renzi boschi

LA ZUPPA DEL CAZZARO – A SAPERE IN ANTICIPO DELL’ANNUNCIO DI RENZI SULLA CANCELLAZIONE DELLA TASSA SULLA PRIMA CASA ERANO SOLO BOSCHI E GUTGELD – LA MOSSA DETTATA DA DUE SONDAGGI MIRATI IN MANO A PALAZZO CHIGI - E ORA ASPETTA CON FIDUCIA NUOVI SONDAGGI PER VEDERE SE L’ANNUNCIO HA RISOLLEVATO LA SUA POPOLARITÀ

DAGOREPORT

 

Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

Non c’è un euro per abbassare le tasse e Matteo Renzi lo sa benissimo, ma il premier ha giocato sugli annunci per provare ad avviare un circolo virtuoso, forte del fatto che tanto i giornaloni di Lorsignori gli passano tutto.

 

L’operazione-annuncio di sabato sulle tasse per la prima casa è stata preparata in gran segreto. Il premier ne aveva discusso solo con la fidatissima Madonnona Boschi e con il consigliere per l’economia pubblica Yoram Gutgeld. Erano completamente all’oscuro della brillante trovata non solo il ministro Pier Carlo Padoan (coinvolto solo il giorno dopo in un summit) ma anche i consiglieri di Palazzo Chigi Simone Perotti e Filippo Taddei.

maria elena boschimaria elena boschi

 

Il premier cazzaro si è mosso ancora una volta sulla base di sondaggi mirati. Una prima rilevazione, esattamente come ai tempi di Berlusconi, gli ha confermato che la gente non sopporta innanzitutto le tasse sulla prima casa. Un secondo sondaggio ha invece stabilito che il settore delle costruzioni, decisivo per una solida ripresa, ha bisogno di un taglio fiscale per rimettersi davvero in moto.

 

E così, anche senza aver studiato con il Tesoro e con la Ragioneria le necessarie coperture (5 miliardi l’anno, almeno), Renzi ha fatto la sua sortita per vedere “l’effetto che fa”. E ora aspetta con fiducia nuovi sondaggi per vedere se l’annuncio ha risollevato la sua popolarità.

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

FILIPPO TADDEI OSPITE DI SERVIZIO PUBBLICO FILIPPO TADDEI OSPITE DI SERVIZIO PUBBLICO

Per la riuscita dell’operazione-consenso è ovviamente importante l’atteggiamento dell’informazione. E anche qui Pittibimbo ha visto confermato, da tv e giornaloni, un refrain davvero imbarazzante: può raccontare quello che vuole e, a differenza del Cavaliere, tutti gli credono.