Luigi Ippolito per corriere.it
LIZ TRUSS
Dalla lirica di Boris Johnson alla prosa di Liz Truss: la nuova premier della Gran Bretagna si è presentata alla nazione con un discorso privo di slanci, di frasi a effetto o di citazioni colte, ma tutto concentrato sulle questioni concrete da affrontare. Ci sono «venti contrari», ha ammesso, ma il Paese può «superare la tempesta» e diventare la «moderna, brillante Gran Bretagna che io so possiamo essere».
Il tempo stesso non è stato clemente con la nuova leader del governo e fino all’ultimo minuto la sua apparizione di fronte al portone di Downing Street è stata in forse, con la pioggia che si abbatteva implacabile su Londra: poi una rapida schiarita le ha consentito di pronunciare l’arringa d’esordio, che non è però riuscita granché a scaldare gli animi.
LIZ TRUSS
Liz Truss ha reso omaggio al suo predecessore, lodato per la Brexit, la risposta al Covid e la reazione alla Russia; poi è passata subito a elencare le sue priorità, che sono il taglio delle tasse, la crisi energetica che morde nelle tasche dei cittadini e il servizio sanitario in crisi. Ma anche qui ha evitato promesse specifiche e si è limitata a dare indicazioni generiche: «Trasformeremo la Gran Bretagna in una nazione di aspirazioni», ha promesso, «dove ognuno e dovunque ha le opportunità che merita».
Mai nella storia recente un nuovo capo del governo ha dovuto fronteggiare una situazione economica e sociale così difficile: l’inflazione viaggia al 13 per cento e potrebbe superare il 20, l’economia sta per entrare in recessione e milioni di persone questo inverno dovranno scegliere se mangiare o riscaldare la casa.
LIZ TRUSS
Liz Truss ha poche settimane davanti per dimostrare che è in grado di invertire la rotta: nelle sue intenzioni c’è un congelamento dei prezzi dell’energia che potrebbe costare alle casse dello Stato fino a 100 miliardi. E sui mercati si avvertono già i primi scricchiolii rispetto alla tenuta della sterlina, già ai minimi, e delle finanze pubbliche.
Per Liz Truss è stata una giornata frenetica, che si è aperta col volo in Scozia per incontrare la regina nel castello di Balmoral e ricevere l’investitura a premier; poi il volo di ritorno e il rientro in macchina attraverso le strade di Londra, fino a Downing Street. A precederla in Scozia era stato Boris Johnson, che è andato a rassegnare le dimissioni nelle mani di Elisabetta.
boris johnson trascina la moglie carrie 9
Di prima mattina, il premier uscente aveva pronunciato il discorso di addio, lamentandosi ancora una volta di essere stato fatto fuori in modo ingiusto e inaspettato. Ma soprattutto, ha lasciato planare un avvertimento: come Cincinnato, ha detto «torno al mio podere». Ma come tutti sanno, Cincinnato venne richiamato al potere per salvare la Repubblica romana. Liz Truss è avvertita: se fallirà, la restaurazione johnsoniana è dietro l’angolo.
LIZ TRUSS SU UN CARRO ARMATO
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