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FLASH! – IL DOPPIO GIOCO DI JD VANCE: COME MAI IL VICE DI “KING DONALD” CHE SEMBRAVA SPAZZATO VIA…
IL VOTO IN GERMANIA SPACCA LA DESTRA ITALIANA E PORTA NUOVE ROGNE ALLA MELONI – IL TRIONFALISMO DI SALVINI PER IL 20% RAGGIUNTO DA AFD FA A PUGNI CON LA POSIZIONE DI TAJANI: “LA VITTORIA DELLA CDU È UN ARGINE AGLI ESTREMISMI. LE POSIZIONI DI AFD SONO INACCETTABILI” – LA CAMALEONTE GIORGIA CHIAMA MERZ PER CONGRATULARSI, MA BUONA PARTE DEL SUO PARTITO CHIEDE DI NON “OSTRACIZZARE” LE SVASTICHELLE GUIDATE DA ALICE WEIDEL. IL VICEMINISTRO CIRIELLI: “SAREBBE UN ERRORE NON ISTITUZIONALIZZARE AFD” – IL VICEPRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA, ESULTA PER “LA SCONFITTA DELLA SINISTRA”. PECCATO CHE LA SPD SI RITROVERÀ AL GOVERNO INSIEME ALLA CDU. E QUESTO CREA UN IMBARAZZO DIPLOMATICO...
1. CIRIELLI: AFD È ORMAI DESTRA DI GOVERNO, MERZ NON LI ISOLI
ANTONIO TAJANI EDMONDO CIRIELLI
(ANSA) - Le elezioni in Germania "segnano una svolta storica, perché l'ultradestra tedesca non è più ultradestra. È ormai una destra di governo. È meglio per la Germania, è meglio per tutti. Non si potrà più ignorare l'Afd e soprattutto il popolo che li ha votati". E' quanto dice a Repubblica il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, coordinatore nazionale della direzione di FdI.
"Sarebbe un errore per la Cdu, che ha ottenuto una grande vittoria non scegliere un governo di centrodestra e non istituzionalizzare Afd - aggiunge - Se la escludono dal governo è una scelta di Merz, che però porterà male alla Cdu. Afd ha ottenuto 6 milioni di voti, non si può pensare che in Germania ci siano 6 milioni di nazisti. Sono persone che chiedono cambiamenti. Credo che Afd debba avere un ruolo, poi magari potrà essere quello di un'opposizione istituzionale, rispettata".
FRIEDRICH MERZ - ALICE WEIDEL - FOTO LAPRESSE
Per Cirielli non bisogna dimenticare che "Trump fa sponda all'Afd. Ed è il nostro partner principale, per l'Italia e per la Germania". Sul posizionamento di FdI, fra Merz e Weidel, Cirielli spiega: "Siamo in mezzo. Merz è la parte più di destra della Cdu. Però è chiaro che su alcuni temi con Afd esiste una contiguità: soprattutto tra i nostri elettori. Certo, An aveva già governato, ma noi discendiamo dal Msi e l'accusa è sempre stata quella che il Msi era l'erede del partito fascista. Invece Afd è un partito nuovo, moderno, senza nostalgismi".
2. L’EQUILIBRISMO DEL GOVERNO TRA EUROPA E STATI UNITI
Estratto dell’articolo di Massimo Franco per il “Corriere della Sera”
La coincidenza tra il terzo anniversario dell’aggressione russa all’Ucraina e il risultato delle elezioni tedesche ha permesso di confermare alcune indicazioni emerse da tempo. La prima è che la politica estera definirà sempre più la politica interna dei Paesi europei. La seconda è che sta facendo lievitare non solo lo scontro tra schieramenti, ma le tensioni all’interno di ognuno di essi.
