunque non è per oscurare la loro vittoria che scriviamo queste righe. Ma per segnalare la curiosa allergia che ha colpito il nostro presidente del Consiglio. Ieri Renzi era atteso a Verona per un incontro con il sindaco della città e per la celebrazione del primo impianto della Coca Cola aperto nel nostro Paese.

 

RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PDRENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD

Nel pomeriggio avrebbe dovuto recarsi alla Fiera del Levante, un appuntamento importante per l’industria e l’economia del Mezzogiorno. In calendario c’era anche l’avvio del tour elettorale dello stesso premier, quel giro dei cento teatri italiani che dovrebbe servire a comunicare meglio il lavoro del governo in vista del voto delle amministrative.

 

E però, di fronte alla possibilità di unire il proprio nome e il proprio volto al successo di Flavia Pennetta e Roberta Vinci, Renzi non ha resistito. In un lampo, il capo del governo più impegnato del mondo, quello cioè che non trova il tempo di stringere la mano ai marò e confortare Rosita Solano, è balzato su un aereo ed è volato negli Stati Uniti.

renzi house of casta trentino aereo blu renzi house of casta trentino aereo blu

 

La sua è stata una volée di Stato. Per l’occasione si è imbarcato su un volo della presidenza del Consiglio. Non sappiamo se oltre ai costi del viaggio ci siano altre spese a carico dei contribuenti. Sta di fatto che, mentre da un lato risulta evidente l’allergia del presidente del Consiglio a qualsiasi notizia che non sia positiva, cosa che lo porta a disertare funerali e luoghi dei disastri o semplicemente appuntamenti che rammentino i suoi fallimenti, dall’altro si nota l’altrettanta evidente abilità di montare a cavallo di ogni buona notizia, fosse anche quella del successo tennistico di due campionesse fino a ieri da lui ignorate.

 

matteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di statomatteo renzi e agnese landini scendono dall aereo di stato

Niente di scandaloso, sarà bene precisare. In tempi passati anche altri presidenti hanno provato a vivere di luce riflessa dei successi sportivi. E tuttavia la luce riflessa ad un certo punto si spegne e restano solo le ombre. Quelle che si allungano su Matteo Renzi di certo non sono belle. Sfuggire alle proprie responsabilità e inseguire le altrui vittorie nella speranza di vivere di rendita non è una grande dimostrazione di carattere, ma solo di cinismo e spregiudicatezza.

 

renzi in trentino con elicotteri e aerei di statorenzi in trentino con elicotteri e aerei di stato

Qualche tifoso del premier ha scritto che quella di Renzi è stata una splendida trovata di marketing. Può darsi. Ma l’Italia non può campare solo di un marketing ruffiano che va a caccia di consensi: c’è bisogno anche di coraggio. E quello non lo si trova balzando su un aereo per celebrare una medaglia.

 

Ieri il Corriere della Sera ci informava che il presidente del Consiglio ha deciso di dotarsi di un nuovo aereo di Stato, un A330 che al costo di 200 milioni consentirà al premier di volare per il mondo senza fare scalo per rifornirsi di carburante. Bene. Non staremo a calcolare quanti soldi ai pensionati si sarebbero potuti restituire senza l’acquisto in leasing dell’Airbus né calcoleremo se il risparmio annunciato di autoblu si sia volatilizzato con il nuovo velivolo di Palazzo Chigi. Ci limitiamo a una domanda. Ora che l’areo di Stato non richiede più scali intermedi, quando andrà Renzi a stringere la mano a Salvatore Girone?