DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI…
Da “corriere.it”
Via subito tutti i profughi attualmente collocati in tutte le località turistiche del Veneto e basta nuove allocazioni. E’ questo il senso di una lettera ufficiale inviata venerdì dal presidente della Regione del Veneto Luca Zaia a tutti i Prefetti del Veneto, nella quale il governatore si fa portavoce «degli allarmi, dei timori e degli appelli» a lui rivolti da sindaci, cittadini e imprenditori del turismo Veneto, che «vedono minacciato il buon esito della stagione estiva dall’invio di profughi, già avvenuto in varie località».
Dopo che il governatore lombardo Roberto Maroni ha ribadito che saranno «premiati» i Comuni che non accolgono gli stranieri, si allarga dunque il fronte anti-immigrazione al Nord, alimentato anche dalle situazioni di Roma e Milano. Fronte che però non trova sponda nel governo: «La globalizzazione non è un pretesto per rinchiudersi. Tanti abbaiano alla luna ma non è così», ha detto il premier Matteo Renzi alla conferenza Italia-America Latina seduto a fianco a Maroni.
E anche il cardinale Angelo Bagnasco ha ribadito oggi a Torino che «sicurezza e legalità sono un dovere preciso ma non può essere chiusura verso chi è disperato». Ma il governatore non demorde e respinge al mittente le allusioni di Renzi: secondo Maroni il governo si è macchiato «di pessima gestione del fenomeno immigrazione, non degna di un Paese civile. L’ho detto, lo ripeto e l’ho fatto presente anche al presidente del Consiglio: queste cose non possono succedere in Italia. È inaccettabile».
Zaia è evidentemente sulla stessa linea di Maroni, e teme che l’emergenza migranti possa essere «un boomerang sulle prenotazioni a causa delle pubblicità negativa che i media internazionali sono pronti a rilanciare su vasta scala avvantaggiando i Paesi confinanti». La paura di Zaia è che la stagione turistica, «iniziata sotto una congiuntura favorevole», rischi, «a causa degli allarmismi derivanti da una simile situazione di emergenza, di venire irrimediabilmente compromessa».
Il governatore del Veneto, nella sua lettera ai Prefetti, ricorda che il Veneto è la prima Regione turistica d’Italia e la sesta d’Europa. Un primato - scrive in proposito il presidente - che «non vale soltanto come medaglia da esibire. Ma significa sviluppo economico e occupazione che non possono essere compromessi».
Roberto Maroni e Umberto Bossi a Pontida
Indignata la reazione del presidente emerito Giorgio Napolitano: «Nel nostro Paese si sono logorati i valori della solidarietà. Adesso, in qualche modo, ritorna in questione anche il tema dell’unità nazionale, dell’unità dello Stato perché, insomma, non può un qualsiasi presidente di Regione dare direttive ai prefetti e ai sindaci».
Qual è la strada giusta? Secondo il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, la Regione dovrebbe collaborare con gli amministratori locali per gestire l’emergenza: «Collaborando con prefetti e comuni abbiamo organizzato una struttura, seppure tra le difficoltà», spiega.
Secondo Chiamparino, che ha presentato le sue proposte alla conferenza delle Regioni in vista dell’incontro di mercoledì prossimo con il ministro dell’Interno Angelino Alfano, per gestire l’emergenza bisogna accelerare i tempi delle commissioni regionali che devono stabilire se chi arriva ha il diritto di avere lo status di profugo, creare degli «hub» regionali per la prima accoglienza, rafforzare il sostegno economico a chi ha diritto alla protezione, velocizzare gli incentivi ai comuni che accolgono, non dando loro più soldi ma lasciando più flessibilità rispetto al patto di stabilità.
MUSEO EGIZIO DI TORINO - CHIAMPARINO CHRISTILLIN FASSINOIMMIGRATI MILANO CENTRALE
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