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“C’È CHI NON VOLEVA CHE MI CANDIDASSI E MI SONO CANDIDATO PROPRIO PER QUESTO...” – LUCA ZAIA MANDA UN “PIZZINO” A SALVINI E MELONI: “PRIMA NON SI È VOLUTA LA LISTA ZAIA. POI IL MIO NOME NON POTEVA ESSERE MESSO NEL SIMBOLO DELLA LEGA. VA BENE, ALLORA ECCOMI IN PISTA E VEDREMO A URNE CHIUSE QUALE SARÀ IL MIO APPORTO – L’OBIETTIVO CHE MI SONO DATO? CONSENTIRE AL MIO PARTITO DI OTTENERE IL MAGGIOR NUMERO DI CONSIGLIERI. SONO SEMPRE PIÙ CONVINTO DELLA NECESSITÀ DI ADOTTARE IL MODELLO CSU-CDU PER LA LEGA: È L’UNICO MODO DI CONTEMPERARE LE DIFFERENZE - LA CONSULTA HA BOCCIATO IL TERZO MANDATO PER LE REGIONI AUTONOME? E' UN’ANOMALIA METTERE UN TETTO SOLO ALLE UNICHE DUE CARICHE (PRESIDENTI DI REGIONE E SINDACI SOPRA I 15 MILA ABITANTI) ELETTE DIRETTAMENTE DAI CITTADINI. FORSE C’È UN DISEGNO PRECISO”
Estratto dell’articolo di Cesare Zapperi per il “Corriere della Sera”
Luca Zaia, parte una nuova campagna elettorale. Ma stavolta non corre per la presidenza. Come si presenta al via?
«Con il bagaglio delle tantissime cose fatte in 15 anni […] Mi limito alle liste d’attesa nella sanità: oggi riguardano 6 mila persone, subito dopo il Covid erano 500 mila. Ma il consenso oltre il 70 per cento che tutti i sondaggi mi attribuiscono dice più di tante parole come i cittadini valutano il mio lavoro».
Ormai quello è il passato.
«Mica tanto. Pensi alle Olimpiadi di Milano-Cortina che andranno in scena tra poco. Ho realizzato un’impresa impossibile che consente al Veneto di ospitare per due volte nella storia, unica regione al mondo, un’edizione dei Giochi. Ne avremo ricadute rilevanti».
Ha lanciato una campagna elettorale puntando sull’intelligenza artificiale. Perché?
MATTEO SALVINI - LUCA ZAIA - FOTO LAPRESSE
«Sono sempre stato a favore delle nuove tecnologie, voglio essere un innovatore anche in questo campo. […]».
[…] Eppure, c’è chi non voleva che si candidasse.
«E invece mi sono candidato proprio per quello. Prima non si è voluta la Lista Zaia. Poi il mio nome non poteva essere messo nel simbolo della Lega. Va bene, allora eccomi in pista e vedremo a urne chiuse quale sarà il mio apporto».
Va alla conta. Non teme di rimanere deluso?
«Non ho mai avuto paura di misurarmi con gli elettori. Sono loro gli unici veri giudici.
Tutte le volte che mi sono candidato è andata benissimo. Anche stavolta sento il calore del mio popolo».
Che obiettivi si è dato?
«Consentire al mio partito di ottenere il maggior numero di consiglieri, aiutando così anche il centrodestra. Con la mia lista avremmo allargato di molto il consenso coinvolgendo cittadini che non si riconoscono nei partiti».
Tra Lega e FdI è corsa a chi arriva davanti.
«I voti si conteranno a urne chiuse […] Gli avversari non sono i nostri compagni di viaggio. È l’astensionismo. […]».
Cosa farà dal 24 novembre?
«È un tormentone che va avanti da mesi. […] Sarò a disposizione per servire il popolo. Ho sempre amministrato, questa è la mia cifra».
Farà il presidente del Consiglio regionale?
«Mi hanno messo dovunque, non starò qui a fare l’elenco. Ribadisco: sarò a disposizione laddove la mia persona sarà utile. In ruoli operativi, naturalmente».
Avrà un ruolo nella Lega?
«Sono e resto un militante. La Lega è la mia casa».
Resta sempre convinto della necessità di adottare il modello Csu-Cdu?
«Sempre di più. Ho lanciato uno spunto per ragionare assieme su un modello che ha funzionato. Penso che possa essere utile non solo alla Lega ma a tutti i partiti perché è l’unico modo di contemperare le differenze».
La Consulta ha bocciato il terzo mandato anche per le Regioni autonome.
LUCA ZAIA - ALBERTO STEFANI - MATTEO SALVINI
«Detto che le sentenze si rispettano, non sono sorpreso. Continuo a pensare che sia un’anomalia mettere un tetto solo alle uniche due cariche (presidenti di regione e sindaci sopra i 15 mila abitanti) elette direttamente dai cittadini. Ho sollevato il tema in tempi non sospetti, quando ancora non mi riguardava. Ma evidentemente c’è un disegno ben preciso». […]
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