Andrea Cuomo per www.ilgiornale.it
AEROPORTO DI TEMPELHOF
Non sarà mai un luogo normale, Tempelhof, storico aeroporto di quella che non sarà mai una città normale, Berlino. La sua ultima trasformazione potrebbe essere quella di parco del sesso. Stephan von Dassel, sindaco del distretto del Mitte, il cuore della capitale tedesca, ha proposto di installare nell'enorme area dell'ex scalo berlinese, oggi adibita a parco con parecchie attività ricreative, i verrichtungsboxen (letteralmente «cabine del disbrigo». Poteri dell'eufemismo), i pochissimo romantici ma pare assai pratici gazebo del sesso che già funzionano a Colonia e a Bonn; e forse - già che ci siamo - anche un porno drive-in, uno spazio in cui i clienti possano appartarsi con le lucciole nelle loro auto.
GERMANIA - LE CABINE DOVE LE PROSTITUTE POSSONO INCONTRARE I CLIENTI
L'obiettivo è quello di liberare la Kurfüsterdamm, la storica e oggi decadente strada della movida berlinese (la letteraria Ku'damm) dalla prostituzione che la infesta da decenni. «Gli abitanti e gli esercizi commerciali da anni ci chiedono di vietare la prostituzione», scrive von Dassel, che è dei Verdi, e spera con questa mossa di accontentare i berlinesi più dabbene garantendo al contempo maggiore privacy ai clienti e condizioni di lavoro più igieniche e sicure alle operatrici del sesso.
Presto quindi il grandissimo parco liberato dagli aerei nel 2008 potrebbe ospitare - oltre a runner, ciclisti, skater, circensi, artisti, frequeentatori di festival rock, famigliole dedite al pic nic, appassionati di parkour e alle centinaia di profughi siriani ammassati nel 2016 dall'ong Tamaja in alcuni loculi temporanei - un via vai0 di produttrici e consumatori del sesso fatto merce. Un segno dei tempi. E un segno che nei 386 ettari del Tempelhofer Feld (e in fondo nella stessa Berlino) c'è posto davvero per tutti.
AEROPORTO DI TEMPELHOF
Che storia, però, la storia di Tempelhof, luogo in perenne trasformazione come la città di cui è una grandissima parentesi verde. Situato nella zona sud di Berlino, tra i quartieri di Neukölln e Schöneberg, il Tempelhofer Feld deve il nome ai cavalieri dell'ordine dei Templari che all'inizio del XIII secolo, quando Berlino nemmeno ancora esisteva, vi si installarono. Poi fu campo di parata e quindi, agli inizi del Novecento, manifestò la sua vocazione aeronautica ospitando le prime dimostrazioni d volo di Armand Zipfel e Orville Wright. Il genius loci era stato scritto.
Tempelhof divenne aeroporto nel 1924, il primo terminal fu costruito nel 1927, quello attuale fu voluto dall'architetto di Adolf Hitler, Albert Speer, come celebrazione della lugubre grandeur nazista: un interminabile nastro di granito dalla forma di mezzaluna, da alcuni considerato il terzo edificio più grande del mondo dopo il Pentagono e il Parlamento di Bucarest.
MIGRANTI IN GERMANIA - HANGAR DI TEMPELHOF
Conquistato dai russi alla fine della Seconda guerra mondiale e riconsegnato agli americani, svolse un ruolo fatidico negli anni della Guerra fredda, quando nella Berlino sotto il controllo delle quattro potenze uscite vincitrici dal conflitto i sovietici bloccarono tutti gli accessi terresti alla parte di città controllata da americani, britannici e francesi. Gli americani escogitarono il ponte aereo, spericolato stratagemma per alimentare una città altrimenti isolata.
E per 462 giorni gli aerei alleati che i berlinesi dell'Ovest presero a chiamare affettuosamente Rosinenbomber (bombardieri di uva passa) atterrarono e decollarono senza sosta a Tempelhof nel più grande trasporto umanitario della storia. In quindici 15 mesi furono effettuati oltre 278mila voli e trasportate oltre due milioni di tonnellate di cibo, medicinali, generi di conforto e carbone. E ora le cabine del sesso. Quanto ironicamente assurda può essere la storia di un luogo e di una città?
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