Antonio Grizzuti per “la Verità”
Solo una manciata di chilometri separano la basilica di San Pietro dalla sede della Link campus university, l' ateneo privato romano assurto agli onori delle cronache internazionali per i legami con il misterioso professore maltese Joseph Mifsud, personaggio chiave della presunta cospirazione internazionale ai danni di Donald Trump. Ma la vicinanza tra questi due mondi, solo in apparenza assai diversi, non è solo fisica. A partire dalla struttura stessa che ospita l' ateneo, la cui costruzione fu commissionata dal cardinale Antonio Ghislieri, eletto pontefice nel 1566 con il nome di Pio V.
VINCENZO PAGLIA
Venendo ai giorni nostri, l' affinità tra i due dirimpettai dell' Oltretevere non si limita al campo dell' architettura. A suggellare questo sodalizio, la presenza nell' organigramma del campus di uno dei protagonisti di spicco della «movida» geopolitica del Vaticano. Stiamo parlando di monsignor Vincenzo Paglia, già vescovo di Terni-Narni-Amelia e presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, dal 2016 presidente della Pontificia Accademia per la vita. Degno di nota, nel 2015, il suo coinvolgimento nell' indagine, finita poi con un nulla di fatto, relativa alla compravendita (illegittima secondo l' accusa) del castello di San Girolamo a Narni. Vicino alla Comunità di Sant' Egidio, pochi mesi fa Paglia è finito al centro delle polemiche per le «purghe» che hanno colpito molti docenti di lungo corso all' Istituto Giovanni Paolo II.
Scorrendo la visura camerale aggiornata della fondazione Link campus university, il suo nome figura nell' elenco dei membri del consiglio di amministrazione. La fondazione è tutt' altro che un orpello culturale dell' ateneo vero e proprio. Come si legge sul sito ufficiale, infatti, nel passato questa ha «promosso la trasformazione in "Università degli Studi", non statale, legalmente riconosciuta». Oltretutto, i componenti del cda della fondazione siedono di diritto nel consiglio di amministrazione della Link, presieduto dal patron Vincenzo Scotti. L' atto di nomina di Paglia risale, a quanto si apprende dal camerale, al 14 gennaio 2019, mentre la scadenza dell' incarico è stabilita all' approvazione del bilancio (stimata al 31 dicembre 2020).
JOSEPH MIFSUD BORIS JOHNSON
Ma cosa ci fa un alto prelato nell' organo di gestione dell' ateneo più discusso d' Italia?
Una domanda che la Verità ha rivolto al diretto interessato.
Per il tramite del suo segretario, monsignor Paglia ha fatto sapere che l' ingresso nel cda della fondazione è avvenuto «per via delle sue conoscenze nell' ambito internazionale, dietro invito del dottor Scotti», con il quale «si conosceva da tempo». Dalla segreteria del presule, comunque, ci tengono a far sapere che per motivi di tempo Paglia non ha mai partecipato alle riunioni del consiglio e pertanto, di comune accordo con Scotti, una decina di giorni fa ha deciso di rinunciare all' incarico. Tempismo perfetto, non c' è che dire.
JOSEPH MIFSUD 1
Non possiamo che fidarci delle dichiarazioni del monsignore, dal momento che dagli atti ufficiali le dimissioni ancora non risultano. Senza dubbio, Paglia e Scotti hanno avuto occasione di incontrarsi svariate volte nell' ambito di contesti istituzionali. Nel 2008, ad esempio, in occasione della Giornata mondiale della pace a Mazara del Vallo, e alla conferenza «Interethnic city» svoltasi a giugno del 2011 in Campidoglio a Roma, presente anche l' allora segretario dell' Onu Ban Ki Moon. Particolare curioso: nel 2009 Paglia partecipò a un incontro organizzato dal ministero degli Esteri in collaborazione con la Link, al quale presenziò, oltre a Vincenzo Scotti, anche Joseph Mifsud.
Qualcuno potrebbe pensare che la presenza di monsignor Paglia sia solo un caso.
Non c' è solo la sua figura però a corroborare la tesi secondo la quale i rapporti tra la Link e il Vaticano, almeno negli ultimi tempi, siano diventati sempre più stretti. Dal 2017 l' ateneo ha attivato il corso di Geopolitica vaticana, tenuto da Piero Schiavazzi. Vaticanista per Huffington Post e Limes, Schiavazzi può vantare una brillante carriera nell' organizzazione di eventi che hanno visto coinvolte molte alte sfere ecclesiastiche.
vincenzo scotti
Tanto per fare qualche nome: monsignor Stefano Russo, segretario generale della Cei; padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica; monsignor Nunzio Galantino, predecessore di Russo e attuale gestore del patrimonio della Santa Sede; monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione; e infine il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato di papa Francesco. Un lungo elenco dal quale, ovviamente, non poteva mancare monsignor Vincenzo Paglia.