Riceviamo e pubblichiamo:
ASIA ARGENTO IN GO GO TALES
Lettera 1
E il cane molestato da Asia Argento sul set di Go Go Tales di Abel Ferrara non lo difende nessuno.
Kana
Lettera 2
Maestro Dagonov, fai una gran trasmissione sulla Rivoluzione Digitale e poi la metti su DVD? A quando il cofanetto raccolta per VHS e mangiacassette?
Aigor
Lettera 3
Caro Dago, l'Appello ha stabilito che Veronica Lario dovrà restituire 60 milioni a Berlusconi: non ha diritto a 1,4 milioni al mese. Piano piano il tempo restituisce a Silvio ciò che è di Silvio: non sarà perfetto ma gli altri sono di gran lunga peggiori...
P.T.
MICHELE SANTORO CON LA PANZA
Lettera 4
Caro Dago, vista la foto di "Michele chi?" al mare, la domanda sorge spontanea: di quanti terabyte è composto l'archivio che Santoro porta in grembo?
Nick
Lettera 5
Caro Dago, il pericolosissimo "spacca nasi" Roberto Spada - del quale non me ne può fregare di meno - è stato trasferito in un carcere del Nord in una sezione "alta sicurezza". Mentre per 5 jihadisti accusati di aver formato una cellula Isis in Italia l'arresto risulta "ineseguibile", lasciandone tre ai domiciliari e due liberi. Spero solo che questo Paese di buffoni non debba organizzare nelle prossime settimane dei funerali di Stato...
Luisito Coletti
Lettera 6
Caro Dago, come sempre in Italia, è il Tavecchio che avanza.
BarbaPeru
goffredo mameli
Lettera 7
Caro Dago, Santoro torna in onda con "Servizio Pubblico" su RaiRre. Per la verità io ricordo di un Tribunale che con una sentenza aveva stabilito che la sua collocazione era su RaiDue in prima serata. Vale solo per quando governa Berlusconi?
Mauro Soffianopulo
Lettera 8
Caro Dago, nato e cresciuto in Italia, scelto nel 1946 come "provvisorio", l'Inno di Mameli ha impiegato 71 anni per diventare l'inno italiano ufficiale. Non si vede perché un bimbo nato da genitori stranieri debba ottenere la cittadinanza in un tempo minore...
Berto
Lettera 9
Caro Dago, il problema non è tanto che la signora 'zero tituli' Fedeli chiosi i test di medicina confondendo metodo scientifico ed approccio ideologico, quanto che la signora 'zero tituli' Fedeli sia ministro all'Istruzione di questa Repubblica.
letizia battaglia dacia maraini
Giorgio Colomba
Lettera 10
Caro Dago, la Maraini è sconvolta perché è stata scippata. Mi dispiace per il fatto. Ma non mi risultano pubblici dispiaceri della Maraini quando è successo a mia suocera, sua coetanea, o a tante altre sue coetanee nelle periferie romane. Ancora una volta la sinistra-chic pontifica solo dopo che è toccata personalmente (per tacer Capalbio!). Da rimpiangere l'intellettuale Pasolini che le periferie le bazzicava profondamente, anche se a spingerlo erano le sue voglie. Populisticamente tuo. Gente Deborgata
dacia maraini stefano eco
Lettera 11
Caro Dago, Veronica Lario non ha diritto all' assegno di divorzio di 1,4 mln al mese e dovrà restituire a Silvio Berlusconi circa 60 milioni di euro. Lo ha stabilito la Corte d'Appello di Milano. È meno male! Era un insulto a chi fatica ad arrivare alla fine del mese e una decisione che puzzava di boldrinismo politico-sinistroide.
