FILLON
Anais Ginori per la Repubblica
Lo scandalo vestimentario ha occupato gli ultimi giorni della campagna elettorale francese, con i due completi su misura di Fillon pagati 13mila euro da un misterioso amico. Il candidato della destra è considerato uno degli uomini politici più eleganti, e ora si capisce anche perché. Ma il suo stile resta sobrio, nei canoni tradizionali, al massimo della trasgressione diventa country chic.
il look di fillon
In politica sono stati ben altri i simboli di rottura attraverso indumenti scandalosi. Quando il museo delle Arti Decorative di Parigi ha inaugurato nel dicembre scorso la mostra Tenue correcte exigée forse non immaginava che il tema sarebbe tornato così prepotentemente d' attualità.
Il percorso espone decine di abiti che hanno scioccato l' opinione pubblica, dai tempi antichi, sin dal peccato originale. «Quando Dio caccia dal Paradiso Adamo ed Eva getta loro una pelle da indossare» ricorda il commissario della mostra Denis Bruna. Nella galleria dei look scorretti ci sono antesignane come Giovanna d' Arco nella sua armatura da guerriera, scrittrici come George Sand e Colette che andavano a passeggio vestite come maschiacci.
francois fillon con la giacca forestiere
I simboli pop sono molti, dai primi bikini, indimenticabili quelli di Brigitte Bardot, ai tailleur, le giacche militari, lo smoking al femminile inventate da Yves Saint-Laurent. La Francia aveva fino a qualche anno fa persino un regola che vietava alle donne di portare i pantaloni.
Se la provocazione, o presunta tale, viene fatta in politica la polemica è assicurata. Come il famoso abitino a fiori blu indossato in una seduta parlamentare dalla ministra Cécile Duflot nel 2012 e che scatenò una sommossa tra i deputati. «È il simbolo del sessismo in politica» ha commentato Duflot accettando l' invito del museo di prestare l' abito che fece scalpore: un banale, innocente vestito pagato meno di sessanta euro, femminile ma senza essere provocante.
LADY D ABITO NERO
Non come il decolleté esibito qualche anno fa da Angela Merkel durante una serata di galà a Oslo. La Cancelliera, di solito così austera nello stile "Mutti", grande madre, aveva per una volta rotto la sua immagine casta, indossando un abito da sera che lasciava intravedere le sue forme prorompenti, cogliendo di sorpresa le donne della Cdu e facendo molto discutere i suoi avversari.
La femminilità si maneggia con cura in politica. Spesso è nascosta, le donne sacrificano la loro immagine per omologarsi agli uomini, ma quando invece appare, diventa improvvisamente troppa, oggetto di infinite battute. Nelle interviste e nei ritratti le donne alla ribalta hanno ancora diritto a dettagli sui loro indumenti, cosa risparmiata a protagonisti maschili, se non davanti a evidenti stravaganze. L' ex ministra Rachida Dati era stata attaccata perché qualche giorno dopo aver partorito si era ripresentata per partecipare al consiglio dei Ministri, in gonna e tacco a spillo 12. Massimo scandalo anche per lei.
DUFLOT
Visitando la mostra in corso a Parigi s' intuisce che a rompere il conformismo sono state spesso le donne. Le trasgressioni al maschile sono poche. Il commissario dell' esposizione ha dedicato una sezione allo stile punk. Alcuni francesi ricordano Jack Lang, allora ministro, che si presentò in parlamento con la giacca senza collo, in stile Mao. La Spagna ha avuto Pablo Iglesias in jeans, scarpe da tennis al cospetto del Re. Il premier greco Alexis Tsipras non indossa mai la cravatta. Ogni tanto anche l' abito degli uomini fa notizia, e forse è un timido segno di parità.
IGLESIAS RE DI SPAGNA CAMICIA IGLESIAS RE FELIPE VI CECILE DUFLOT francois fillon con la giacca forestiere (e sarkozy