Francesco Verderami per il ''Corriere della Sera''
GIUSEPPE CONTE MEME
Quando l' altro ieri ha sentito alzarsi il coro, la sua prima reazione è stata: «Con chi ce l' hanno?». Perché davvero Conte non immaginava di essere il destinatario di quel «buffone-buffone», a testimonianza dello scarto che c' è tra i sondaggi che si leggono sulla carta e il Paese reale che si sente nelle piazze.
Ed è scontato che l' abbia presa malissimo, più interessante è come d' istinto il premier abbia confidato di non voler accettare la parte che gli stanno ritagliando: quella del «capro espiatorio».
Al fondo di questa reazione c' è una parte di verità. Da quando è finito il lockdown, infatti, basta spostarsi di qualche metro, da Palazzo Chigi a Montecitorio, per assistere quotidianamente a manifestazioni di protesta e ascoltare il grido «ladri-ladri» che saluta i deputati ogni qualvolta escono dalla Camera.
giuseppe conte contestato sotto palazzo chigi
È un epiteto bipartisan, rivolto a chi c' era prima e a chi è arrivato dopo, siccome non risparmia i grillini che ormai riempiono la «scatoletta di tonno». Solo che chi c' era prima ha memoria del passato, e non a caso uno dei maggiorenti dem dice che «questa situazione ricorda il 1992».
giuseppe conte
La differenza è che allora andò in scena lo scontro tra pezzi diversi del sistema. Ora è il sistema intero che va in pezzi. E dopo la crisi sanitaria, nel pieno della crisi economica e con i primi segni di una temuta crisi sociale, mancava solo un ingrediente per ricostruire quel clima: l' azione della magistratura.
Rispetto al passato tuttavia non si avverte una reazione della politica, perché - come ammette un autorevole esponente dei Cinque Stelle - «non ce ne rendiamo conto».
giuseppe conte contestato sotto palazzo chigi
Sia chiaro, le inchieste giudiziarie sulla gestione dell' emergenza da Covid-19 che iniziano a spandersi nel Paese come il virus, non sono i prodromi di una banale spallata al presidente del Consiglio di turno, rischiano piuttosto di minare il Palazzo nelle sue fondamenta.
GHERARDO COLOMBO ANTONIO DI PIETRO PIERCAMILLO DAVIGO
I protagonisti della Terza Repubblica sembrano però esserne inconsapevoli, intenti come sono a difendere il proprio particulare: Conte è concentrato a organizzare la sua Woodstock economica a villa Pamphili; il centrodestra è impegnato in un estenuante conclave per la candidatura di un paio di governatori manco dovesse scegliere un Papa;
luigi di maio vito crimi
il Pd si divide tra chi vede nel premier una risorsa per il futuro e chi teme invece che li porti a fondo; mentre il gestore pro-tempore di M5S, Crimi, lavora alacremente al progetto di riforma della governance Rai...
meme sulla crisi di governo salvini berlusconi meloni
Sono i tic del potere, di chi sta al governo e di chi aspetta all' opposizione. Nel Paese intanto si registra una singolare coincidenza tra i drammatici dati economici dell' Istat e quelli elaborati dalle società di sondaggi sul «partito del non voto», che fluttua oggi intorno al 40% ed è largamente la prima forza politica nazionale.
Non è dato sapere quale sia il messaggio contenuto in quel numero, ma ci sarà un motivo se il viceministro dem all' Interno Mauri non si stanca di ripetere che «l' autunno si preannuncia complicato dal punto di vista sociale»: «Le ripercussioni economiche e finanziarie, già evidenti, dopo l' estate potrebbero essere ancor piu' consistenti».
giuseppe conte
«Non vorrei fare la Cassandra», ha esordito Renzi parlando con un rappresentante di governo pd: «Ma se in Lombardia, nel Lazio e in Emilia Romagna si comincia con le inchieste, e le inchieste arrivano fino a palazzo Chigi, non se ne esce più».
Da tempo il leader di Iv ha proposto una commissione parlamentare d' inchiesta per mantenere in una dimensione politica l' analisi sulla gestione dell' emergenza sanitaria in Italia: «È chiaro che la spallata al premier non arriverà per via giudiziaria, ma è altrettanto chiaro che c' è ormai un problema di sistema, tra la debolezza dei partiti e le contraddizioni della magistratura.
matteo renzi foto di bacco (10)
Fossi in Conte - ha concluso a bruciapelo - approfitterei del posto che si sta per liberare alla Corte Costituzionale».A settembre scade il mandato alla Consulta della presidente Cartabia. A settembre si terranno le Regionali che oggi ingessano ogni manovra politica. A settembre si vedrà.
marta cartabia 2