Ferguson
Lettera 12
Caro Dago, nuova performance ad alto tasso di faziosità della corrispondente Rai da New York Giovanna Botteri. La giornalista parla di un Trump che innervosito da una domanda dei cronisti chiede acqua. E sbagliando come Rubio in una pecedente occasione - testuale - "si attacca avidamente alla bottiglia". Purtroppo le immagini mostrano il Presidente Usa mentre fa un microsorso in stile signora al ristorante di domenica. Dove ha visto questa presunta "avidità" la stipendiata Rai col nostro canone?
veronicalario
Mario Canale
Lettera 13
Caro Dago,
sinceramente non mi interessano le sorti di Tavecchio, come non mi interessavano quelle di Ventura. Fa specie ad ogni modo leggere gli "esportoni" sportivi che adesso scoprono le deficienze dei vertici Federcalcio e l'inadeguatezza di Ventura. Dell'inadeguatezza del nostro parco giocatori e dei loro viziati privilegi nemmeno un accenno.
Adesso Carlo Ancelotti, compenso magari di 4 milioni di euro all'anno, diventa il nuovo eroe d'Italia, sino alla prossima eliminazione. A questo punto sarebbe bene affidare le sorti dell'Italia calcistica magari a Gigi Di Biagio. Infatti i nomi altisonanti lasciano il tempo che trovano. Cordiali saluti.
Giovanni Attinà
veronica lario berlusconi
Lettera 14
Caro DAGO, i fatti e le parole. Quando si fa una marachella, diventiamo birichini. Quando si fa una molestia, diventiamo brizzichini.
Saluti, Labond
Lettera 15
Caro Dago, “Salvator Mundi“, attribuito a Leonardo, venduto all'asta per 450 milioni di dollari. Acquirente anonimo. Teme il ricovero coatto?
Bobby Canz
Lettera 16
TARIQ RAMADAN
Dago darling, speriamo che non siano vere le accuse di molestie & violenze (con annessa pratica della "pioggia dorata") sessuali mosse contro un eminente (e molto bello, se non é proibito dirlo) teologo islamico elvetico come Tariq Ramadan. Sennò sarebbe il caso davvero di dire che non c'é più religione. A Roma (dove pare si praticasse il sesso contro natura persino dentro le mura leonine!) come a Ginevra, un tempo roccaforte del calvinismo più puritano.
Tanto più in un mondo come l'attuale dove l'adorazione del dio Denaro ha raggiunto livelli stratosferici, anche da parte di chi se ne professa esente, specie i "buoni terzettoristi" che cianciano nei talk. Un mondo spietatissimo dove non c'é nessuna pietà per chi cade (vedi Fausto Brizzi), ma tanta omertà verso chi é ancora molto potentemente in piedi. Pare un triste remake di "Sussurri e grida".
tariq ramadan
E ora spunta anche il "Whistleblowing", che di primo acchito sembrerebbe un "blow job" fischiato. Ma non capisco chi fa il fischio: chi succhia non può fischiare (a meno di interrompere la dura bisogna). chi lo riceve può invece farlo, magari dando la sua versione - mettendo un "dick" al posto di "wind" - di una canzone del premio Nobel per la letteratura Bob Dylan.
P.S. Solo l'emerita Dacia che fu di Moravia sa cosa c'entri il terrorisimo islamico con la cosiddetta microcriminalità, il vandalismo e la mancanza di educazione civica. Non si guarda mai intorno nel mondo "out there" o legge mai le cronache locali dei giornali, anche di quelli politicamente supercorretti come la bibbia di Largo Fochetti? Amen
Natalie Paav
Lettera 17
spacey weinstein
Caro dago,
Il calcio italiano andrà anche riformato ma con un allenatore capace come Conte e una squadra più scarsa di quella attuale siamo arrivati ad un rigore dall'eliminare la Germania solo due anni fa.... altra dimostrazione di inadeguatezza di sVentura
Piero
Lettera 18
weinstein
Caro DAGO, ho provato a fare un elenco sommario di persone diciamo molto disinvolte nel privato ma grandi per talento. A parte Weinstein, che ovviamente è il primo che mi è venuto in mente per temporaneo battage: Kennedy (i 3), Simenon, Giulio Cesare, Caravaggio, Chaplin, Cèline, D'Annunzio, Caterina di Russia,..sarebbe facile andare avanti per una pagina, senza sforzo. Vorrei capire chi dà al popolino vociante i diritto di cancellare la grandezza di una persona di genio perchè in privato è un porcello e si è fatto pure beccare..La grandezza resta, e , se il giustizialismo delle mezze calzette invidiose oggi la oscura, poi riapparirà. Saluti BLUE NOTE
Lettera 19
Renzi, lo statista, preoccupato per i poco rassicuranti pronostici elettorali relativi al Partito Democratico, ultimamente presta sempre più spesso attenzione alle vicende di Bersani e company dimostrando disponibilità ad "aprire" al Mpd per una eventuale coalizione alle prossime consultazioni elettorali.
