Giampiero Valenza per "il Messaggero"
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Tagli agli stipendi, perdita del lavoro e fine dei risparmi a causa della pandemia di Covid-19: per arrivare a fine mese i romani chiedono aiuto ai familiari e alle istituzioni. È quanto emerge dal rapporto di ricerca Le nuove povertà nel territorio di Roma Capitale promosso dal Dipartimento Politiche sociali del Campidoglio e affidato alla Fondazione Unicampus San Pellegrino per il tramite del suo Sociolab. Il 44% dei circa 500 intervistati residenti a Roma (beneficiari di forme di sussidi comunali) ha ammesso di aver chiesto aiuto ai parenti non convinventi e il 38,2% agli enti statali.
Il 7,7% ha chiesto spesso soldi in prestito ad estranei e il 7% altrettanto spesso si è trovato a vendere oggetti di valore. Per il 76,1% i buoni spesa ricevuti da Roma Capitale nel corso della pandemia hanno rappresentato la prima forma di aiuto ricevuta negli ultimi 5 anni, a fronte del 17,5% di coloro che invece rientravano già tra i beneficiari di alcune tipologie di servizi, usufruiti occasionalmente (per il 15%) o stabilmente (per il 2,5%). Poco meno di due romani su dieci (il 18%), durante la pandemia ha ricevuto anche altre forme di sussidio: principalmente si è tratto del reddito di cittadinanza (per il 24,4%), dei pacchi alimentari (per il 19%), dell'indennità di disoccupazione (per il 17,2%) della cassa integrazione (per il 12,4%), del sostegno all'affitto (per l'11%).
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I MOTIVI Ma per quale motivo i romani hanno chiesto aiuto? Per più di 7 casi su 10 (il 73,5%) a spingerli è stata la forte incidenza della contrazione delle fonti di guadagno derivate presumibilmente, secondo lo studio, dalla perdita del lavoro o dalla chiusura della propria attività (per il 57,3%). Due intervistati su 5 (il 39,3%) hanno detto di aver esaurito tutti i loro risparmi, ma l'82,1% dichiara di poter contare ancora sul supporto della famiglia e della rete di amici.
Quando si chiede un sostegno ci sono sentimenti contrastanti: il 27% prova gratitudine, il 23,1% vergogna, il 22,5% disagio, il 12,7% sollievo, il 7% rabbia. Il 2021, però, non è a tinte così fosche: il 42,6% degli intervistati lo contraddistingue dalla speranza e l'11,8% dalla fiducia. Solo il 10,2% vede ancora un anno di crisi. «È fondamentale intercettare e dare risposte tempestive a un territorio, come quello della città di Roma, quanto mai vasto e articolato. Roma Capitale in questi mesi di emergenza ha messo in campo una serie di iniziative volte al sostegno e all'assistenza di quanti si sono trovati in una condizione di forte vulnerabilità economica e sociale», ha commentato la sindaca di Roma Virginia Raggi.
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