BAZOOKA DI TRAVERSO – WEIDMANN, IL CAPOCCIONE DELLA BUNDESBANK, ATTACCA LA CURA-DRAGHI: RISCHIA DI FRENARE LE RIFORME IN ITALIA E IN FRANCIA – E LAGARDE (FMI) DICE CHE IL “QUANTITATIVE EASING” POTREBBE NON BASTARE

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Da “Repubblica.it”

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Jens Weidmann sfida Mario Draghi con un attacco frontale all'indomani dell'annuncio delle nuove misure di politica monetaria della Bce. Per il numero uno della Bundesbank il quantitative easing della Bce rischia di frenare le riforme soprattutto in Italia e Francia: "E' certo - dice - che il piano di acquisti va a ridurre la pressione su paesi come l'Italia e la Francia, ma sarebbe pericoloso non proseguire sulla strada delle riforme già avviate". Nel suo attacco Weidmann minimizza il rischio di deflazione: "Il rischio di deflazione - sostiene - di una spirale di bassi prezzi e salari, è molto debole" anche perché il ribasso dei prezzi dell'energia spinge in senso positivo ed "è una cosa buona perchè porta sollievo alle imprese e ai consumatori".

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Il governatore della Banca centrale tedesca, però, è l'unico a criticare così apertamente la manovra da mille miliardi lanciata dalla Bce contro la spirale deflattiva con l'obiettivo di rilanciare l'economia del Vecchio continente. Per la cancelliera tedesca, Angela Merkel, infatti, "le scelte della Bce sono molto importanti. Credo che tutto quello che verrà messo in atto darà un impulso" alla ripresa. Sulla stessa lunghezza d'onda il presidente francese Francois Hollande secondo cui in questo modo la Bce "mette l'accento sulla crescita", ma il piano "non deve distogliere l'attenzione dalle riforme".

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D'altra parte il Qe "potrebbe aiutare ma non sarà sufficiente a rivitalizzare l'economia europea e a spingere la crescita. Abbiamo bisogno di riforme strutturali profonde che possano migliorare la competitività" spiega il direttore generale del Fmi, Christine Lagarde. "Questo lo sa anche Draghi" ha aggiunto il ministro delle Finanze tedesco, Wolfang Schaeuble.