zazzaroni su tavecchio
Tale non voluta ma dolorosamente necessaria iniziativa lo ha stressato a tal punto da fargli scoprire doti medianiche con consequenziali alterazioni nella percezione della realtà, nonché convinzione di essere in grado di stabilire contatti con entità superiori dell'Aldilà che lo sollecitano, per il bene del P.D., a calarsi le braghe; però non fa in tempo nemmeno a portarle a metà natiche che deve precipitarsi a tirarle su di fronte al materializzarsi dell'ectoplasma di D'Alema.
Santilli Edoardo
Lettera 20
Caro Dago, probabilmente il presidente della FIGC, Tavecchio (al momento balzato al primo posto nella classifica antipatico dell’anno), sta resistendo in nome del motto che ci caratterizza, ormai, da sempre: tengo famiglia!
carlo tavecchio
Inutile nascondersi dietro un dito, a parte casi rari, per non dire rarissimi, una volta che riesci ad occupare un posto di prestigio non lo molli, almeno in Italia, per nulla al mondo, a meno che non ti diano in cambio qualcosa.
Solitamente un altro posto di prestigio (a fare danni altrove, quindi spostando il problema), oppure soldi; siamo di bocca buona, anzi buonissima, e l’orgoglio nel essere liquidati con denaro, passa in secondo piano, non è un’offesa, ma una tradizione. Ieri sera, dopo la seduta fiume in federazione, tutti si aspettavano le dimissioni del presidente, causa di tutti i mali. Poveri illusi.
Con tutti gli esempi che abbiamo ancora in circolazione, per quale motivo passare momentaneamente alle cronache come “uomo vero”, e poi essere ricordato come fesso, tra qualche mese o anno? Quindi il mantra di oggi, ieri e domani è: resistere, resistere…resistere!
TAVECCHIO
Adesso, come nelle abitudini politiche italiote, per distrarre dalla sua presenza poco gradita (eufemismo), si sparano nomi altisonanti per sostituire quello che, sino a ieri era visto come il male del calcio italiano (amiamo l’iperbole come pochi), Ventura, e promettendo le rivoluzioni che fino a ieri erano richieste, ma che nessuno ascoltava.
Finirà come siamo soliti assistere, a molto rumore per nulla (chiedo scusa a Shakespeare), e ritornare tra qualche settimana, appena tutto verrà assorbito dalle festività natalizie e dal procedere del campionato, allo stato precedente, ab ovo, come amava dire il mio docente di latino!
VENTURA TAVECCHIO 1
Naturalmente si faranno tavole rotonde, speciali, si intensificheranno i titoloni dei giornali sportivi, pro o contro (anche loro concausa di questo vuoto pneumatico del calcio nostrano, perché difficilmente affrontano i problemi organizzativi, salvo in casi limite come questi), alle scelte fatte o paventate. Tutto questo, distraendoci dalla vera notizia di ieri. Gentiloni è stato proclamato barzellettiere di Italia. Dopo la freddura raccontata ieri a Milano: Da oggi non siamo più il fanalino di coda della U.E., tutto appare roseo e chiaro! Grandissima battuta, che metterà in difficoltà i suoi predecessori (Silvio da Arcore e Matteo da Firenze). Se il raccontare palle, politico economiche, da parte dei nostri politici, venisse inserito nella scala di misurazione dell’Istat, altro che crescita dell’1,8%. Potremmo gareggiare con Cina ed India. Incrociamo le dita.
Benvenuti in Italia, terra di santi, poeti e politici che tengono famiglia, e raccontano palle! Saluti Pegaso Nero