pompe di benzina
GIUSY FRANZESE per il Messaggero
Prezzi così alti dei carburanti non si vedevano da quasi nove anni. In una sola settimana la benzina in modalità self è aumentata di 2,43 centesimi al litro (da 1,754 euro a 1,778): è un record da settembre 2013. Per chi ha una vettura diesel è andata ancora peggio: il prezzo è salito di 2,69 centesimi raggiungendo quota 1,647. Anche il gasolio da riscaldamento è salito di 2,92 centesimi (da 1,436 a 1,466). Soltanto il Gpl si mantiene per adesso stabile.
IL CONTO Per i pendolari che utilizzano l'automobile per recarsi al lavoro ogni giorno è una vera stangata, che si aggiunge al caro-bollette. Rispetto allo scorso anno un pieno costa circa 15 euro in più. Ma in realtà la stangata è per tutti i cittadini, anche per chi l'auto non ce l'ha o la prende pochissimo, perché aumenti così considerevoli dei prezzi dei carburanti vanno ad incidere sui costi dei trasporti delle merci che arrivano nei negozi e sugli scaffali dei supermercati.
pompe di benzina
E prima o poi, se la tendenza al rialzo continua, c'è poco da fare: il conto viene trasferito sul prezzo finale del prodotto. La Coldiretti è preoccupatissima: il nostro Paese già paga costi per il trasporto merci superiore dell'11% rispetto alla media europea per un valore di 13 miliardi all'anno. Il nuovo record del listino della benzina, quindi, «aggrava il gap competitivo» delle nostre imprese. Ricordando poi che in Italia l'85% delle merci viaggia su gomma, Coldiretti parla di «effetto valanga» sulla spesa.
E questo ovviamente porterà su anche l'inflazione, erodendo il valore di stipendi e risparmi. Il circolo vizioso si potrebbe chiudere con riflessi negativi sui consumi e quindi sulla crescita del Pil. Le associazioni dei consumatori si sono già cimentate con le prime stime. Il prezzo medio della benzina al litro, secondo i calcoli di Assoutenti, rispetto al 2021 è più alto del 20% e quello del gasolio del 22%.
«Una famiglia spende oggi 362,4 euro in più all'anno a causa dei rialzi dei listini alla pompa» sostiene il Codacons. Anche l'Unc fa più o meno gli stessi calcoli. Dalle associazioni - già abbastanza critiche per gli interventi messi in campo sul caro-bollette - arriva quindi la richiesta al governo di intervenire sui carburanti sterilizzando l'Iva e riducendo le accise «quando i prezzi alla pompa salgono sopra una certa soglia». Iva e accise insieme pesano per il 60% su ogni litro di benzina venduto in Italia.
benzinaio
In una prospettiva più a lungo termine, invece, Coldiretti chiede di «agire sui ritardi strutturali dell'Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo». E in questo il Pnrr potrebbe essere sicuramente di aiuto.