1. PREMIERATO, ORA C'È UN TESTO DEFINITIVO RESPINTE LE ULTIME PROPOSTE DI SALVINI
Estratto dell’articolo di Alessandro Di Matteo per “la Stampa”
sergio mattarella e giorgia meloni
L'ok di Giorgia Meloni arriva di mattina presto, la premier da Tokyo fa sapere che va bene l'ultima mediazione sull'elezione diretta del presidente del Consiglio. Inutile anche l'estremo rilancio di Matteo Salvini che […] avrebbe provato al telefono a mettere sul tavolo una nuova proposta.
Meloni dice no, le correzioni scritte dalla ministra Elisabetta Casellati nel fine settimana per lei sono quelle giuste, perché - come spiega Alberto Balboni(FdI) - «il pallino con questa riformulazione resta sempre in mano al premier eletto». In pratica […] sarà il capo del governo a poter chiedere le scioglimento delle Camere in caso di sfiducia.
GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI
Concetto ribadito da Casellati: «C'è grande soddisfazione per aver trovato una sintesi chiara che potesse mettere tutti d'accordo. Non ci sarà più spazio per giochi di palazzo e ribaltoni».
Le cose, in realtà, sono più complicate, tanto che Marcello Pera, senatore eletto nelle liste di FdI ma di fatto indipendente, contesta la versione ufficiale e afferma: «Un governo battuto sulla fiducia su un provvedimento, secondo l'ultimo testo, non potrebbe chiedere lo scioglimento del Parlamento».
maria elisabetta alberti casellati foto di bacco
Nell'ultima versione, infatti, è previsto lo scioglimento automatico in caso di approvazione di una mozione di sfiducia. Inoltre, il premier può dimettersi «volontariamente» e chiedere lo scioglimento delle Camere. Non si dice nulla però del caso […] citato da Pera. Per l'ex presidente della Consulta Cesare Mirabelli tali «ambiguità non sono ammissibili in un testo costituzionale». […] le «ambiguità», nei piani di Meloni, saranno corrette in seguito alla Camera. La premier intanto ha voluto fissare un principio e assicurarsi il sì del Senato prima delle europee. […]
2. PREMIERATO, INTESA IN MAGGIORANZA SI RAFFORZA LA NORMA ANTI RIBALTONE
Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per il “Corriere della Sera”
MARCELLO PERA
[…] il governo ha trovato l’intesa sul ddl costituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. Soddisfatta, la premier evidenzia come si sia lavorato per una «formulazione più chiara» di quella che definisce «la madre di tutte le riforme» e promette: «Basta inciuci».
Ma il testo non convince le opposizioni che hanno presentato oltre 2 mila emendamenti […]. Critici anche alcuni costituzionalisti, come i presidenti emeriti della Consulta, Cesare Mirabelli e Giovanni Maria Flick. Rispettivamente denunciano: «La vita del Parlamento è nelle mani del premier» e «il Quirinale è ancora più indebolito dalla modifica». Un sistema «in linea con le dinamiche del premierato» controreplica invece il consigliere giuridico di Meloni, Francesco Saverio Marini.
SERGIO MATTARELLA GIORGIA MELONI
[…] Nel testo riformulato dalla ministra per le Riforme, Elisabetta Casellati, cambia la norma anti ribaltone. E prevede che nel caso il premier eletto cada a seguito di una mozione di sfiducia motivata, «il presidente della Repubblica scioglie le Camere». Non è prevista, dunque, alcuna interlocuzione con il Quirinale. Così pure se il premier si dimette, il testo prevede che «previa informativa parlamentare questi può proporre, entro 7 giorni, lo scioglimento delle Camere al presidente della Repubblica che lo dispone».
Se poi il premier muore, o ha un impedimento permanente o decade, il capo dello Stato può conferire «per una sola volta nella legislatura l’incarico di formare il governo a un parlamentare eletto in collegamento con lui». «Non ci sarà più spazio per giochi di palazzo e ribaltoni. Garantiremo la certezza del voto», esulta Casellati. […] suscita curiosità lo strano silenzio ufficiale tenuto, fino a sera, dalla Lega. […]
2 - «COSÌ È UNA FORMULA GREZZA CHE NON HA ALCUN FUTURO SERVONO SCELTE CONDIVISE»
Estratto dell’articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”
giuliano urbani
[…] Giuliano Urbani, politico e politologo, già ministro, tra i fondatori di Forza Italia, 86 anni, gran parte dei quali dedicati a studiare e analizzare i partiti e le istituzioni. È convinto che una riforma dello Stato che dia stabilità ai governi sia necessaria, anzi indispensabile.
Ma così no, così non è che un ballon d’essai , fragile e sballottato dalle correnti. E, usando un’altra immagine, il professore pensa che un cambiamento della forma dello Stato così concepita non potrebbe che «finire a Patrasso», corruzione popolare del biblico «Ire ad patres», cioè, andare a raggiungere gli antenati, risolversi in nulla, morire.
sergio mattarella centenario aeronautica
Ma intanto, professore, il premierato sta prendendo forma.
«La proposta al momento non è che uno scheletro, una formula grezza che non credo abbia futuro, non in questa forma».
Cosa non la convince?
«La riforma dello Stato è un tema importantissimo e delicato, da maneggiare con cura.
Scelte come questa […] devono essere condivise. Non dico necessariamente in ogni dettaglio […] Ma lo spirito deve essere comune. Altrimenti vengono magari approvate da una maggioranza, […] ma poi alla fine non reggono alla prova dei fatti, non funzionano».
[…] Molto si discute sul rapporto tra il capo dello Stato e un premier eletto dal popolo.
SERGIO MATTARELLA EMMANUEL MACRON E GIOCONDA MELONI - MEME
«È evidente che così si riducono i poteri del presidente della Repubblica. Bisogna discuterne. E invece non se ne parla, si dice che non sarà un problema, mentre rispondere così non è che una rimozione del problema».
Si propone anche un premio di maggioranza.
«Ecco, questa è la bomba atomica. Io penso che in qualche forma andrebbe previsto, ma non è uno scoglio da poco. È evidente che sulle regole del gioco sia necessario un accordo».
Servirebbe il ballottaggio se nessuno superasse nelle urne il 50 per cento?
«È possibile, è un’altra cosa su cui ragionare».
giuliano urbani e silvio berlusconi
E il tema della «staffetta» in caso di sfiducia?
«Sta dentro il tema del ruolo e delle funzioni del Parlamento, altra questione da affrontare. La verità è che bisogna negoziare: non è una parolaccia, è indispensabile. […]».
Con la riforma approvata Mattarella si dovrebbe dimettere?
«Conto che a nessuno venga in mente un’assurdità simile». [..]
BRUNO VESPA IN DIFESA DEL PREMIERATO