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    “A ORZINUOVI IL VIRUS SI È SVILUPPATO AL BOCCIODROMO O AL MERCATO DEL FIENO, DI SICURO C' ERANO PERSONE DI LODI CHE INCONSAPEVOLMENTE POSSONO AVER INIZIATO IL CONTAGIO” - L'EX CT, CESARE PRANDELLI, PARLA DEL PAESE DELLA BASSA BRESCIANA DOVE E’ NATO CHE REGISTRA UN TRAGICO BOLLETTINO DI GUERRA: "PIANGO DUE MIEI AMICI. È TERRIBILE SAPERE CHE LA GENTE MUORE DA SOLA IN OSPEDALE. E CHE NON POSSIAMO ONORARLA CON UN FUNERALE"


     
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    Alessandro Bocci per il “Corriere della Sera”

     

    prandelli novella benini prandelli novella benini

    Sino a venti giorni fa Cesare Prandelli ha fatto il pendolare tra Firenze e Orzinuovi, tra la città in cui ha scelto di vivere e il paese nella Bassa bresciana dove è nato e dove abitano sua madre, le sue sorelle, zii e cugini.

    Ora che il virus maledetto ha cambiato le nostre abitudini anche l' ex c.t. della Nazionale si è adeguato: «Ci parliamo attraverso le videochat su WhatsApp. Un' idea di mio cognato per sentire meno la lontananza, in un momento in cui bisogna stare in casa».

     

    Per Prandelli, allenatore in cerca di un progetto che completi la sua carriera, questi giorni sono stati particolarmente duri perché Orzinuovi ha registrato un numero di contagi impressionante: «All' inizio sembrava un bollettino di guerra. Una situazione difficile da accettare».

     

    Come sta vivendo la clausura forzata?

    «Sono preoccupato per i miei figli, per le persone a cui voglio bene, per la mia piccola comunità. Ho tanti pensieri in testa...».

     

    E dove la portano?

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    «Credo che quando l' emergenza ci darà tregua dovremo ricominciare in maniera diversa e ridisegnare la nostra vita. La mia generazione non ha mai vissuto momenti così drammatici. Dopo Chernobyl ci dicevano di stare in casa, ma era durato solo pochi giorni. Ora è differente».

     

    E cosa comporterà?

    «Quando siamo scossi da un evento traumatico ci promettiamo di cambiare, salvo tornare subito nel solito frullatore. Adesso dovremo vivere due o tre mesi quasi isolati, recuperando valori che prima erano travolti dai ritmi frenetici della nostra vita».

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    L' esperienza ci cambierà?

    «Cambierà le nostre priorità. Troveremo il tempo per le piccole cose. Serve fare un passo indietro. Magari apprezzeremo un bell' aperitivo con gli amici che ora diamo per scontato».

     

    Intanto resta la preoccupazione per Orzinuovi.

    «Ho perso due amici carissimi, tifosi della Fiorentina, uno di 80 anni e l' altro di 64. È terribile sapere che la gente muore da sola in ospedale, senza il conforto di un familiare, senza una carezza. E che non possiamo onorarla con un funerale».

     

    Si è spiegato come mai il coronavirus ha preso di mira Orzinuovi?

    «Ci sono molte teorie e qualche leggenda. Forse si è sviluppato al bocciodromo o al mercato del fieno, di sicuro c' erano persone di Lodi che inconsapevolmente possono aver iniziato il contagio».

     

    prandelli prandelli

    Gli italiani nelle difficoltà riescono a fare squadra.

    «Fatichiamo ad accettare le regole, ma quando siamo responsabilizzati diamo il meglio, andando oltre le solite liti politiche. Spero che possiamo essere un esempio per gli altri Paesi della Comunità europea».

     

    Medici e infermieri sono i nuovi eroi.

    «Sorrido di fronte a chi dice che facciamo dei sacrifici a stare in casa. I sacrifici li fa chi lavora 24 ore al giorno per salvare delle vite».

    E il calcio, come al solito, ha fatto una figuraccia fermandosi in ritardo.

    CESARE PRANDELLI CESARE PRANDELLI

    «Non era una decisione facile da prendere. Forse qualcuno ha pensato di poter gestire una situazione diventata ingestibile».

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