[...] Il suo governo è composto da tre forze appartenenti ognuna a una diversa famiglia europea: Fratelli d’Italia ai Conservatori, Forza Italia ai Popolari, la Lega ai Patrioti per l’Europa. E le reazioni al voto in Germania, ma anche la solidarietà nei confronti di Kiev risentono dell’eterogeneità delle loro posizioni.
giorgia meloni ignazio la russa - foto lapresse
Il trionfalismo di Matteo Salvini per l’affermazione di AfD, il partito di estrema destra e filorusso classificatosi secondo, non rappresenta una novità. Ma è agli antipodi dell’altro vicepremier, il berlusconiano Antonio Tajani.
La sua soddisfazione per la vittoria della Cdu, che esprimerà il cancelliere escludendo AfD, certifica la distanza siderale dall’alleato leghista: soprattutto quando conferma che le posizioni dell’estrema destra sono «inconciliabili» con le sue. Giorgia Meloni ha fatto sapere di avere avuto una telefonata col prossimo cancelliere, il democristiano Friedrich Merz: un gesto di cortesia istituzionale e di futura collaborazione.
Il cuore di FdI, però, sembra battere a destra: senza ostracizzare AfD. Per questo il presidente del Senato, Ignazio La Russa, dice di essere «abbastanza contento del voto popolare», e molto per la sconfitta «della sinistra». Il riferimento è al pessimo risultato dei socialdemocratici della Spd, che però probabilmente faranno parte del governo guidato da Merz. E questo può creare qualche imbarazzo diplomatico. Ma altri esponenti di FdI hanno teorizzato un’alleanza tra Cdu e AfD, in nome del «cambiamento»: commenti che proiettano un velo di ambiguità sul partito. [...]
3. LA LEGA E LE LODI A AFD. MA L’UNIONE A BRUXELLES È LONTANA
Estratto dell’articolo di Marco Cremonesi per il “Corriere della Sera”
Separati. In casa, magari. Ma separati. È molto difficile che AfD rientri tra i Patriots, l’eurogruppo sovranista di cui fa parte anche la Lega. Nonostante il sostegno di Elon Musk, le lodi a Alice Weidel di Matteo Salvini e gli auspici di Viktor Orbán, AfD rimarrà nel suo eurogruppo, Europa delle nazioni sovrane (Esn).
Certo, nella pratica quotidiana Patriots e Esm non sono molto lontani: «Il rapporto di collaborazione c’è — dice il capodelegazione leghista Paolo Borchia — e quel che conta sono i voti in aula». Ma per il merge , la fusione, non c’è fretta: «Se la sensibilità antitetica alla gestione dell’Europa negli ultimi anni, si snoda tra due o tre gruppi, può essere un arricchimento». Borchia non rinuncia alla puntura «ai liberali di casa nostra che si accontentano che in Germania non ci sia un governo di destra. E dimenticano che il loro sodale Lindner è rimasto fuori dal Bundestag».
[...]
Insomma, nonostante il sentito plauso per Afd anche di Roberto Vannacci («L’era del mondo al contrario sta finendo») la fusione non è all’ordine del giorno. Esn è nato proprio all’indomani delle ultime Europee e proprio perché AfD era stato cacciato dai Patrioti. Dei 25 eurodeputati (il minimo per formare un gruppo) ben 14 sono di AfD. Seguono, con soli tre deputati, i bulgari di Rinascita e i polacchi di Nowa Nadzieja. Solo un eletto per David Zemmour che scavalcò a destra Marine Le Pen con Reconquête.
Proprio i francesi del Rassemblement National avevano chiesto, poco prima delle Europee, l’espulsione di Afd: Marine Le Pen tutto vuole tranne che perpetuare la «diabolisation» mescolandosi con certe ambiguità neonaziste. E un’intervista indulgente nei confronti delle Ss di Maximilian Krah (poi costretto alle dimissioni dallo stesso direttivo di AfD) aveva fatto il resto.
Il presidente del Rassemblement national Jordan Bardella ha rinunciato al suo intervento al Cpac dopo che Steve Bannon dallo stesso palco ha fatto una sorta di saluto nazista. In ogni caso, AfD perderebbe in risorse e personale destinato a Esm se andasse a confluire nei Patrioti. [...]
