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    DOPO I MASSACRI DELL’ISIS A PARIGI, LO ZAR PUTIN HA PUNTATO IL DITO CONTRO CERTI AMICHETTI DELL’OCCIDENTE CHE FANNO NOTORIAMENTE IL DOPPIO GIOCO. HA CITATO ESPRESSAMENTE L’ARABIA SAUDITA, MA ANCHE EMIRATI ARABI E QATAR SONO NEL MIRINO – L’ITALIA FA OTTIMI AFFARI CON TUTTI, NATURALMENTE. RENZI HA RICEVUTO IL PRINCIPE EREDITARIO DEGLI EMIRATI, CHE HANNO INVESTITO IN UNICREDIT E ALITALIA, E POI È ANDATO A RIAD A BRACCETTO CON PIETRO SALINI DI IMPREGILO


     
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    1. UN PROCACCIATORE D’AFFARI A PALAZZO CHIGI?

    Francesco Bonazzi per Dagospia

     

    PUTIN PUTIN

    Si sa, per Matteo Renzi la politica estera è “diplomazia degli affari” e gli ambasciatori dovrebbero trasformarsi in rappresentanti commerciali dell’Italia. Un’impostazione in linea con quella del suo maestro, Silvio Berlusconi, e falsamente spacciata per “americana”, dimenticando che il Dipartimento di Stato Usa è spietato nell’anteporre la sicurezza nazionale a qualunque commessa internazionale.

     

    Ora, dopo gli attentati di venerdì 13 a Parigi, la ricreazione è finita anche per l’Italia. Al G20 di Antalya Vladimir Putin, uno dei pochi leader in circolazione ancorché con un’idea tutta personale della democrazia interna, ha puntato il dito contro gli Stati riempiti di armi dall’Occidente, come l’Arabia saudita, e che poi sostengono tutte le forme più radicali di islamismo.

    matteo Renzi e lo sceicco Mohammed Zayed Nahyan matteo Renzi e lo sceicco Mohammed Zayed Nahyan

     

    Non ha citato direttamente anche il Qatar e gli Emirati Arabi uniti, ma ha fatto capire che ce l’aveva anche con loro.  E del resto non sono stati finora provati coinvolgimenti diretti di questi stati e dei loro fondi sovrani nel finanziamento del terrorismo, ma loro singoli cittadini sono stati più volte accostati a queste attività.  

    matteo Renzi e lo sceicco Mohammed Zayed Nahyan matteo Renzi e lo sceicco Mohammed Zayed Nahyan

     

    E veniamo a noi, agli eredi delle furbizie e degli equilibrismi di Giulio Andreotti e Bettino Craxi (che però, a differenza di Renzi, avevano un progetto politico). Il 6 ottobre scorso il premier ha ricevuto a Firenze con tutti gli onori lo sceicco Mohammed Bin Zayed Al Nahyan, principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti. Come raccontato per tempo da Dagospia, hanno parlato di Unicredit e Alitalia-Etihad, due grossi investimenti emiratini.

     

    Lo scorso 8 e 9 novembre, poi, Renzi è andato in Arabia Saudita dal principe ereditario Mohammed Bin Nayef a braccetto con Pietro Salini, capo di Salini-Impregilo, che in Arabia costruisce la metropolitana a Riad e in Italia aspetta i soldi delle penali del Ponte sullo Stretto.

     

    Ecco, dopo la mattanza del Bataclan, forse la stagione dei premier “procacciatori d’affari” con certi Paesi dovrebbe terminare.

     

     

     

     

    RENZI A RIAD RENZI A RIAD

    RENZI A RIAD RENZI A RIAD

     

     

    2. NON SI DIALOGA CON CHI FINANZIA IL TERRORISMO

    da www.beppegrillo.it

     

    Tutti i Paesi che sostengono direttamente o indirettamente il terrore jihadista devono essere isolati e sanzionati, in particolare l'Arabia Saudita. Il M5S vuole eliminare il terrorismo islamico, non dialogare con i suoi finanziatori come ha fatto il premier italiano appena qualche giorno fa e che oggi tenta di riparare dicendo che "L'Italia intesa come Paese non fa affari" con i Paesi che finanziano il terrorismo. Può darci le prove? Cosa è andato a fare a Riad? Ci mancherebbe che ci facesse pure gli affari, ma con chi finanzia i terroristi non ci deve essere dialogo: vanno sanzionati. Che sicurezza può dare agli italiani un premier che va a parlarci come se niente fosse?

    RENZI A RIAD RENZI A RIAD

     

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