4. «DAI POPOLARI UNA VITTORIA CHE FA ARGINE AGLI ESTREMISMI ORA LA DIFESA COMUNE UE»
Estratto dell’articolo di Paola Di Caro per il “Corriere della Sera”
Il risultato tedesco «va valutato positivamente» per almeno tre motivi: interno, di rapporti bilaterali e per quelli internazionali. Lo dice Antonio Tajani, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, che storicamente mantiene ottimi rapporti con il Ppe tedesco e che rinnova il suo no secco a qualunque ipotesi di coalizione a destra: «Sarebbe contronatura. L’AfD è la negazione del popolarismo europeo e guarda anche con ostilità al nostro Paese, oltre a sostenere idee del tutto inaccettabili. Sono contento che quei voti, in gran parte di protesta, si siano rivelati inutili».
Cominciamo dalla Germania: la vittoria di Merz cosa può portare?
«È una vittoria chiara, di un partito che sa fare argine agli estremismi e che ha condotto una campagna elettorale seria su temi che interessano i propri elettori: un green sostenibile e non sfrenato, una immigrazione controllata, sicurezza, crescita».
[...]
MATTEO SALVINI - ANTONIO TAJANI
Appunto: cosa significa per l’Italia e anche per l’Europa una Germania che si presuppone stabile?
«Intanto per l’Italia moltissimo. La nostra economia è strettamente legata a quella tedesca e viceversa: una loro crescita avrebbe effetti positivi anche per noi. Siamo la prima e seconda manifattura europea, questo conta. E anche l’impostazione politica è simile, quindi i nostri legami saranno certamente positivi, sia sulle politiche green, sia su un’immigrazione da normare e organizzare — clandestina o regolare che sia — sia sulla sicurezza, sia su un piano ancora più importante».
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MATTEO SALVINI FESTEGGIA IL SECONDO POSTO DI AFD ALLE ELEZIONI IN GERMANIA
Merz può essere adesso l’interlocutore privilegiato degli Usa?
«Interlocutori degli Usa siamo tutti, singolarmente e come Europa. Non c’è una sfida di primazia. Al tavolo della pace per l’Ucraina serviranno tutte le parti, Usa, Russia, Ucraina e naturalmente Europa, sia perché con le sanzioni ha avuto parte in questo conflitto e lo ha ancora, sia perché si tratta di costruire anche la nostra sicurezza futura».
Quindi come cambieranno i rapporti con gli Usa?
«Per noi la linea è sempre stata chiara: le nostre stelle polari sono gli Usa nel rapporto transatlantico e l’Europa. E credo che per il governo Merz il discorso sarà lo stesso».
Come valuta il risultato dell’AfD?
«Credo sia davvero un voto di protesta, che arriva soprattutto dalla Germania dell’Est per ragioni storiche ed economiche. Così come lo è il voto per la Linke, anche se ovviamente diverso. La forza della Cdu è quella di aver contenuto questo voto, e adesso di poterlo tenere a margine».
TITANIC D'ITALIA - VIGNETTA BY MACONDO
Negli Usa con Musk, ma anche in Italia con Salvini, c’era chi tifava AfD.
«Tutto è legittimo, ma io sono contento che quei voti si siano rivelati inutili ai fini del governo. Quel partito non ha a che vedere con un partito come la Lega, per intenderci.
Sostengono tesi che nessuno qui sostiene, come le classi separate per i bambini diversamente abili. Sono posizioni inaccettabili».
In Germania la legge elettorale proporzionale permette di isolare le frange estreme. Nostalgie di quel sistema?
«Io sono per il proporzionale, ma sul modello del voto per i Comuni e le Regioni, con un premio alla coalizione vincente. A differenza della Germania, qui non abbiamo partiti da isolare. Ma ben venga, è un mio parere, un proporzionale con preferenze e soglia e premio di maggioranza».
LA GERMANIA EST IN MANO AI NAZISTI DI AFD - 2025
ANTONIO TAJANI E MARCO RUBIO A MONACO
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